Compassion Focused Therapy: un nuovo tipo di psicoterapia

La Compassion Focused Therapy, in italiano “terapia basata sulla compassione” è un approccio psicoterapeutico di recente diffusione, riconducibile alle cosiddette terapie cognitivo-comportamentali di terza generazione. È stata sviluppata da Paul Gilbert, professore di psicologia presso l’università di Derby nel Regno Unito, da anni impegnato nella ricerca scientifica sul senso di colpa, sulla vergogna e sull’autocritica, concetti che egli ritiene centrali in molti disturbi psicologici.

Il concetto principale è proprio quello di compassione, il cui termine deriva dalla parola latina compati che significa “soffrire con”, intendendo una particolare sensibilità verso la sofferenza di se stessi e degli altri, unita ad un profondo impegno nel tentare di alleviarla (Dalai Lama, 1995).

È indirizzata a soggetti con problematiche mentali complesse, caratterizzate da alti livelli di vergogna e autocritica che molto spesso derivano da background familiari difficili rappresentati da abusi o neglect e in generale da un comportamento disfunzionale da parte delle figure di accudimento. È inoltre, una terapia multimodale che si struttura su una serie di interventi derivati dalla terapia cognitivo-comportamentale (TCC) che si propongono di sviluppare specifici pattern di regolazione affettiva che sono alla base dei processi di cambiamento. Questo è importante dal momento in cui ci troviamo a lavorare con pazienti caratterizzati da forti emozioni di vergogna, autocritica e odio verso se stessi, poiché possono non aver fatto esperienza di comportamenti affiliativi da parte degli altri e per questo, un particolare sistema di regolazione affettiva, che vedremo in seguito, risulta essere meno accessibile.

Considerati questi elementi, risulta chiara l’importanza della relazione terapeutica nella CFT (Gilbert e Leahy, 2007) al cui interno si deve prestare particolare attenzione alle abilità di mindfulness del terapeuta (Siegel, 2010) . Quest’ultimo deve innanzitutto, offrire una base sicura che funga da supporto, cercando di stabilire una relazione empatica che lo aiuti a guardare il mondo dal punto di vista del paziente, in maniera non giudicante.

L’obiettivo è quello di creare un contesto emotivo dove i pazienti possono sperimentare e successivamente interiorizzare il terapeuta come “compassionevole verso di loro”. È importante dunque, tenere sotto controllo aspetti come il transfert e il controtransfert, il timore delle emozioni e dei propri sentimenti, la vergogna e in generali gli stati affettivi negativi. Da parte del terapeuta invece, ulteriori aspetti da tenere in considerazione sono la capacità di modulare il tono della voce, la velocità dell’eloquio, il ritmo della terapia, la comunicazione non verbale. Riassumendo, possiamo quindi affermare che si tratta di un approccio che prende in prestito molti spunti dagli insegnamenti buddisti e dalla teoria dell’attaccamento ma si basa su un approccio evoluzionistico alle neuroscienze e alla psicologia sociale, connesso alla psicologia e alla neurofisiologia del

comportamento di accudimento (Gilbert, 2010). Gli elementi che la caratterizzando sono quindi in sintesi:

* cura degli altri: è la motivazione a prendersi cura degli altri al fine di alleviare la loro sofferenza;

* sensibilità alla sofferenza: la capacità di essere sensibili dinnanzi alla sofferenza e al disagio altrui;

* partecipazione emotiva: qui si richiama il concetto di empatia, ovvero la capacità di coinvolgersi emotivamente nel vissuto emotivo del paziente;

* tolleranza alla sofferenza: la capacità di tollerare e contenere alti livelli di emozione piuttosto che evitarli o negarli;

* atteggiamento non giudicante: atteggiamento non critico e non colpevolizzante, pur avendo un opinione differente in merito alla situazione che ci viene presentata.

Bibliografia

* Dalai Lama (1995). The power of compassion. India: Harper collins.

* Gilbert, P., & Leahy, R. (2007). The therapeutic relationship in the cognitive behavioural psychotherapies. London: Routledge (trad. it. La relazione terapeutica in terapia cognitive-comportamentale, Eclipsi, Firenze, 2009).

* Siegel, D. J. (2010). The mindfull therapist. New York: Norton.

* Gilbert, P. (2010). Compassion focused therapy. Distinctive features. London: Routledge (trad. it. La terapia focalizzata sulla compassione. Caratteristiche distintive. Franco Angeli

di Maria Micoli

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