La teoria della soddisfazione al lavoro di Hackman e Oldham

di Antonella Matichecchia

 

Hackman & Oldham (1976,pp 250-279), hanno rilevato delle relazioni significative tra il contenuto del lavoro e la soddisfazione. In generale, infatti, sembra che i lavori complessi siano più soddisfacenti dei lavori ripetitivi, che spesso sono carenti di significato e richiedono abilità inferiori a quelle che il lavoratore percepisce di possedere. Gli stessi autori hanno elaborato il modello delle caratteristiche del lavoro, che individua cinque dimensioni del lavoro che dovrebbero influenzare la soddisfazione.

Tali dimensioni sono:
– Varietà: numero di diverse attività da svolgere e che necessitano un certo numero di competenze.

– Identità: possibilità di contribuire ai risultati visibili e misurabili, con il proprio lavoro.

Significatività: impatto che il lavoro ha nella vita delle persone.

Autonomia: il lavoro comporta elevati gradi di libertà, indipendenza, discrezionalità.

Feedback: informazioni che il lavoratore riceve riguardanti la qualità del lavoro svolto, sulla bontà e qualità delle proprie prestazioni.

Sull‘importanza di queste dimensioni influiscono fattori soggettivi, come il bisogno di crescita e di sviluppo personale e professionale che se raggiunge livelli elevati tenderà a far aumentare l‘interesse per le 5 caratteristiche del lavoro.

Queste variabili incidono su tre condizioni:

1 – significato del lavoro; cioè il lavoro è visto come qualcosa che conta secondo il sistema di valori del dipendente;

2 – responsabilità dei risultati; cioè i dipendenti sentono che sono fondamentali per i risultati raggiunti dalla propria unità organizzativa.

3 – conoscenza dei risultati; riguarda la conoscenza di quanto bene o male i dipendenti svolgono il proprio lavoro.

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