Come Riconoscere i Malati Mentali Pericolosi

malati mentali pericolosiPericolosità dei malati di mente

Prima il malato era sempre ritenuto persona pericolosa, ma con l’evoluzione della psichiatria c’è stata una revisione del concetto di pericolosità del malato mentale secondo il criterio dell’individualizzazione: nessuno afferma più per principio che tutti i malati sono pericolosi ma nessuno nega che alcuni lo siano, l’eventuale pericolosità va acclarata caso per caso. La correlazione tra malattia mentale e comportamento violento aumenta quando i malati assumono alcol o droghe e i fattori associati al comportamento violento sono gli stessi nei sani e nei malati (sesso, età, background familiare, storie di abusi ecc); esiste però un particolare allarme sociale per il reato commesso dal malato di mente quando questi si rende autori di atti violenti o attentati all’incolumità personale, in ciò giocano due fattori: incomprensibilità cioè assoluta incongruità dei motivi che possono riscontrarsi in alcuni delitti e dubbio che il delitto avrebbe potuto essere evitato con un’adeguata prevenzione da parte dei servizi psichiatrici.

Il grave delitto di sangue commesso da un malato in preda a delirio, o del tutto alienato di modo da sentirsi obbligato ad uccidere, o perchè si crede vittima di persecuzioni, suscita sempre un particolare sconcerto ascrivibile alla incomprensibilità; ma oggi questa incomprensibilità non deve estendersi a tutti i malati, l’umanizzazione del trattamento e le possibilità di cura hanno comportato grandi benefici alla salute mentale che compensano le azioni di pochi. La psichiatria ha dei limiti nelle possibilità di previsione della condotta violenta e ogni predizione del comportamento è piena di incognite. Per la pericolosità sociale si prenderà in esame sia gli indicatori interni (sintomatologia psicotica florida, assente consapevolezza di malattia, non accettazione delle terapie, mancata risposta alle praticate ecc) sia gli indicatori esterni (ambiente familiare, servizi psichiatrici, reinserimento lavorativo ecc).

 Anche se non esistono forme morbose elettivamente criminogenetiche, a livello di frequenze statistiche e di osservazione clinica vi sono disturbi mentali che sono più spesso ricollegabili alla commissione di reati; non vi è comunque nessun legame di necessità tra certi tipi di disturbi e certi reati. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM IV-TR) del 2000, si intende per disturbo mentale ogni sindrome di significativo rilievo clinico, meritevole di interesse psichiatrico, connessa ad una disfunzione psichica o biologica o comportamentale che possa produrre disagio o sofferenza o disabilità nel funzionamento sociale e che si accompagni ad un’importante limitazione della libertà dell’individuo. Identificare un individuo in una delle diagnosi non comporta alcuna immediata implicazione legale, si raccomanda cautela nella trasposizione giuridica delle categorie diagnostiche perchè si potrebbe interpretare male le informazioni diagnostiche, a causa dell’imperfetto accordo tra le questioni di interesse fondamentale per la legge e le informazioni contenute in una diagnosi clinica.

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