Come scegliere la scuola superiore e l’università

Ognuno di noi ha affrontato scelte di carriera importanti riguardanti la scuola superiore e l’università. Sebbene nella maggior parte dei casi si formulino buone scelte, oggi ci sono diversi dati preoccupanti riguardo la scelta della scuola. Come scrivono Soresi e Nota (1993) ci sono elevati tassi di dispersione scolastica, ogni anno la scuola perde 250.000 studenti. Sono allarmanti anche i dati di abbandoni delle carriere universitarie.

Questo accade per vari motivi:

motivi socioeconomici: la persona non ha la sostenibilità economica per continuare a studiare

motivi psicologici: la persona non è riuscita ad adattarsi al contesto, oppure ha scelto male il suo percorso scolastico.

Una soluzione che può sicuramente aiutare le persone a scegliere meglio il proprio percorso formativo è data dalla psicologia dell’orientamento. Chi si occupa di psicologia dell’orientamento dispone e utilizza una vasta gamma di strumenti che possono facilitare la scelta come i test psicometrici e la consulenza di carriera (career counseling).

Ci sono tre teorie fondamentali relative alla scelta formativa e professionale

1. Modelli evolutivi di psicologia dell’orientamento

2. Teorie dell’adattamento persona-ambiente in psicologia dell’orientamento

3. Teorie della costruzione di carriera

L’autore di riferimento dei modelli evolutivi è sicuramente Donald Super. Questo autore affermava che le persone seguono cinque stadi durante la loro maturazione professionali. E in ognuno di questi stadi ci soo specifici compiti chel paersosna affronta. Le cinque fasi di Donald Super sono:

1. Fase della crescita o infanzia

2. Fase dell’esplorazione o adolescenza

3. Fase della stabilizzazione o prima maturità

4. Fase del mantenimento o media maturità

5. Fase del ritiro o dell’anzianità

Durante ogni fase la persona può essere orientata migliorando le sue abilità, la propria assunzione e identificazione col ruolo professionale, lo sviluppo di interesse e di strategie per affontare lo stress (Super, 1957; Super, 1996)

Un secondo gruppo di teorie per l’orientamento sono le teorie dell’adattamento persona-ambiente.

L’autore di riferimento è Holland: queste teorie afferamno che le persone sono caratterizzate da interessi, valori, aspetti di personalità e abilità, la persona si adatta al contesto scolastico o lavorativo se tali caratteristiche si combinano correttamente con l’ambiente in cui ci si trova.

Secondo Holland (1992) la maggior parte delle persone può essere descritta ricorrendo a uno dei sei tipi da lui stesso individuati:

1. realistico

2. investigativo

3. artistico

4. sociale

5. intraprendente

6. convenzionale

Similmente, anche gli ambienti di lavoro possono essere distinti nei sei tipi: secondo Holland maggiore è la somiglianza tra persona e ambiente di lavoro, maggiore è la possibilità che la persona si adatti al contesto. Se siamo in grado di prevedere il grado di coincidenza tra persona e ambiente possiamo anche facilitargli la vita.

Ma cosa dimentica questa teoria?

La teoria dimentica che la persona non sempre è del tutto inquadrabile in un tipo. E non è di certo solo il tipo a creare adattamento all’ambiente, ci sono altri fattori importantissimi come l’intelligenza, le attitudini e le credenze positive di autoefficacia.

Per questo motivo è stato portata avanti una nuova teoria: la teoria della costruzione di carriera

Uno degli autori di riferimento di questa teoria è sicuramente Savickas. Questo autore ha cercato di associare alcuni aspetti dei vari approcci all’orientamento tramite la teoria della costruzione di carriera.

Secondo Savickas lo sviluppo di carriera avviene tramite l’attribuzione di significato che viene data ai comportamenti e alle espreienze lavorative, e alla maturazione del concetto di sé professionale.

Non è dunque tanto un’ ipotetica tipologia di persona che si adatta meglio a determinati a contesti, ma è il modo in cui la persona attribuisce il significato alla realtà che deciderà il suo percorso professionale.

Scegliere una scuola o un lavoro non è solamente una scelta tecnica, pratica, ma è soprattutto una scelta di identità e di autostima. Le persone, infatti, tramite il loro inserimento accademico o lavorativa possono sviluppare il loro potenziale, incrementare l’autostima e il concetto di sè.

Secondo la teoria della costruzione di carriera sono quattro le caratteristiche fondamentali alla base dello sviluppo della vita professionale

1. la preoccupazione. La preoccupazione per il futuro è una chiave di lettura del modo in cui le persone si orientano nel contesto professionale, la preoccupazione aiuta la persona a rendersi consapevole dei compiti e delle trasniszioniche dovrà affrontare

2. il controllo: riguarda il senso di agency che le persone devono assumere per agire efficacemente nella realtà professionale. In particolare è importante per una buona riuscita il costrutto di locus of control interno e l’assertività.

3. la curiosità: è dfeinibile come desiderio di conoscere le diverse opzioni e le opportunità professionali disponibili. La curiosità, scrivono Soresi e collaboratori: “spinge gli individui a esplorare la realtà circostante, ad apprendere relativametne a se stessi e alla realtà stessa, a diventare più esperti relativamente   a come funziona il mondo.

4. la fiducia: ovvero il senso di autoefficacia relativi alla propria capacità di eseguire con successo le azioni necessarie per compiere e implementare le decisioni educative e professionali.

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