Reciprocità nella comunicazione mediata dal computer

computer forum self disclosureGià Shannon e Weaver (1949), nella primordiale teoria della comunicazione matematica prevedevano ci fosse un “mezzo”, un veicolo nella comunicazione, e già in questa prima teoria si prevedeva una sorta di “rumore”, una sorta di interferenza nel passaggio delle informazioni. Questo rumore, inteso in senso concreto da Shannon e Weaver, si è poco alla volta nella ricerca psicologica trasformato in un “rumore psicologico”, un’ interferenza non solo concretamente udibile, ma anche propria di alcune alterazioni proprie dei sistemi di comunicazione, ad esempio nelle conversazioni telefoniche, si utilizzano solamente i canali verbali e paraverbali.

Una grande interferenza è quella contestuale, scrivono Watzlawick, Beavin e Jackson (1967, trad it. 1971): “ogni fenomeno resta inspiegabile finché il nostro campo di osservazione non comprende anche il contesto di riferimento nel quale il fenomeno si verifica”.

Il problema del contesto nella comunicazione mediata dal computer diventa complesso. Quanti contesti possono essere considerati?

Da una parte abbiamo i contesti fisici in cui due o più utenti in comunicazione si trovano, diversi tra di loro, dall’altra ci sono i contesti virtuali, necessariamente uguali per i soggetti in comunicazione.

Ci troviamo di fronte a un caso in cui i contesti fisici probabilmente differenti, mentre i contesti virtuali sono uguali. E’ ormai inutile procedere nel delineare le tendenze universali della CMC ma risulta più appropriato, ed è quello che è stato riscontrato nelle ricerche.

Le ricerche che saranno descritte in seguito rispondono tutte a una domanda sovraordinata: “quali sono le specificità della reciprocità nei diversi contesti online?”

Si capisce subito che dunque l’analisi è centrata solo sul contesto virtuale e non su quello fisico.

L’obiettivo non è quello di generalizzare questi studi molto specifico a tutti i forum, tutte le chat, tutti i social network, ma di far cogliere le specificità di contesto che influenzano e portano a vari stili di reciprocità, a un’efficacia o meno della reciprocità.

Saranno dunque descritti alcuni studi e alcune differenze di effetto della reciprocità in contesti come forum, chat, social network, virtual communities di vario genere.

 

                   5.1.      Reciprocità nei forum

Alcuni ricercatori si sono chiesti, le norme sociali proprie dell’interazione face-to-face si riproducono anche nei nuovi ambienti sociali prodotti dal computer, come chat e forum?

Due ricercatori si sono proposti di analizzare due costrutti di psicologia sociale: la self-disclosure e la reciprocità, chiedendosi: “le persone danno quantità diverse di informazioni online al variare del tipo di ambiente virtuale nel quale si trovano? Il fenomeno della reciprocità e della self-disclosure esiste online, nella comunicazione asincrona così come esiste nell’interazione faccia a faccia?” (Barak, Gluck-Ofri, 2007, p.407). Uno studio tratta questo argomento, prima di analizzare conclusioni di questo studio, è giusto focalizzare su alcune questioni di metodo, questo studio è infatti uno studio intensivo su due soggetti, risulta quindi azzardato proporre generalizzazioni da questi dati. Tuttavia questo studio può fornirci degli indizi su come alcuni processi sociali si manifestano anche nella comunicazione mediata dal computer.

Questi due ricercatori hanno cercato una variabilità nella self-disclosure al variare dei tipi di forum analizzati.

Sono stati confrontati forum di supporto sociale e siti di interessi personali. I forum sono stati selezionati dalla rete israeliana a caso.

Il tre forum di supporto sociale si intitolano:

–                        Cancro

–                        Non sei solo

–                        Un supporto sociale per gli adolescenti

I tre forum di interessi personali si intitolano:

–                        Vegetarianismo e naturalismo

–                        Harry Potter, il libro

–                        Motociclette

Sono stati dunque presi costruiti due campioni, uno costituito di messaggi all’interno dei forum di supporto sociale, l’altro costituito da messaggi scritti nel forum di interessi personali.

Da ognuno di questi sei forum sono stati estratti 40 messaggi iniziali (quelli usati per aprire un thread o un nuovo argomento di discussioni), bilanciati per la variabile sesso: 20 scritti da uomini, 20 da donne, portando ad un insieme totale di 240 messaggi, il sesso dell’utente è stato intuito dal linguaggio utilizzato (dagli articoli e dal suffisso degli aggettivi).

Oltre ai 240 primi messaggi, con lo stesso metodo sono stati selezionate le 240 prime risposte al messaggio, costituite dal secondo messaggio inviato, per un totale di 480 messaggi analizzati

In questo modo si può valutare qual è il livello di self-disclosure, in due messaggi consecutivi c’è self-disclosure se nel primo e nel secondo messaggio vengono date informazioni su di sé.

In questo studio si analizzano tre tipi di self-disclosure (informazioni, pensieri, sensazioni), distinte su livelli ordinali di presenza di self-disclosure (assente, moderato, forte).

Dalla tabella possiamo osservare come il livello di self-disclosure dipenda dal tipo di forum che si analizza, è molto alta (almeno nei primi messaggi di un thread), nei forum di supporto sociale, mentre diminuisce radicalmente nei forum di discussioni su argomenti di interesse personale.

Questa apertura (disclosure) iniziale è reciprocata?

I dati mostrano come, in tutti i tipi di disclosure c’è una reciprocazione significativa, rilevata con l’indice r.

Se confrontiamo invece gli indicatori della self-disclosure per sesso, possiamo notare che non c’è significatività nella self-disclosure rilevata tramite numero totale di parole negli uomini.

Se invece confrontiamo il sesso di chi scrive il messaggio di risposta, con il sesso di chi scrive il messaggio di apertura del thread, possiamo osservare che nel caso di risposta da parte di soggetti di sesso maschile, i parametri linguistici non sono significativi, mentre nel solo caso in cui siano gli uomini a rispondere alle donne non c’è una self-disclosure di informazioni e di pensieri significativa.

Dall’analisi di questo studio, possiamo trarre alcune conclusioni:

La reciprocazione della self-disclosure è un fenomeno complesso, non una norma sociale generalizzabile a tutti contesti, ma è un fenomeno differenziato in base ai contesti sociali in cui ci troviamo, allo stesso modo questa differenziazione è propria anche degli ambienti sociali virtuali.

Scrivono Watzlawick, Beavin e Jackson “ogni fenomeno resta inspiegabile finché non comprende un campo di osservazioni così grande da contenere il contesto di riferimento nel quale esso si verifica” (Watzlawick, Beavin & Jackson, 1967, p.34), non possiamo che adattare anche ai contesti virtuali questa massima proposta dagli studiosi della Scuola di Palo Alto.

La comunicazione mediata dal computer avviene, nel caso dei forum, in contesti fisicamente differenti, ma, allo stesso tempo, in contesti virtualmente uguali.

La self-disclosure ha quindi le sue specificità di contesto virtuale, lo studio precedente ad esempio mostra come è molto più comune una disclosure nei forum di supporto sociale.

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