Quando la timidezza diventa un problema

Il disturbo di ansia sociale o fobia sociale si caratterizza dalla marcata paura persistente di esporsi ad una o più situazioni sociali o di mettere in atto, in pubblico, alcune azioni pratiche, valutate dalla persona come vere e proprie performance.

Tali attività riguardano:

  • Presentarsi a sconosciuto, il sentimento di paura è tanto maggiore quanto più il soggetto fobico-sociale percepisce che la persona sia importante;
  • Recarsi a una festa;
  • Ricevere ospiti a casa;
  • Utilizzare il contatto visivo, ovvero guardare negli occhi il proprio interlocutore;
  • Parlare con persone dell’altro sesso;
  • Mangiare in pubblico;

Altre situazioni tipiche che innescano l’ansia sociale riguardano la performance:

  • Parlare in pubblico;
  • Fare un esame orale di fronte ad altre persone;
  • Usare il telefono in pubblico;
  • Scrivere in pubblico;
  • Essere osservati mentre si svolge un’azione;
  • Soddisfare i propri bisogni fisiologici in una toilette pubblica;
  • Entrare in una stanza dove sono tutti seduti (ad es., un’aula di lezione);
  • Esprimere disaccordo con persone che non si conoscono;
  • Uscire da un negozio senza acquistare, paura di restituire un oggetto danneggiato;
  • Chiedere informazioni.

Il soggetto con fobia sociale solitamente associa la sensazione di paura al fatto di sentirsi osservato. In alcuni casi, il disturbo si manifesta in situazioni specifiche e circoscritte, in questo caso si parla di fobia sociale specifica, altre volte sono tutte le situazioni sociali ad innescare questa emozione, in questi casi si parla di fobia sociale generalizzata.

La fobia sociale non si limita dunque ad un aumento dell’ansia nelle situazioni sociali, ma le compromette riducendo la qualità delle relazioni, il successo scolastico e professionale. Il soggetto con una fobia sociale desidera contatti con altre persone, ma a causa delle proprie scarse performance sociali si isola sempre di più.

L’elevata ansia nei contesti sociali determina una sorta di profezia che si autoavvera (self-fulfilling prophecy), in quanto essa stessa è causa della scarsa performance sociale che funge da conferma della propria assoluta incapacità di trasmettere una soddisfacente impressione su di sé.

Sebbene la fobia sociale sia stata inizialmente considerata un problema di secondo ordine, essa può portare a diversi problemi, come rilevato da Beidel, Turner (2000) le persone con fobia sociale hanno una maggiore quantità di ideazioni suicidarie e di tentativi di suicidio, secondo Weiller et al (1996), molte persone con questa sindrome possono recarsi dal proprio medico di base per via di una depressione, o diventino soggetti che tendono all’abuso di sostanze alcoliche, si tratta però di effetti secondari, determinati dal proprio livello di ansia sociale che, compromettendo le relazioni, comprette significativamente anche la qualità della vita.

 

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