8 modi per riconoscere la schizofrenia

A partire dagli anni ‘70 si diffusero interviste con criteri diagnostici operativi, secondo l’assunto che un algoritmo dovesse portare a una diagnosi affidabile. Nacquero i criteri di Feighner (1972), il New Haven Schizophrenia Index e molti altri. Questi strumenti erano in realtà diversi l’uno dall’altro e fornivano risultati in disaccordo; questo era anche dimostrato dal fatto che in un campione di pazienti, testati con i criteri di Feighner e con il New Haven Schizophrenia Index, si registravano tassi di schizofrenia rispettivamente dell’88% e del 38% (Maggini, 1995).

Possiamo constatare che la schizofrenia è stata da sempre un disturbo psichico controverso e soggetto a modificazioni teoriche riguardo la sua sintomatologia, con l’avvento del DSM si è cercato di uniformare in un’unica nosografia questo dogma della schizofrenia.

Nel DSM-I (1952) il termine “Schizofrenico” è sinonimo del termine precedentemente utilizzato “Dementia Preacox” e rappresenta un insieme di reazioni psicotiche caratterizzate da disturbi nella relazione con la realtà, affettivi, comportamentali e intellettuali di vari gradi. I disturbi della reazione schizofrenica sono caratterizzati da una forte tendenza a ritirarsi dalla realtà, da disarmonia emotiva, disturbi nella corrente di pensiero, comportamento regressivo e, nei casi più gravi, ad una tendenza al deterioramento (APA, 1952).

Nel manuale che andiamo ora ad esaminare notiamo che è frequente l’utilizzo del termine “reazione”, il quale rifletteva l’influenza dell’approccio psicobiologico del famoso psichiatra svizzero Adolf Meyer, secondo il quale il disturbo mentale altro non era che una reazione a fattori psicologici, biologici e sociali (Alessandrini, 2004).

Andando ad esaminare la schizofrenia descritta nel DSM-I, notiamo che questa malattia mentale ha in sé una sintomatologia molto vasta ed i pazienti, accomunati nel disturbo schizofrenico, possono presentare caratteristiche molto diverse le une dalle altre; per questo motivo si è reso necessario nel DSM-I una classificazione dei pazienti per tipi, che è stata ripresa dalla vecchia classificazione stilata da Bleuler e ampliata; distinguiamo ora:

Reazione schizofrenica, tipo semplice

Questo tipo di reazione è caratterizzato da una riduzione degli attaccamenti esterni, da una riduzione di interessi e da un considerevole impoverimento delle relazioni umane. Può comportare un’involuzione ad un livello psico-biologico di funzionamento inferiore ed è accompagnata da apatia e indifferenza, ma solo raramente compaiono deliri o allucinazioni. La reazione schizofrenica di tipo semplice presenta un aumento della gravità dei sintomi per lunghi periodi, associato solitamente ad un apparente deterioramento mentale, ciò la mette in contrasto con la personalità Schizoide, devo notiamo pochi o nessun cambiamento.

Reazione schizofrenica, tipo ebefrenico

Questo tipo di reazione è caratterizzato da affetti inappropriati, comportamenti sciocchi e manierismi, deliri (spesso di natura somatica), allucinazioni e regressione comportamentale.

Reazioni schizofreniche, tipo catatonico

Questo tipo di reazione è caratterizzata da un cospicuo comportamento motorio, esibisce una marcata inibizione generalizzata, come stupore, mutismo, negativismo e flessibilità cerea, o un eccessiva attività motoria e l’eccitazione. Il paziente può regredire ad uno stato vegetativo.

Reazione schizofrenica, tipo paranoide

Questo tipo di reazione è caratterizzata da autismo, pensiero irrealistico con contenuti mentali composti principalmente da deliri di persecuzione e/o di grandezza e allucinazioni. Spesso è caratterizzato da un comportamento imprevedibile, con costanti atteggiamenti di ostilità e aggressività. Può essere presente una religiosità eccessiva con o senza deliri di persecuzione. In questo tipo è stata inclusa l’Ipocondria Paranoica Sistematizzata.

Reazioni schizofreniche, tipo indifferenziato acuto

Questo tipo di reazione è caratterizzato da pazienti che presentano simultaneamente una grande varietà di sintomatologia schizofrenica, come pensiero confuso e tumulto di emozioni, perplessità, idee di riferimento, paura e fenomeni dissociativi. Tali sintomi compaiono in modo acuto, spesso senza un apparente sforzo scatenante, ma esibendo prove di sintomi prodromici. La reazione è accompagnata, spesso, da una marcata affettività di eccitazione o depressione. I sintomi emergono spesso nel giro di settimane, anche se tendono a ripetersi. Solitamente alla comparsa dei primi attacchi i pazienti sono raggruppati in questa tipologia, se la reazione successivamente progredisce, viene cristallizzata in uno degli altri tipi di reazione.

Reazione schizofrenica, tipo indifferenziato cronico

Questo tipo di reazione è caratterizzata da una sintomatologia mista, e quando la reazione schizofrenica non può essere classificata in uno dei tipi più chiaramente definiti, verrà collocata in questo gruppo; saranno collocati in questo gruppo pazienti che presentano pensiero schizofrenico, affetti e comportamenti al di là della personalità schizoide, ma non classificabili come qualsiasi altro tipo di reazione schizofrenica. Ciò include le reazioni schizofreniche cosiddette “latenti”, “incipienti” e “pre-psicotiche”.

Reazioni schizofreniche, tipo schizo-affettivo

Questa categoria è destinata a quei casi che mostrano significativi additivi di reazioni schizofreniche e affettive. Il contenuto mentale può essere prevalentemente schizofrenico, con pronunciata esaltazione o depressione, può mostrare modifiche prevalentemente affettive, avente il pensiero come schizofrenico o comportamenti bizzarri. La personalità pre-psicotica può essere in disaccordo o incoerente, con le aspettative basate sulla presentazione sintomatologica psicotica. Con prolungata osservazione, questi casi si rivelano di solito sostanzialmente schizofrenici di natura.

Reazioni schizofreniche, tipo infantile

In questa categoria saranno classificate le reazioni schizofreniche verificatesi prima della pubertà. Il quadro clinico può variare da reazioni schizofreniche che si verificano in altri periodi d’età, a causa dell’immaturità e plasticità del paziente al momento dell’insorgenza della reazione, a reazioni psicotiche nei bambini, che manifestano principalmente autismo. La sintomatologia speciale può essere aggiunta alla diagnosi come manifestazioni.

di Serena Lasorsa

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