Psicologia del Rischio

 

Percezione del rischio in Psicologia

Uno dei costrutti maggiormente analizzati in ambito psicologico è la percezione del rischio, costrutto che non sempre corrisponde al rischio oggettivo che le persone affrontano. I processi cognitivi e sociali possono di fatto influenzare quanto una persona percepisca il rischio e quanto di conseguenza siano intraprese azioni rischiose o meno.

La percezione del rischio è un processo di cognizione che riguarda molte attività vissute tutti i giorni. Questa percezione influenza le decisioni ed i comportamenti delle persone. Valutare un rischio significa anche percepirne le conseguenze sul breve, medio e lungo periodo. Un grande focus della ricerca è sicuramente quello che riguarda la comparazione tra rischio oggettivo e rischio soggettivo, rischi che spesso non coincidono in termini di incidenza.

Il rischio è solitamente definito dalla seguente equazione:

rischio = probabilità x entità

dove la probabilità rappresenta la percentuale di probabilità che il danno si verifichi, mentre l’entità indica quanto grave è tale danno.

 

Le caratteristiche del rischio

Il paradigma psicometrico si è da sempre proposto di misurare le varie dimensioni del rischio, per fare questo è necessario definire le varie sfaccettature del costrutto per proporne una classificazione. La classificazione delle caratteristiche del rischio ha un ruolo fondamentale, in quanto permette la stima degli aspetti che sono maggiormente determinanti sulla decisione e sul comportamento umano. Una delle classificazioni maggiormente utilizzate in Italia è quella di Savadori (1998) descritta estensivamente nella Tabella 1.

 

Tabella 1. Le caratteristiche del rischio secondo Savadori (1998).

Caratteristiche del rischio Definizione
Comune/terrificante Indica quanto un rischio è considerato comune nella popolazione (ad es., fare sport ed esporsi ad infortuni) oppure insolito, gestito solo in condizioni eccezionali (guerra, disastri nucleari,)
Controllo personale del rischio Indica la percezione individuale del controllo degli effetti dannosi
Volontarietà del rischio Indica la presenza di una scelta da parte del soggetto, di esporsi al rischio
Cronico/catastrofico Indica se il rischio colpisce in un singolo evento (catastrofico) oppure se si protrae nel tempo (cronico)
Gravità delle conseguenze Indica l’impatto e il danno stimato del rischio (implica un infortunio, una patologia, la morte etc…)
Generazioni future Questa variabile indica l’eventuale impatto su generazioni successive a quella presente
Effetto di immediatezza Indica il fattore tempo del danno procurato, implica danno immediato o dilazionato nel tempo.
Osservabilità Indica l’osservabilità del danno
Conoscenza del rischio Implica la conoscenza di come si verifichi il danno a seguito dell’evento rischioso
Novità Indica il grado in cui il rischio è un elemento di novità nella società o già conosciuto precedentemente
Esposizione personale Indica quanto il soggetto percepisce di essere esposto al rischio
Esposizione collettiva Indica il grado in cui le persone – in una certa popolazione – sono esposte al rischio

di Tsvetelina Nikolova Tsenova

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