Come riconoscere un ragazzo antisociale

Sono state considerate molte prove a favore della presenza del disturbo antisociale di personalità in leader a capo di culti ed è stata anche messa in luce la correlazione tra questo disturbo nel leader e quello di personalità dipendente nei membri.

Prendendo in considerazioni gli studi di Millon (1997), è possibile dividere teoricamente i soggetti con diagnosi di ASPD in due gruppi. Il gruppo A è composto dai soggetti facilmente identificabili come antisociali, mentre il gruppo B è formato da soggetti con stili di personalità deviati o complicati. In questo secondo gruppo, gli individui non hanno solo alti livelli clinici nelle scale di antisocialità ed aggressività, ma li registrano anche nella scala del narcisismo. Questi possono essere paragonati ad alcuni leader che hanno maltrattato i seguaci, senza aver alle spalle evidenti episodi di criminalità e perciò sono difficili da diagnosticare come antisociali.  I tratti di personalità più evidenti che mostrano sono la dominanza, intesa come un esercizio della propria influenza o controllo sugli altri, e l’aggressività, intesa come verbale o fisica contro gli altri; quest’ultima si presenta insieme ad un’alta impulsività ed è una dimostrazione dell’utilizzo di un potere coercitivo sul gruppo. Altre due importanti caratteristiche della personalità antisociale del leader sono l’essere orientato su di sé, cioè sfruttare le risorse a disposizione per un beneficio personale senza curarsi dei bisogni altrui, e la ricerca del piacere, volta a soffocare il dolore, che spesso si verifica negli eccessi sessuali del leader: ad esempio, Jones aveva svariati rapporti con i membri del gruppo o li obbligava a prestarsi ad orge omosessuali o pratiche inusuali a cui assisteva, come forma di umiliazione (Burke, 2006).

Hare (2006), psicologo forense canadese, aggiunge che nel gruppo di persone antisociali è possibile identificare un sottogruppo di psicopatici, soprattutto tra i leader carismatici, tra cui Jim Jones.

Essi mostrano una mancanza totale di genuina empatia verso gli altri e incapacità di usare i feedback emozionali altrui per regolare le proprie azioni. Ciò che li rende pericolosi per la società è il fatto che, nonostante non siano affatto empatici, sono comunque capaci di analizzare e comprendere l’emotività degli altri e utilizzarla a loro vantaggio.  Ed è proprio nei culti, ricchi bacini di soggetti vulnerabili e deboli, che leader psicopatici ed antisociali possono agire indisturbati per il proprio tornaconto personale. Qui manipolano i seguaci per ottenere totale appoggio e supporto, rendendoli portatori delle loro stesse credenze e desideri, esibendo maniere superficiali e costruite che li differenziano nettamente dai leader “normali” o democratici (Hare, 1993).

Quando si identifica l’ASPD, l’organizzazione personale dei soggetti è ego sintonica ovvero non causa un conflitto interiore. Questi leader infatti non percepiscono di dover cambiare i loro modi né si sentono a disagio per questo, anzi tendono attivamente a eliminare qualunque sensazione di impotenza o senso di colpa manovrando e controllando gli altri per ottenere ciò che vogliono e mantenere alto l’umore, anche se le azioni che mettono in atto violano i diritti altrui (Millon, 1997).

Secondo alcune ricerche basate sui criteri del DSM IV TR per la diagnosi di disturbo antisociale di personalità, è possibile far rientrare la maggior parte dei leader carismatici in questa categoria (Burke, 2006). Tuttavia sarebbe più cauto tenerne conto come linea guida per riproporre certi studi basandosi sul più attuale DSM V, quindi per quanto finora illustrato sembrerebbe possibile solo ipotizzare la presenza nell’agire e nella personalità di questi soggetti di una relativa componente antisociale, spesso molto forte, e lo stesso potrebbe valere anche per alcuni seguaci, ma non si è in grado di dare certezza sulla diagnosi  di questo disturbo nei culti. Quindi si può concorrere a sostenere solo che le caratteristiche antisociali e narcisistiche sembrano distinguere il leader carismatico di un culto, come Jim Jones, da altri tipi di leadership e gruppi e sarebbero la discriminante che comporta il crearsi di determinate dinamiche tra leader e seguaci.

di Valentina Sofia Conte

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