La teoria strutturale delle relazioni oggettuali di Kernberg: riassunto

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La teoria strutturale delle relazioni oggettuali di Kernberg propone una sintesi fra il modello kleiniano- bioniano e le versioni più moderne della teoria strutturale.

Kernberg considera gli effetti come elemento primario del sistema motivazionaleà le rappresentazioni delle interazioni fra se e oggetto costituiscono le componenti fondamentali della struttura psichica; le pulsioni derivano dall’accumulo di triadi Sé – affetto – oggetto di diverso tipo e motivano il comportamento e non la relazione oggettuale. Le strutture psichiche derivano da tre processi di interiorizzazione: introiezione, identificazione e identità dell’Io. Con lo sviluppo, per proteggersi, l’io separa le immagini buone da quelle cattive e queste immagini vengono poi integrate nella rappresentazione del Sé. La mancata integrazione porta a psicopatologia. L’originalità dell’approccio sta nell’attenzione ai conflitti attuali più che alla loro origine in età infantile. Al centro delle concezioni di Kernberg vi è la spiegazione della psicopatologia secondo meccanismi aggressivi e impulsi distruttivi (questione aperta à aggressività innata o nasce in associazione con l’ambiente?). Il genio dell’autore sta nell’aver promosso l’incontro tra livello strutturale e fenomenologico. Egli si distacca dalla psicologia dell’Io tradizionale à la vulnerabilità dell’Io esprime un processo di difesa attiva che produce organizzazione scisse nell’Io che non possono reggere un contatto stretto con le rappresentazioni. à le sue concezioni condividono alcuni limiti delle teorie psicoanalitiche ma il suo contributo è essenziale.

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