Cosa fare e cosa NON fare in selezione del personale

Alcuni vivono il colloquio come un’interrogazione, altri come un momento di informazione dell’offerta, altri ancora come un’inquisizione dove psicologi osservano ogni movimento e ogni frase al fine di valutarla.

In realtà il modo migliore per affrontare un colloquio di selezione è quello di considerarlo per quello che è: un momento di scambio a due vie, la domanda aziendale e ciò che tu come profilo professionale puoi fare loro.

Vediamo ora cosa evitare nel colloquio di selezione:

1. Risposte troppo brevi

Quando una persona si sente osservata e valutata, le sue risorse cognitive sono tutte impegnate nel valutare attentamente le precise parole da dire. La paura principale è questa: “e se ora dico qualcosa di sbagliato?”, “e se ora ottengo valutazioni negative?”. Impegnando le risorse cognitive in questa direzione, le nostre frasi saranno brevi, creando inevitabilmente momenti di silenzio imbarazzanti per voi, ma anche per il valutatore.

2. Uscire fuori tema

Una battuta sul risultato agli europei di calcio può funzionare con reclutatori informali nella prima fase del colloquio, o per rompere il ghiaccio nel pre-colloquio, ma sono assolutamente inaccettabili digressioni dal tema del colloquio, mostrano disinteresse per l’offerta e inabilità nel tenere un colloquio di lavoro.

3. Usare un linguaggio del corpo chiuso

Chiudere le braccia, le gambe, allontanare il tronco, stravaccarsi sulla sedia, guardare altrove sono tutti segnali che distanziano se stessi dal colloquio lavorativo, mostrano chiusura e disinteresse verso i temi affrontati.

4. Usare un linguaggio astratto, usare slogan

Piuttosto che dire “sono una persona onesta, ho abilità relazionali, ho capacità di leadership”, conviene accompagnare a delle autodescrizioni (che volendo potrebbero essere del tutto arbitrarie) dei fatti concreti che testimoniano quelle autodescrizioni. Anziché “sono altruista”, conviene aggiungere “ho regalato il mio premio per il target raggiunto con un giovane bancario nella stessa filiale”, anziché parlare di generiche “abilità di leadership”, conviene fare esempi specifici in cui la tua leadership è stata veramente efficace.

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