Come riconoscere i sintomi del disturbo bipolare

I sintomi del disturbo bipolare non sono dovuti all‟azione fisiologica diretta di una sostanza o ad una condizione medica generale. I sintomi causano il disagio clinicamente significativo o la compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre importanti aree del funzionamento.

Fondamentalmente secondo le modalità dal punto di vista psicopatologico, vi sono due modalità abnormi di dimostrare l‟affettività: depressione e mania. Una volta rientravano nel capitolo delle psicosi maniaco-depressive. Attualmente sono definite disturbi bipolari perché sono interessate due polarità che sono appunto la depressione e la mania; quest‟ultima, a differenza della depressione, è definita da una condizione di eccitamento, di euforia; si può definire come la visione speculare della depressione (Canta I., 1999).

Così come il tono dell’umore del depresso è improntato alla malinconia, alla tristezza, ad una visione nera del futuro, il paziente in fase maniacale vede solo la luce; nella mania persiste uno stato d‟eccitazione, euforia totale cui si accompagna
una sensazione di estremo benessere.

Ciò che il depresso vive, dal punto di vista fisico, come sensazione di astenia (mancanza di forza e di volontà), il maniacale vive questa sensazione corporea in uno stato di estremo benessere, di forza. Il depresso in genere soffre di insonnia perché è ansioso e il suo stato si accompagna ad una alterazione del ciclo sonno-veglia per cui dovrebbe dormire ma non ci riesce; il maniacale è sempre vigile, egli è sempre pronto a nuove avventure lavorative, vive sempre in uno stato di super-attività (spesso va incontro a disastri economici). Il maniacale si presenta come persona espansiva, data la loro qualità dell‟umore improntata all‟euforia.

Nel depresso può esistere un delirio che è congruo all‟umore (delirio di colpa relativo agli sbagli che uno ha commesso e che viene accentuato nelle fasi di crisi); nel maniacale il delirio è di grandezza, delirio erotomane ossia l‟individuo si sente forte, grande e potente. Ci può essere solo una fase di forte calo del tono dell‟umore che si concretizza nei disturbi unipolari (c‟è solo una polarità > depressione).

Tra un episodio e l‟altro di depressione o di mania, l‟umore è normale e  possono non esserci disturbi di alcun genere.

Altre volte, invece, tra un episodio e l’altro possono esserci disturbi più lievi dell‟umore, come la ciclotimia (oscillazioni
dell‟umore anche nell‟arco della stessa giornata, ma senza raggiungere l‟intensità 9 della depressione e dell‟episodio maniacale). Altre volte, infine, gli episodi possono succedersi l’uno all’altro senza alcun ritorno alla normalità (Clerici M., 1996).

Nel corso di un episodio maniacale ci si può sentire particolarmente bene, come al “settimo cielo”, pieni di energia, in grado di fare qualsiasi cosa senza alcun problema e incredibilmente pieni di idee eccitanti.

Nel corso di un episodio depressivo ci si sente disperatamente infelici, senza energia, incapaci di affrontare persino le cose più
elementari.

La diagnosi di un Episodio Maniacale si fa tenendo conto di specifici cambiamenti nelle sensazioni, nel comportamento e nei pensieri (Felder W., Stassen H.H., 2004).

Per quanto riguarda specifici cambiamenti nelle sensazioni si possono riscontrare l‟umore elevato: uno stato di felicità eccessiva che non è spiegabile da nessun evento particolare. Ci si può sentire al “settimo cielo” per tutto il tempo, liberi da qualsiasi problema.

Si è portati a ridere, a prendersi gioco di tutto.

Percezioni più forti: i suoni possono sembrare più distinti ed i colori più vividi.

Irritabilità: nonostante la prevalenza dei sentimenti gioiosi ed eccitati, a volte si diventa più irritabili ed arrabbiati. Ciò si rende particolarmente evidente in seguito alle frustrazioni, specialmente quando si incontra opposizione, critiche o quando
qualcuno impedisce di fare qualcosa. In queste circostanze si può diventare ostili, si protesta e qualche volta si diventa anche violenti (Edwards G., 1981).

Per quanto riguarda invece i cambiamenti nel comportamento si rilevano soprattutto l‟aumento dell’attività: durante un episodio maniacale si diventa in genere estremamente attivi. Si è sempre in movimento, si cammina avanti e indietro e si
iniziano molte attività contemporaneamente. Spesso questa iperattività ostacola il sonno e persino la possibilità di sedersi e rilassarsi un attimo o mangiare dei pasti regolari.

La mancanza di sonno: questa incapacità di rilassarsi riduce il bisogno di sonno anche se ci si mostra fisicamente esausti.
Un comportamento impulsivo, disinibito, imbarazzante: gran parte dell‟incremento di attività porta con sé dei comportamenti impulsivi, disinibiti e spesso imbarazzanti.

Si può diventare incredibilmente ambiziosi, si possono avere iniziative d‟affari assolutamente balorde, spendere soldi in modo sconsiderato, o avere esperienze sessuali promiscue. L‟aspetto può diventare trasandato sino ad ignorare l‟igiene personale con grande imbarazzo degli amici e familiari.

Il linguaggio accelerato: generalmente il linguaggio diventa accelerato, si parla ad alta voce e si tende a monopolizzare le conversazioni senza permettere a nessuno di dire una sola parola. Può diventare molto difficile seguire le idee di chi è in stato
maniacale in quanto si passa velocemente da un argomento ad un altro. A volte si osserva la tendenza a parlare in rime (Edwards G., 1981).

Infine il pensiero potrebbe assumere sfumature, altrettanto rilevanti come:

Pensiero accelerato: per tenere alla aumentata attività generale ed alla accelerazione del linguaggio si può sperimentare una sorta di accelerazione del pensiero. I pensieri si muovono rapidamente da un argomento all‟altro. Ciò rende difficile pianificare le cose e prendere decisioni. Così si spiega come mai l‟aumento dell‟attività non produce risultati concreti.

La distraibilità: quando si ha un episodio maniacale si possono stare a notare molte cose banali e avere difficoltà a concentrare la propria attenzione su questioni importanti. Le idee grandiose ed eccitanti: si possono vantare conoscenze importanti o credere di essere persone famose. Si può immaginare di avere intelligenza, forza o abilità sovraumane (Edwards G., 1981).11

di Paola Di Donato

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