Comunicazione Emozionale Non Verbale

Fisiologicamente, negli esseri umani le emozioni scaturiscono a partire dall’amigdala che funziona come un archivio della memoria emozionale; è depositaria di tutti gli eventi passati che nel momento in cui si ripresentano innescano un’emozione.

L’amigdala (termine di origine greca che vuol dire ‘mandorla’) è un gruppo di strutture interconnesse di sostanza grigia che si trovano sopra il tronco cerebrale e fanno parte sistema limbico. Se viene separata dal resto del cervello, accade che l’individuo perda drasticamente la capacità decisionale e di provare sentimenti.

Le nostre emozioni si manifestano tramite la comunicazione. Infatti, attraverso la comunicazione possiamo far conoscere, ai nostri interlocutori, le emozioni che proviamo in seguito a sollecitazioni provenienti sempre dall’ambiente esterno.

Più di un secolo fa Charles Darwin scriveva che l’espressione delle emozioni fosse universale, biologicamente innate, non variabili in base alla cultura. Molti studiosi hanno espresso dissenso nei confronti della teoria darwiniana ma ci sono ricerche moderne che hanno rafforzato la tesi che la mimica di determinate emozioni sia universale anche se vi sono differenze culturali tra coloro che le esprimono.

Gli scienziati Paul Ekman e Wallace V. Friesen hanno condotto una ricerca. In laboratorio, gli studiosi, hanno esposto foto che ritraevano volti esprimenti diverse emozioni e hanno chiesto a persone provenienti da paesi differenti come Stati Uniti, Cile, Giappone, Brasile e Argentina di scegliere una delle sei emozioni primarie del volto. Se l’espressione del linguaggio emotivo cambiasse in base alla cultura di appartenenza, allora un’espressione che per i brasiliani coinciderebbe con la rabbia per un americano potrebbe corrispondere a disgusto o sorpresa. Ma i risultati dell’esperimento hanno confermato il contrario in quanto le fotografie erano giudicate espressione della stessa emozione in tutti i paesi presi in esame.

Con il suo l’esperimento Ekman dimostra «che o un frammento del quadro corporeo caratteristico di un certo stato emotivo è sufficiente a produrre un sentimento del medesimo segnale, o che quel frammento in seguito innesca il resto dello stato corporeo, e ciò conduce al sentimento». Damasio sostiene che conducendo una serie di registrazioni elettrofisiologiche si può vedere come un sorriso simulato produce delle onde cerebrali completamente differenti rispetto a quando si sorride spontaneamente. Per cui risulterebbe semplice ingannare gli altri ma completamente impossibile ingannare noi stessi. Anche se sul nostro volto dissimuliamo un’espressione che esprime felicità o rabbia, facendo credere al nostro interlocutore di provare veramente quei sentimenti, risulterà estremamente difficile far credere a noi stessi di provarli.

Probabilmente è questa la ragione per cui i grandi attori o grandi artisti di opera riescono ad interpretare ruoli facendo credere al pubblico che il personaggio da loro rappresentato stia provando quel determinato sentimento rimanendo comunque emotivamente distaccati da quelle travolgenti emozioni.

Così la deduzione di Darwin, basata sull’osservazione delle emozioni dei primati, trova un fondamento scientifico che risiede nell’esperimento di Ekman. Infatti, le emozioni sono espresse mediante la contrazione di determinati muscoli facciali che risulterebbero cosi il principale vettore della comunicazione emozionale.
Tuttavia, a volte, l’essere umano tende volontariamente a mascherare i propri sentimenti ma resta totalmente impossibile decidere quando e come provare una determinata emozione. Le emozioni si vivono in maniera totalmente passiva; essendo che queste sono dei meccanismi involontari, per l’uomo comune è impossibile celare l’insorgere di un sentimento, in quanto vi sono determinate manifestazione somatiche che permettono ad un interlocutore, attento ed esperto, di codificare espressioni o atteggiamenti posturali rivelatrici di specifiche emozioni.
Ma nonostante non sia possibile fingere un’emozione, la dissimulazione è un meccanismo proprio dell’uomo. Cos’è la menzogna? Si mente involontariamente così come senza intenzione si rendono manifeste le emozioni?

di Federica Selvaggio

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