La bassa autostima del bambino può causare un disturbo d’ansia

In un articolo precedente, abbiamo parlato dell’importanza che ha la famiglia, e in un secondo momento, la scuola, per la crescita del bambino. Le grandi qualità come intelligenza, empatia, capacità di ragionare e di comprendere sono legate allo sviluppo del senso di sé. Il bambino deve attraversare vari stadi prima di imparare ad esprimersi, confrontarsi con gli altri e definirsi; la razionalità e l’emotività hanno una radice comune, ovvero, le esperienze emotive che si fanno nell’infanzia determinano l’intera architettura della mente.

In psicologia le emozioni vengono considerate “affetti”, troviamo un legame tra la sfera affettiva e quella intellettiva e, anche la biologia, afferma che le esperienze emotive iniziali hanno il potere di influire sulla struttura del cervello. Questa è la ragione per cui alla base di alcune problematiche definite “ disturbi di attenzione e di apprendimento”  in realtà ci sono disturbi emotivi.

I bambini sono i soggetti che più degli altri possono rispecchiare con i loro comportamenti dinamiche emotive che appartengono alla famiglia. La loro difficoltà nell’elaborazione e nella comunicazione emotiva ed empatica, li portano con facilità a dimostrare il loro disagio attraverso cambiamenti comportamentali e di condotta.

I bambini che sperimentano un senso di insicurezza interna, bassa autostima, possono esprimere questo disagio con modalità differenti fra loro.

Per questo motivo, l’autostima, può essere considerata come uno dei fattori predisponenti e di mantenimento di alcune malattie psichiche.

I disturbi specifici dell’infanzia e dell’adolescenza che ricorrono più frequentemente sono i “disturbi d’ansia”, nei quali il più comune è il disturbo d’ansia da separazione.
La caratteristica principale del disturbo d’ansia di separazione, è l’ansia eccessiva manifestata dal bambino quando si deve separare da qualcuno della famiglia a cui è profondamente legato, di solito dalla figura materna. Tale stato di ansia deve essere inadeguato al livello di sviluppo e deve manifestarsi per la prima volta nei primi sei anni di vita. I soggetti affetti d’ansia da separazione hanno di solito un comportamento normale finché sono in presenza del genitore, ma manifestano intensa ansia nel momento in cui vengono da essa separati. Inoltre tendono ad esprimere paure irrealistiche e persistenti riguardo al verificarsi di eventi che li possano separare definitivamente dai genitori. I bambini affetti da ansia da separazione sono spesso descritti come richiedenti, intrusivi, e bisognosi di attenzione continua. Le eccessive richieste del bambino spesso causano frustrazione per i genitori, portando conflittualità nell’ambiente familiare. Questi bambini possono sviluppare in fase adolescenziale attacchi di panicoagorafobia o un vero e proprio disturbo dipendente di personalità.

L’esordio può avvenire anche in età prescolare e comunque prima dei 18 anni (non oltre i 6 anni per l’ICD-10 che chiama tale disturbo “Sindrome Ansiosa da Separazione nell’Infanzia”). Anche le relazioni affettive da adulto possono essere caratterizzate da forme di dipendenza affettiva. In particolare la mancata soddisfazione del bisogno primario di attaccamento determina la comparsa di un’angoscia primaria, l’angoscia è una reazione primaria di fronte alla separazione e costituirà il prototipo di situazione angosciante nel futuro dell’infante. (Bowlby,1951).

di Ilaria Capozucca

 

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