Emozioni, Cervello e Comunicazione Non Verbale

I comportamenti non verbali sono la principale via di comunicazione delle emozioni. Certe forme di espressione affettiva sembrano essere universali. Le emozioni non sono circoscritte a determinati circuiti o ad aree cerebrali specifiche; Le regioni limbiche sembrano mediare attività che influenzano la maggior parte delle funzioni del cervello e dei processi della mente. Il sistema limbico è responsabile dei meccanismi di attribuzione dei significati e valori agli stimoli, è implicato nel sistema di elaborazione delle informazioni che media le funzioni cognitive sociali. Le emozioni sono processi che coinvolgono il cervello. Presenza di punti controversi. Interazioni associate ad attività cognitive e a risposte fisiologiche che possono rivelare pattern specifici. Per Sroufe le emozioni implicano una reazione soggettiva a un evento saliente, caratterizzata da cambiamenti fisiologici esperienziali e comportamentali. L’emozione può essere vista come un processo che coinvolge componenti neurobiologiche, esperienziali ed espressive.

Pensare alle emozioni come a fenomeni dinamici creati all’interni dei processi cerebrali di valutazione dei significati che risentono direttamente delle influenze sociali. La mente non è un’entità socialmente isolata; deve essere vista nel contesto delle relazioni interpersonali. In seguito a stimoli il cervello e altri sistemi aumentano il livello di vigilanza fornendo una risposta orientativa iniziale, subentra una fase di valutazione elaborativa e arousal à processi che modulano i flussi di energia all’interno del cervello attraverso attivazione di circuiti e la de-attivazione di altri e che portano alla differenziazione di stati della mente. I processi di valutazione determinano cos’è buono e cos’è cattivo. I circuiti attivati portano all’elaborazione di flussi di energia à il processing emozionale prepara il cervello e il resto dell’organismo all’azione.  In caso di discrepanza tra stimolo e aspettative nasce un coinvolgimento emotivo rispetto all’ambiente circostanteà l’arousal indotto da questa discordanza di elementi interni ed esterni viene definito “tensione” che viene gestita con le figure significative. Gli stati cerebrali generati da risposte orientative e arousal sono definiti emozioni primarieà riflettono cambiamenti negli stati della mente considerate come fluttuazioni nei flussi di energia e di informazioni all’interno della mente. La valutazione degli stati di arousal risente di interazioni interpersonali che influenzano le modalità con cui gli stati emozionali primarie vengono ulteriormente elaborati.

Quali sono le emozioni fondamentali?

Le emozioni si differenziano in discrete, di base o fondamentali. Le emozioni fondamentali possono essere considerate come stati della mente differenziati che si sono sviluppati come pattern di attivazione specifici. Gli esseri umani esprimono le  emozioni con le stesse modalità ma ciò non significa che le emozioni di una persona sono identiche a quelle di un’altra. Il modo in cui uno stato emotivo interno si rivela esternamente viene chiamato espressione affettiva. L’espressione delle emozioni avrebbe come scopo principale la comunicazione interpersonale. “sentirsi” consapevolezza a livello conscio di un’emozione. Fluttuazioni di emozioni rispecchiano la variazione negli stati di attivazione all’interno del cervello à emozioni primarie possono essere comunicate a livello sensoriale, sono legate a stati della mente che cambiano. Con umore si fa riferimento al tono generale delle emozioni nel tempo.

Le emozioni rappresentano le modalità fondamentali con cui la mente emerge dalle interazioni fra processi neurofisiologici e relazioni interpersonali. Le informazioni correlate al contesto sociale influenzano in maniera diretta i processi di valutazione degli stimoli. Le emozioni sono processi mentali inconsci il cui scopo è di creare la tendenza all’azione.

Le aree del Cervello coinvolte nelle Interazioni Sociali e nelle Emozioni

Amigdala, corteccia cingolare, orbito-frontale sono aree sensibili alle interazioni sociali. Il sistema limbico registra l’ambiente interno e modula lo stato di attivazione regolando le funzioni del sistema nervoso autonomo. I circuiti limbici mediano i processi di valutazione degli stimoli, di elaborazione delle informazioni di natura sociale. La coscienza può essere necessaria per modificare intenzionalmente i comportamenti associati alle risposte emozionali automatiche;senza il suo coinvolgimento è difficile pianificare attivamente il futuro, cambiare i propri comportamenti o stabilire relazioni emotivamente significative con altri. I sistemi di valutazione del cervello agiscono inducendo stati di arousal che a sua volta innesca meccanismi di attenzione diretti a uno stimolo in particolare regolando i flussi di elaborazione delle informazioni. La comunicazione di diversi tipi di emozione nell’ambito familiare e gli effetti neurobiologici di queste emozioni possono avere ruolo importante nel determinare quelli che saranno i pattern di risposta del bambino. Alcuni aspetti del sistema di valutazione sono innati altri si acquisiscono con l’esperienza. La ricerca della prossimità e dello sguardo del caregiver sono comportamenti inscritti nel cervello fin dalla nascita. I fattori genetici svolgono un ruolo fondamentale nel determinare le modalità con cui i sistemi di valutazione organizzano i comportamenti in modo da aumentare le nostre possibilità di sopravvivenza. Azione, apprendimento e sviluppo possono essere visti come correlati nel corso della nostra esistenza. Il bambino interagisce con l’ambiente in base alla sua capacità di creare rappresentazioni. La valutazione degli stimoli e l’attribuzione dei significati sono funzioni fondamentali della mente che si svolgono nell’ambito di processi emozionali. Il cervello valuta gli stimoli e vi associa rappresentazioni generali.

La corteccia orbito-frontale ha un ruolo centrale nei processi emozionali. E’ coinvolta nei processi di valutazione e nella regolazione affettiva, nella cognitività e nella coscienza autonoetica. Si ritiene che sia una delle aree più compromesse nell’autismo. La corteccia orbito-frontale svolge un ruolo fondamentale nei processi di flessibilità di risposta. Registra i cambiamenti inaspettati nelle condizioni interne o esterne, induce risposte comportamentali e cognitive nuove e flessibili che di sostituiscono a reazioni automatiche riflesse. La flessibilità di risposta mediata dalle regioni prefrontali può implicare il coordinamenti di processi che coinvolgono meccanismi sensoriali percettivi e valutativi e determina la capacità di elaborare nuove risposte, personalmente significative. Permette inoltre alla mente di valutare gli stimoli e gli stati emotivi e di modificare i comportamenti esterni e le relazioni interne. Questa capacitò potrebbe essere considerata come una componente importante della comunicazione collaborativa e dei processi di sintonizzazione affettiva. Il mancato sviluppo di questa funzione o una sua insufficiente integrazione con altri processi, potrebbe avere effetti generali e persistenti sulle esperienze interne e interpersonali. Lo sviluppo della corteccia orbito-frontale influenzato dalle stimolazioni legate a forme di interazione emotiva che si stabiliscono nelle relazioni precoci di attaccamento. La corteccia svolge un ruolo cruciale nei processi rappresentazionali che sono alla base del ragionamento, della motivazione e della creazione di significati emozionali. Le emozioni sono una componente essenziale delle relazioni di attaccamenti. La flessibilità di risposta consente di rispondere in maniera adattiva, internamente collaborativa al variare dei contesti interiori e interpersonali. Le emozioni sono influenzate da segnali provenienti dall’organismo. Le risposte del corpo possono influenzare meccanismi di valutazione e indirizzare i successivi processi di elaborazione. Le sensazioni viscerali vengono regolate nella corteccia orbito-frontale. Le esperienze stabiliscono associazioni apprese fra stimoli interni e risposte del corpo. Crescendo sviluppiamo la capacità di avere  reazioni “come se” in cui stimoli interni possono attivare maker somatici “come se” (possono essere generati inconsciamente e influenzare l’interpretazione delle cose). Un maker somatico rivela come l’immaginazione o la memoria possano provocare una risposta sensoriale e dare una cascata di associazioni collegate agli stati emozionali. In alcune coppie esiste compatibilità. Se i due partner hanno alle spalle storie di attaccamenti discordantià difficoltà comunicative. I messaggi del corpo aiutano a comprendere gli stati emotivi. Differenze di genere in termini di emozionià capacità di condividere empaticamente gli stati emotivià stile femminile: espressione e condivisione di esperienze emozionali. Stile maschileà affermazione capacità e talenti.

Le Emozioni come Forma di Comunicazione

Le emozioni hanno una funzione sociale, sono mezzi di comunicazione che ci permettono di percepire gli stati della mente degli altri. Questa forma di comunicazione ci consente di percepire le intenzioni degli altri, gli elementi su cui si concentra la loro attenzione, ci permette di comprendere le interazioni sociali e di prevedere il comportamento altrui. Assegnando le intenzioni le nostre menti sono in grado di confrontare i comportamenti esteriori con gli stati motivazionali interni e possiamo quindi riconoscere i “simulatori”. Grazie alla sintonizzazione empatica i genitori possono capire i bisogni del figlio. A livello soggettivo queste forme di comunicazione emotiva consentono la crescita di un senso di appartenenza. Lo stabilirsi di connessioni emozionali empatiche si basa sulla possibilità di esprimere esternamente i nostri stati interiori. I circuiti cerebrali implicati nei processi di valutazione sono amigdala e corteccia orbito-frontale. Gli aspetti nervosi e somatici dei processi emozionali non sono facilmente traducibili in parole, e segnali non verbali possono essere in questo senso strumenti di comunicazioni molto più efficaci Per capire lo stato emotivo di una persona è spesso molto più utile osservare quello che fa. Le rappresentazioni del linguaggio sono simboli relativamente vaghi, il messaggio che trasmettiamo sta nel modo in cui rispondiamo e non sono nelle nostre parole. La parte destra del cervello è maggiormente implicata nell’integrazione degli stati del proprio corpo. Gli stati emozionali primari dono espressi spesso attraverso dorme di comunicazione non verbale e sono influenzati da risposte del corpo e a loro volta influenzano le risposte. La consapevolezza e l’espressione delle emozioni primarie sono mediate dall’emisfero “non verbale” destro anche se è probabile che al processing partecipino entrambi gli emisferi. Ciascun emisfero può mediare diversi processi con l’ambiente. Un’attivazione frontale destra può portare un allontanamento attivo, affetti negativi e paura; una ridotta attivazione frontale destra porta a disinibizione dell’approccio con impulsività e iperattività (caratteristica bambini aggressivi). L e emozioni sono intrinsecamente esperienze soggettive che coinvolgono processi di attribuzione di significati e interazione con l’ambiente. Danno origine a stati soggettivi complessi che costituiscono il nucleo centrale delle nostre vite e relazioni. Siamo in grado di generare forme diverse di rappresentazione: in particolare sensazioni, immagini  mediate dall’emisfero destri e simboli linguistici organizzati in maniera logica a livello dell’emisfero sinistro. Conversazioni quotidiane dono caratterizzate da un insieme di forme di comunicazione mediare da ciascuno dei due emisferi. Per capire gli altri è necessario una comprensione intellettuale delle loro esperienze e una concettualizzazione della loro mente e la percezione del loro mondo soggettivo. Per percepire le emozioni di un’altra persona è necessario recepire i segnali specifici che possono influenzare i suoi stati della mente. Le emozioni possono svolgere un ruolo integrativo  attivando sistemi neuro modulatori che esercitano effetti diretti sulla eccitabilità neuronale, sulla plasticità e sulla crescita delle connessioni sinaitiche e sul coordinamenti di tutta una serie di funzioni cerebrali. Espressione e sentimento discordanti provocano una dissimulazione che ci permette di agire in maniera socialmente più appropriata dando origine a comportamenti che creano una divisione fondamentale fra se privato e interiore e se pubblico ed esteriore. Se dedichiamo una quantità eccessiva di tempo ad essere socialmente adeguati rischiamo di sviluppare un falso se distante da quelle che sono le nostre esperienze primarie. L’emisfero sinistro ha un ruolo predominante nella comunicazione delle emozioni conformi alle norme sociali. Le emozioni sono un insieme complesso di processi; sono alla base di processi interni e interpersonali che creano la nostra esperienza soggettiva del sé  e l’organizzazione del sé dipende dalle modalità con cui le emozioni vengono regolate. L’emozione p un insieme di processi regolati e nello stesso tempo svolge funzioni regolative. L’autoregolazioneà le modalità con cui il sé arriva a organizzare i suoi processi si basa in parte sulla regolazione delle emozioni. La capacità di regolare le emozioni ci consente di avere un’ampia gamma di esperienze emozionali più o meno intense mantenendo comportamenti flessibili adattivi e organizzati. Alterazioni nei processi attenzionali e percettivi, o la valutazione dei significati possono influenzare direttamente l’elaborazione degli stati emozionali primari in emozioni fondamentali maggiormente differenziate. Per regolare il loro flusso possiamo utilizzare gli stessi processi emozionali.

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