12 Tipi di Delirio: Erotomane, di Onnipotenza, di Gelosia, di Grandezza

delirio-definizioneCome Riconoscere i Deliri Primari

Il delirio si produce in uno stato di coscienza lucido, in assenza di segni di un disturbo organico. La facoltà di giudizio in aree della vita diverse da quella interessata dal delirio può essere inalterata. La sostanziale ingegnosità utilizzata con cui difende e spiega il proprio convincimento delirante dimostra che la sua capacità intrinseca di ragionamento logico è intatta. L’intero processo di pensiero è disturbato nel delirio primario, non solo il contenuto, es. “Seppi che mia moglie mi era infedele nel momento stesso in cui vidi la lampadina fulminarsi”, non è un disturbo del contenuto del pensiero (la moglie ammise di essergli infedele), ma è lo stesso un delirio. La valutazione di un giudizio erroneo non viene fatta solo sulla base di quella particolare credenza o argomentazione, ma prendendo in considerazione la totalità del comportamento della persona e le sue opinioni; es. la convinzione di essere di stirpe reale come conseguenza di una frase dell’infermiera che gli diceva: “Ha dei tatuaggi sul braccio”.

 

 Le idee simil-deliranti o deliri secondari.

Sono stati classificati diversi tipi di deliri secondari:

  1. Psicosi affettive:

    • il contenuto viene ad essere progressivamente influenzato dallo stato dell’umore che cambia e alla fine di tale processo, la credenza errata diviene lo sviluppo logico derivante da un’anormalità estrema dell’umore.
  2. Delirio di persecuzione:

    • persecuzioni di vario genere, congiure, affermazioni diffamatorie o calunnie lo circondano senza lasciargli un attimo di tregua o di respiro. In alcuni casi il paziente può riferirsi a complotti o congiure organizzati da mafia, spionaggio, partiti politici o potenze non identificate e che hanno costantemente come oggetto la sua persona.
  • Uno dei contenuti più frequenti;
  • Si ritrova nella schizofrenia (associato a deliri di influenzamento e di riferimento, e ad allucinazioni) e nei disturbi deliranti cronici.
  • Relativamente frequente nei disturbi affettivi e in particolare nella mania.
  • Il paziente si sente:
    • oggetto di attenzione ostile da parte di persone conosciute o sconosciute;
    • si sente osservato, spiato, seguito o controllato;
    • teme di essere drogato o avvelenato (delirio di veneficio);
    • vengono orditi complotti o macchinazioni ai suoi danni;
    • vede fatti, gesti o anche semplicemente oggetti come dotati di particolari significati minacciosi o ostilmente

 

  1. Delirio di riferimento:

  • Oggetto del delirio è la convinzione che situazioni, oggetti, persone, fatti o avvenimenti assumano un particolare e insolito significato allusivo, riferito in genere alla propria persona.
  • Quasi sempre ha contenuti a connotazione ostile e minacciosa e può dunque configurarsi come un tipo particolare di delirio persecutorio. La differenza è la mancanza di un contenuto persecutorio chiaramente espresso e ben strutturato in presenza piuttosto di una serie di vissuti di minaccia, diffusi a vari oggetti esterni e non ancora configurati in una tematica precisa.
  1. Deliri di colpa, di indegnità, di rovina:

  • Frequenti nei disturbi depressivi ma riscontrabili anche in disturbi come la schizofrenia e alcuni disturbi organici.
  • Il paziente si sente responsabile e colpevole di danni e di sciagure di ogni tipo motivando tali convinzioni sulla base di avvenimenti e fatti di importanza irrilevante o addirittura inesistenti.
  • Si sente rovinato, finito, distrutto, indegno di essere considerato una persona umana. Pensa di aver condotto se stesso ed i propri familiari alla rovina economica ed al disprezzo sociale.
  • E’ convinto che continuare a vivere significhi perpetuare in eterno questa condizione dove lui è il responsabile e il colpevole della rovina sua, dei suoi familiari, dei suoi amici o addirittura dell’universo stesso.
  • Rischio di suicidio o di omicidio-suicidio.

 

  1. Delirio di negazione o nichilistico:

  • A volte ritiene di aver fatto scoperte o invenzioni di eccezionale importanza per l’umanità o di aver risolto problemi che assillano l’uomo da millenni.
  • Il paziente si può sentire ricco, potente e al di sopra di tutti; può personificare personaggi storici o contemporanei a cui è associato uno stereotipo di potenza, di influenza o di ricchezza. Si può ritenere in grado di compiere le imprese più insolite o eccezionali, si sente investito di poteri fuori dal comune o addirittura sovrannaturali.
  • Si accompagna spesso alla mania.
  • Contenuto speculare rispetto a quello dei deliri di colpa, di indegnità e di rovina.
  • Talvolta può essere difficile valutare se una tematica delirante rientra nei deliri di grandezza. Ad esempio la convinzione delirante di essere in grado di leggere telepaticamente il pensiero degli altri, oppure la convinzione di poter influenzare col proprio pensiero l’andamento degli affari del mondo. Anche alcuni deliri erotici o mistici possono porre il medesimo problema di inquadramento descrittivo. Il delirio di grandezza è caratterizzato da:
  • Delirio di grandezza:

  • Piuttosto rari.
  • Riscontrabili con maggiore frequenza nei disturbi depressivi e, raramente, nella schizofrenia e in alcuni disturbi organici cerebrali.
  • Sono basati sulla convinzione della non-esistenza di sé, o di una parte di sé, di una parte del proprio corpo o di tutto il proprio corpo oppure di tutto il mondo circostante. Si associano a volte a deliri centrati su tematiche insolite e bizzarre concernenti le proprie funzioni somatiche, es. “Il mio intestino non esiste più e al suo posto esiste solo sostanza putrefatta…”.
  • Delirio erotico o erotomane:

  • Queste condizioni deliranti sono state in passato inquadrate da Kraepelin nella paranoia o descritte come un disturbo indipendente (sindrome di de clerambaud). Nel DSM-IV vengono classificate come disturbi deliranti, tipo erotomanico. Essi possiedono alcune caratteristiche:
  • Piuttosto raro;
  • Si riscontra con una certa prevalenza nel sesso femminile;
  • Il paziente può ritenere:
    • di essere in possesso di attrattività sessuale fuori dal comune;
    • di essere oggetto di corteggiamenti e di proposte a sfondo sessuale continue e non sollecitate;
    • di essere in grado di effettuare conquiste sessuali e
    • sentimentali di ogni tipo (prossimo ai contenuti dei deliri di grandezza).
  • In altri casi il delirio appare centrato in modo specifico su di un’unica persona, è il sintomo dominante (o unico), ha caratteri di fissità tematica e persistenza temporale e si manifesta in forma altamente strutturata. In questi casi l’oggetto del delirio è quasi sempre un uomo più anziano, di ruolo sociale nettamente più elevato e mai direttamente conosciuto.
  1. Delirio di gelosia:

  • Prevalente nel sesso maschile e dopo i 40 anni.
  • In genere ben strutturato e altamente pervasivo;
  • Con elevata frequenza tende ad identificarsi con un disturbo indipendente (ad es. disturbo delirante, tipo di gelosia del DSMIV).
  • Spesso riscontrabile nell’alcolismo cronico, con minore frequenza nei disturbi affettivi e in particolare negli episodi depressivi maggiori.
  • Convinzione dell’infedeltà a livello affettivo ma soprattutto sessuale del proprio partner. Dato il carattere di possibilità e di comprensibilità del contenuto di gelosia e data la frequente scarsità di altri disturbi psicopatologici concomitanti è talvolta difficile esprimere un giudizio sulle caratteristiche deliranti o meno delle convinzioni del paziente.
  • Caratteristiche tipiche sono la ricerca continua e ossessionante di prove e di indizi, la tendenza a dare un significato di prova a fatti e osservazioni obiettivamente irrilevanti, la totale impossibilità ad accettare un dubbio anche di fronte ad ogni evidenza contraria o anche alla totale assenza di ogni supporto concreto per la convinzione del paziente.
  • Talvolta un riscontro esterno (colloquio con la/il partner oggetto della gelosia o con familiari o amici) può essere utile per avere un ulteriore elemento di valutazione. Il delirio di gelosia è comunque un buon esempio di come una convinzione delirante possa coesistere con una non falsità del contenuto. Esso può infatti sussistere anche in presenza di una reale condizione di infedeltà della o del partner quando esistano le caratteristiche sopra accennate. Uno dei suoi caratteri più tipici non è tanto quello di una convinzione di infedeltà centrata su un’unica e specifica persona, quanto l’attribuzione alla/al partner di una molteplicità di relazioni più o meno transitorie ed occasionali.
  1. Delirio mistico:

  • Il punto critico nella valutazione delle caratteristiche deliranti delle convinzioni a contenuto religioso è legato alla caratteristica auto-centrica o meno di tale convinzione.
  • Nei tipici deliri mistici il paziente può riferire di comunicazioni telepatiche dirette e privilegiate con Dio o di essere egli stesso parte della divinità, può sentirsi un messaggero o un incaricato di Dio e comportarsi come tale. In altri casi può sostenere di essere la nuova incarnazione di Cristo, oppure di avere avuto le stimmate e così via.
  1. Delirio ipocondriaco:

  • Convinzione di soffrire di una malattia fisica in assenza di qualsiasi lesione o alterazione somatica obiettivamente rilevabile.
  • Nel delirio ipocondriaco l’evidenza negativa dei ripetuti esami medici e di laboratorio praticati viene considerata come irrilevante e comunque inadeguata. Un esempio attuale è dato dalla convinzione delirante di essere affetti da AIDS.
  • La presenza di preoccupazioni ipocondriache è una evenienza abbastanza comune in psicopatologia. Quando esse sono dominanti ma non hanno caratteri deliranti vengono inquadrate nell’ipocondria. Quando invece esse vengono sostenute con assenza di critica e incorreggibilità vengono inquadrate nei disturbi deliranti, tipo somatico.
  • Deliri ipocondriaci possono fare la loro comparsa anche nei disturbi dell’umore di tipo depressivo dove si manifestano più frequentemente nelle persone anziane e nei soggetti di basso livello socioculturale di appartenenza.
  • Nei soggetti più giovani spesso sono in rapporto a fattori organici quali traumi cranici o abuso di sostanze.
  1. Deliri bizzarri:

  • I contenuti dei deliri hanno una notevole variabilità dal punto di vista della loro diversità dalle esperienze che consideriamo come normali. Ad esempio i contenuti della gelosia o della colpa si situano nell’ambito dei contenuti normali, mentre altri contenuti rappresentano indubbiamente un’esperienza mal raffigurabile nella normale esperienza. Per questa ragione alcuni deliri vengono compresi a volte sotto la dizione relativamente aspecifica di deliri bizzarri.
  • Nel DSM-IV i deliri bizzarri vengono definiti come centrati su fenomeni che la cultura del soggetto considera totalmente non plausibili.
  • Il carattere più o meno bizzarro dei deliri non ha una valenza solo descrittiva ma può assumere un significato diagnostico. Ad esempio, la presenza di un delirio bizzarro è considerata un elemento caratteristico (anche se non esclusivo) del DSM-IV per la diagnosi di
  1. Deliri da influenzamento:

  • Frequentemente si associa ad altre alterazioni del pensiero (alterazioni formali) e a vissuti di tipo allucinatorio.
  • Il paziente si sente oggetto di azioni esterne che trasformano e modificano la sua mente o il suo corpo contro la sua volontà. Il suo pensiero, i suoi atti e la sua volontà vengono influenzati, controllati e guidati attraverso meccanismi telepatici o attraverso attrezzature elettroniche, onde elettromagnetiche, trasmissioni televisive o altre misteriose modalità. Il paziente si sente trasformato in un fantoccio, in un automa o in un robot in balia di forze esterne e minacciose che comandano ogni suo atto ed ogni suo pensiero.
  • Alcuni particolari deliri possono essere fatti rientrare in questo gruppo:
    • nell’inserimento del pensiero il paziente sa che alcuni dei suoi contenuti di coscienza non gli appartengono realmente e sono estranei o alieni in quanto sono stati abusivamente introdotti tra i pensieri che gli appartengono da forze o da entità esterne e generalmente ostili,
    • nel furto del pensiero il paziente percepisce il suo pensiero come estratto, asportato o rubato abusivamente e con finalità ostili e tale delirio è associato spesso a situazioni di blocco del pensiero;
    • nella trasmissione del pensiero il paziente sente che la sua attività di pensiero, ma anche le sue emozioni, i suoi ricordi e i suoi desideri inespressi non restano più confinati alla sfera del privato per essere diffusi e conosciuti pubblicamente attraverso meccanismi telepatici o altri artifici.

Se scorgi segni di delirio, contatta urgentemente un medico o uno psicologo

consulenzapsicologica

Scrivi a Igor Vitale