Disturbi delle capacità motorie nei bambini

L’acquisizione della motricità è rilevante nello sviluppo neurologico e psicologico del bambino, dal momento che attraverso le funzioni motorie il bambino si pone in relazione con l’ambiente, fa esperienze utili al suo sviluppo fisico-psichico. Una corretta motricità, fisiologicamente, è basata sul corretto funzionamento delle vie piramidali (conducono l’impulso motorio corticale permettendo il movimento volontario dei muscoli), extrapiramidali (controllano il tono muscolare e la corretta azione motoria), cerebellari (sovrintendono alla coordinazione posturale e dei movimenti). Nel corso dello sviluppo si stabilisce una “dominanza emisferica” per cui uno dei due emisferi domina sull’altro (NB: le vie motorie che partono dalla corteccia di un emisfero si incrociano dirette all’emicorpo opposto: l’impulso che parte da dx raggiunge l’emicorpo sx); questo è alla base della lateralizzazione (= maggior destrezza spontanea), che solitamente vede prevalere l’emisfero sinistro, mentre si parla di alterazione della lateralizzazione quando si stabilisce una predominanza dell’emisfero destro: questo non costituisce una patologia.

È possibile valutare la preferenza di lato a livello di occhio dominante (quello che il bambino lascia aperto quando gli si chiede di chiuderne uno), di mano dominante (quella con la quale afferra qualcosa che gli si lancia), piede dominante ( quello usato per saltare su una sola gamba): si parla di lateralizzazione omogenea quando è la stessa per mano, piede e occhio, e non vi sono problemi per il destrimane, mentre ve ne sono, ma a livello ambientale, per il mancino. Il problema si presenta quando la lateralizzazione non è omogenea e, quindi, non è chiara: in questo caso è buona regola favorire l’uso preferenziale di un lato; c’è poi il falso mancinismo, per cui l’uso preferenziale della destra riguarda certe attività mentre l’uso della sinistra ne riguarda altre: in questi casi è opportuno intervenire per far prendere coscienza della maggiore abilità nell’uso della destra.

Il DSM-IV parla di un’unica patologia che riguarda le capacità motorie: è il disturbo della coordinazione. Lo definisce una marcata compromissione della coordinazione dei movimenti che arriva ad interferire negativamente con le comuni attività quotidiane ma anche con le attività scolastiche. Per poter fare una diagnosi di disturbo della coordinazione è necessario:

  • un disturbo sull’apprendimento scolastico;
  • l’impaccio motorio non deve essere secondario ad alterazioni neurologiche, a distrofia muscolare, non deve esserci ritardo mentale.

Si rivela precocemente, ad esempio, con problemi di deambulazione o comunque nell’acquisizione dei movimenti più fini e complessi, o più tardi con goffaggine, intralcio nell’apprendimento della scrittura, ecc. Può scomparire gradatamente durante lo sviluppo.

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