Le Cause dei Delitti Sessuali: Devianze Sessuali, Disturbi Sessuali, Psicologia

Per capire correttamente le cause psicologiche dei delitti sessuali, occorre addentrarsi sui disturbi legati alla sfera sessuale.

I Disturbi Sessuali

Disturbi della sfera sessuale, alcuni implicano il coinvolgimento di partner non consenzienti e ciò rientra nel campo criminologico. Il comportamento sessuale può essere considerato abnorme con riferimento a tre parametri:

  • criterio medico-biologico (valuta come morbosi certi comportamenti come le parafilie);
  • parametro sociologico (valuta come devianti le condotte contrarie ad un certo contesto culturale);
  • criterio giuridico (sono reati alcune condotte precisate dalla legge penale).

Le Perversioni Sessuali

Parafilie o perversioni, per conseguire l’eccitazione sessuale sono messi in atto fantasie o comportamenti al di là degli abituali schemi; ci sono forme nelle quali l’investimento sessuale, anziché dirigersi alla figura di un partner adulto di sesso opposto, si indirizza verso una figura diversa (pedofilia, gerontofilia bestialismo o zoofilia).

Vi sono deviazioni in cui la deformazione consiste nella fissazione su componenti abitualmente secondarie o eccezionali nell’atto sessuale (esibizionismo, voyeurismo, coprolalia telefonica, frotteurismo -toccare una persona non consenziente-, necrofilia, masochismo, sadismo, feticismo, feticismo di travestimento).

Diverso è il  transessualismo o disturbo dell’identità di genere, coloro che ne sono affetti presentano un’alterazione del sentimento dell’identità personale in ordine al proprio sesso talchè il loro sesso psichico è in contrasto con quello anatomico e assumono ruoli sociali, lavorativi e abbigliamento tipici di coloro che appartengono al sesso psichico (la legge consente il cambio di sesso e la rettifica anagrafica).

In criminologia si pone attenzione alla pedofilia: si considerano pedofili coloro che, avendo più di 16 anni, sono sessualmente attratti da bambini alla soglia della pubertà o più piccoli. Molti pedofili giustificano e razionalizzano la propria condotta sostenendo che ha valore educativo per il bambino, che il bambino ne ricava piacere sessuale o che si è comportato in modo sessualmente provocante. Alcuni minacciano il bambino per evitare che parli, o lo ricompensano con doni; la perversione della pedofilia è di solito cronica e quasi solo maschile, anche se recentemente è stato rilevato che 8 su100 sono donne.

Secondo una prospettiva biologica, anche l’omosessualità dovrebbe essere considerata una parafilia, ma non lo è, la qualifica di devianza sessuale non è solo espressa in funzione di deviazione dalla normalità fisiologica ma risente anche dei valori della cultura in cui si vive.

In una prospettiva sociologica sono definite condotte sessuali devianti quelle che, indipendentemente dall’essere considerate abnormi secondo una dimensione biologica, assumono qualifica di devianza perché censurate in quanto contrarie alle norme di costume e morale: nell’uomo il comportamento sessuale è appreso e regolato da norme culturali seppur mosso dall’istinto libidico.

I Delitti Sessuali in Criminologia

Nella prospettiva giuridica variano le norme a seconda del tempo, si parla di delitti sessuali, quando ci sono comportamenti motivati dall’impulso sessuale proibiti dalla legge; la punizione è connessa ai valori tutelati del diritto di libera scelta del partner, che punisce la violenza sessuale, tutela i più giovani, presume la violenza quando i rapporti sono consumati con soggetti sotto una certa età o con persone minorate mentali.

La legge presume che l’attività sessuale sia presuntivamente violenta se esercitata da un adulto con un minore di 14 o 16 anni. Gli autori di stupro sono per lo più persone che non presentano deviazioni sessuali, ma fanno violenza sui più deboli. Le parafilie non vengono considerate infermità tali da incidere sull’imputabilità, diversamente da quando si manifestano in soggetti affetti da malattie psichiatriche di qualsiasi tipo; anche l’intossicazione alcolica può favorire la manifestazione di tendenze perverse per gli effetti di disinibizione e scadimento dei sentimenti morali che determina, ma con il proseguire degli abusi spesso la sessualità è del tutto impedita dal sopravvenire dell’impotenza. Se un parifilico non è psicotico né compromesso nell’intelligenza né cronicamente intossicato ecc, dovrà presumersi capace di intendere il significato illecito della sua condotta e di autodeterminarsi (controllarsi), non è detto che gli impulsi siano più forti solo perchè anomali.

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