Psicologia degli Omicidi Giovanili

Nella valutazione dei quadri psicopatologici giovanili, va considerato anche il fatto che questi giovani non sono organismi pienamente formati in senso biologico e non hanno caratteristiche psicologiche stabilizzate, nel senso di una struttura del carattere definitiva. Nei giovani qualche volta l’atto è un omicidio agito contro un componente della famiglia, o può essere un atto di eccidio familiare realizzato contro la famiglia intera. In altre situazioni l’atto esplode nel corso di un confronto violento tra due giovani, di cui uno è gravemente ferito e l’altro può essere ucciso. Altra possibilità è l’omicidio realizzato da gruppi o bande.

Epidemiologia degli omicidi commessi dai giovani

La violenza dei giovani aumenta e diminuisce parallelamente ad ogni variazione della violenza omicida degli adulti. Fenomeno presente in un’età compresa tra i 18 ed i 25 anni, ma anche tra i 16 e 17 anni. Ogni incremento più evidente nella violenza giovanile globale deve più probabilmente essere messo in relazione con un aumento dei giovani nella popolazione in quel periodo, che quindi si riflette sul numero globale di omicidi commessi dai ragazzi. Un fenomeno simile è stato osservato con i suicidi degli adolescenti. Nel gruppo tra i 15 ed i 24 anni, il tasso di morte per omicidio è più alto di quello per suicidio; di fatto, questo gruppo di età ha il più alto tasso di omicidio di ogni altro gruppo negli stati uniti. Variabili rilevanti dei crimini tra i giovani sono state il reclutamento nel mercato della droga e la diffusione delle armi da fuoco. Gli omicidi di gruppo sono commessi in numero maggiore da adolescenti e giovani, che da adulti.

La natura dei crimini commessi dai giovani

I reati violenti attribuiti ai giovani possono non comportare di fatto un danno fisico rilevante per la vittima. La variabile significativa può non essere il danno fisico, ma piuttosto il verificarsi di un crimine violento di per sé. Sembra che la violenza grave attuata in giovane età sia un segno premonitore della violenza successiva.

Armi e crimini giovanili

L’uso delle armi è maggiore nei giovani, con un tasso del 27% nei reati, anche se le armi da fuoco erano utilizzate in meno del 5% dei casi. Le vittime preferenziali della violenza giovanile sono i giovani della stessa età, ad eccezione delle vittime di scippo. Risultati attribuiti in gran parte all’aumento della diffusione delle armi tra i ragazzi

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