Cosa resta nella tua vita dopo un trauma

Quando la situazione traumatica è superata, la memoria di ciò che è accaduto è terrificante e si presenta con una varietà di stati d’animo: vergogna, colpa e trionfo. Di seguito dunque si osserva un gran bisogno di esperienze affettive che siano di conforto. Il verificarsi del trauma disinnesca il diniego della morte, prerequisito del funzionamento normale; questa mancanza ingigantisce reazioni quali l’angoscia relativa alla percezione di un danno e rende più urgente il bisogno di sviare l’ansia tramite la formazione di sintomi. Un corollario legato alla menomazione del diniego della morte è a menomazione del diniego della morte psicogena. Con il venir meno del diniego del potenziale letale delle emozioni, la capacità di tollerarle diminuisce[1].

I pazienti traumatizzati hanno un blocco enorme rispetto alle funzioni auto regolatrici e alla cura del sé con la tendenza a non sperimentare vita e funzioni affettive e mentali come proprie[2].

Diversi studi confermano un elevato rischio di disturbo borderline di personalità nei bambini maltrattati fisicamente e trascurati[3], evidenziando l’associazione tra esperienze di maltrattamento auto-riportato, abusi soprattutto emotivi e legati all’abbandono, e la difficoltà di regolazione delle emozioni[4].

Le esperienze traumatiche infantili dunque hanno un ruolo significativo nel determinare l’insorgenza del disturbo borderline e tra di esse si riscontrano: molestie ed abusi sessuali, negligenza dei bisogni emotivi e di sviluppo del bambino.

E’ stata osservata una connessione tra il grado di abuso sessuale infantile e l’intensificazione del disturbo borderline[5].

I traumi psicologici possono avere conseguenze devastanti sulle capacità di regolare le emozioni e condurre a processi dissociativi che forniscono il distacco soggettivo dalla travolgente esperienza emotiva durante ed in seguito ad un trauma[6].

Dagli studi condotti per esplorare il modo in cui le esperienze traumatiche infantili abbiano influenzato la vita quotidiana delle donne con disturbo borderline, è emerso che esse convivono con un senso di colpa e di vergogna e che lottino per sfuggire alla sensazione di essere in trappola. Ciò che potrebbe contribuire alla risoluzione e soprattutto all’accettazione ed al superamento di tali esperienze traumatiche infantili potrebbe essere la ricerca del senso di queste stesse esperienze.

La comprensione del loro significato infatti può aiutare queste donne a sviluppare una comprensione empatica di se stesse nel contesto delle relazioni passate e presenti[7].

[1] Krystal, H, Integration and self-healing in posttraumatic states. In: Psychoanalytic Reflections on the Holocaust, ed. S. A. Luel & P. Marcus. New York: KTAV, 1984

[2] Zappa L.E., Caslini M, Clerici M, Le parole senza voce. Il costrutto alessitimico tra disturbi del comportamento alimentare e dipendenze, Franco Angeli Edizioni, 2011

[3] Widom C.S., Czaja S.J., Paris J., A prospective investigation of borderline personality disorder in abused and neglected children followed up into adulthood, J Pers Disord, 2009 Oct

[4] Carvalho Fernando S., Beblo T., Schlosser N., Terfehr K., Otte C., Lowe B., Wolf OT, Spitzer C., Driessen M., Wingenfeld K., The impact of self-reported childhood trauma on emotion regulation in borderline personality disorder and major depression, J Trauma Dissociation, 2014

[5] Oglodek E., Araszkiewicz A., The main directions of research on the causes conditioning the occurrence of the borderline personality disorders, Pol Merkur Lekarski, 2011 Oct

[6] Vermetten E., Spiegel D., Trauma and dissociation: implications for borderline personality disorder, Curr Psychiatry Rep,  2014 Feb

[7] Holm A.L., Berg A., Severinsson E., Longing for reconciliation: a challenge for women with borderline personality disorder, Issues Ment Health Nurs, 2009 Sep

di Alessandra Serio

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