come cambiare vita con la psicologia

Come cambiare la tua vita con la psicologia

virtual-reality-1541316_640

Perché sei lì dove sei adesso? Gli errori da non fare

Ci sono 3 aspetti fondamentali che determinano la tua vita adesso. Tre aspetti che la Scienza Psicologica considera le principali determinanti della tua vita.

Genetica, Contesto, Persona ovvero te stesso.

Il Nostro Bagaglio Genetico è sicuramente una delle determinanti del nostro comportamento, ci sono geni che predispongono all’attivazione comportamentale, all’aggressività, ai rapporti sociali, ci sono geni che regolano il nostro mondo interno, il mondo biologico. È proprio da queste considerazione che si muovono i pareri dei teorici dell’Ottocento. Al tempo si considerava che la genetica fosse la principale determinante del comportamento, i ricercatori cercavano ossessivamente le cause del comportamento della persona esclusivamente dentro i propri fattori genetici. È proprio così che la nostra specie ha toccato uno dei punti più oscuri della storia. Già a partire del Settecento, Franz Gall, fondatore della Frenologia, riteneva che si potesse comprendere la psicologia semplicemente misurando le fattezze del cranio. Un po’ come se la nostra esistenza dipendesse solo da caratteristiche biologiche, interne. Chiaramente non è possibile capire tutto studiando il cranio di una persona, tutti noi abbiamo il libero arbitrio, interagiamo con il contesto in modi diversi, e questo cambia la nostra storia personale, a prescindere dalla nostra biologia. Non possiamo dire che due persone con lo stesso bagaglio genetico in contesti diversi diventeranno la stessa persona. C’è dell’altro.

Ma la storia continua, anche in Italia, Cesare Lombroso, autore del testo “L’Uomo Delinquente”, riteneva che si potessero identificare i Criminali semplicemente osservandone le fattezze del volto, la pura fisiognomica. Anche questi dati sono stati smentiti dalla scienza ufficiale. Ora non ho nulla da recriminare a questi autori, che con le conoscenze del tempo cercavano di formulare ipotesi, come è corretto che sia.

Lombroso

Anche questo è stato smentito, ma questa ricerca ossessiva delle caratteristiche genetiche è proprio ciò che ha permesso alle teorie razziste di classificare le persone, e poi, per via di fattori di psicologia sociale a ghettizzarle prima e sterminarle poi, è qualcosa che è successo più volte nella storia dell’uomo, come nel caso delle stragi degli Indiani d’America, degli ebrei nella Germania Nazista e nei diversi Olocausti che la storia ha purtroppo vissuto.

Ma pensaci, è possibile che la genetica sia l’unica determinante del proprio benessere e comportamento?

No, il nostro stato interno dipende sempre da genetica, contesto e comportamento, ovvero, secondo l’epigenetica possiamo in qualche modo modulare l’espressione genica. I geni non sono un bagaglio stabile della nostra vita, ma un set di geni che possono modularsi rispetto all’ambiente in modo diverso.

Forse ti sembrerà assurdo, ma molto spesso le persone restano intrappolate in frasi che assecondano questo modo di vedere. Proprio come se la genetica fosse l’unica determinante del proprio stato adesso. Ogni volta che una persona dice:

  • “Sono fatto così”
  • “La mia personalità è questa”
  • “Il cervello a 30 anni è meno fluido”
  • “A 50 anni, non si può cambiare”

Di fatto da ragione alle teorie esclusivamente genetiche del comportamento, proprio come se contesto e libero arbitrio non esistessero. Eppure tutti noi conosciamo storie di grande cambiamento a qualsiasi età.

La ricerca dell’800 ha molti limiti, pensa a questa ricerca di Francis Galton, il cugino di Darwin. Galton è stato uno dei primi autori ad occuparsi di psicologia e di successo. Ed aveva fatto una ricerca particolare, voleva verificare se la genetica di persone influenti potesse essere predittore del successo di qualcuno. Allora calcolò le percentuali di successo di parenti di persone famose, per capire se ci fosse un legame tra genetica e successo. E lo trovò ovviamente, più ci si allontanava in termini di parentela dalla persona nota, minore era il successo.

Ma…c’è qualcosa che non torna nella ricerca. È chiaro che la genetica non è la sola determinante, è ovvio che essere persone vicine in termini di parentela a persone influenti aumenta le possibili agevolazioni o il set di contesti favorevoli per il benessere, lo studio ed eventualmente il successo.

Cosa dimenticava Galton? Galton dimenticava l’influenza dell’ambiente, del contesto e della cultura sul benessere sul successo di una persona.

Quindi, possiamo ad oggi riassumere che la genetica è un capitolo importante del proprio comportamento, ma non possiamo considerare questa l’unica determinante del comportamento, altrimenti saremmo tutti predeterminati, e dovremmo pensare che il libero arbitrio non esista, che la nostra mente, il pensiero, ma anche che il contesto non esista.

C’è quindi un secondo capitolo che può essere determinante nella tua vita, il contesto. C’è un autore Paul Watzlawick che scrive “è impossibile capire un fenomeno se non lo inseriamo all’interno del contesto in cui si verifica”, e questo è vero per qualunque fenomeno, prova a visualizzare un evento semplice, come una tazzina di caffè che cade, ma senza visualizzare il contesto in cui si verifica, ti renderai subito conto che se non pensi ad un contesto di riferimento, il fenomeno è semplicemente impossibile.

Ogni fenomeno, per essere compreso, deve essere situato all’interno di una cornice di riferimento più ampia, che comprenda il fenomeno. La persona, può essere capita all’interno di sistemi concentrici, la persona, il gruppo, la società, la cultura. In generale all’interno del sistema.

Ti racconto un esempio, che ci fa capire che il contesto psicologico è importante, e dovrai imparare a selezionare il contesto psicologico adeguato per favorire il tuo successo personale e professionale.

Questa storia ti aiuterà a capire perché il contesto è importante.

Come sai, a fine Ottocento, molti italiani sono emigrati in massa verso gli Stati Uniti, partecipando così alla più grande immigrazione della storia. Così, anche in un paese del Sud Italia della provincia di Foggia, Roseto Valfortore nel 1880 parte in massa l’immigrazione verso gli Stati Uniti, un viaggio veramente complesso di circa 60 giorni per arrivare dall’altra parte del mondo, con la speranza di trovare una vita migliore. L’emigrazione da Roseto è stata così imponente, che gli stessi Rosetani nel 1912 fondano negli Stati Uniti Roseto Pennsylvania. Roseto Pennsylvania divenne famosa in futuro nella storia della Medicina e della Psicologia Sociale, mostrano un effetto che sconvolse i medici del tempo.

Negli anni 60, si incontrarono il Medico Responsabile dell’Area di Roseto Pennsylvania ed il Medico Responsabile della Pennsyvania, e in un contesto informale, constatarono una cosa molto curiosa, gli abitanti di Roseto Pennsylvania avevano un’incidenza di infarti e patologie cardiovascolari molto più basse del resto della Pennsylvania.

Molto curioso, in tutti gli Stati Uniti le patologie cardiovascolare erano il nemico principale per la salute dei cittadini, e solo a Roseto Pennsylvania avevano una salute migliore.

Come tutti, i medici si posero delle domande, cercando le risposte nella cultura medica del tempo. Presumibilmente, a Roseto gli abitanti avevano una dieta migliore, probabilmente, venendo dal Sud Italia avevano esportato una dieta mediterranea, certamente più sana delle salsiccie e polpette che mediamente erano mangiate al tempo negli stati Uniti. Eppure le statistiche disconfermavano questa ipotesi, i Rosetani in ormai 80 anni di immigrazione si erano completamente adeguati alla cultura statunitense, mangiando anche loro polpette e salsicce. Era forse dovuto ad un diverso stile di vita? Neanche questo, alcool e fumo erano abitudini ugualmente diffuse. Forse, la differente incidenza delle patologie cardiovascolari era dovuto al diverso lavoro, i Rosetani, venendo dal sud italia si dedicavano di più alla pastorizia, che implica la vita all’aria aperta, tanta attività fisica, e conducevano dunque una vita più salutare di chi viveva in miniera. Eppure, neanche questa variabile era diversa… I medici dovettero uscire completamente dai loro schemi per capire la situazione ed iniziarono a valutare molte altre variabili. Doveva esserci qualcosa di diverso tra le due popolazioni che spiegasse questa variazione clinica notevole.

E alla fine lo scoprirono. Hai già un’idea?

L’unica variabile veramente diversa tra le due popolazioni era una: il grado di convivialità a tavola. I Rosetani mangiavano più frequentemente assieme, condividendo il pasto e vivendo momenti di grande convivialità, più di quanto lo facessero gli Statunitensi. Incredibile, il grado di connessione sociale era una determinante più imponente delle altre sulla salute delle persone.

Il grado di connessione sociale rende uniti e più forti anche dal punto di vista della salute.

Il contesto fisico era cambiato… il contesto lavorativo era cambiato, la dieta era cambiata eppure… I Rosetani oltre ad aver esportato se stessi, si erano portati nel bagaglio qualcosa di intangibile, ma di molto forte a livello sociale e contestuale: la convivialità.

Non possiamo spiegarci quindi il comportamento e il benessere delle persone se non studiamo il contesto, i fattori situazionali, la cultura.

Il gruppo di appartenenza, e il supporto sociale che riceviamo dipende in parte dalla cultura di appartenenza, ma anche dalla nostra abilità di selezionare i contesti.

 

La scelta del contesto fa la differenza.

Ma pensaci, manca una parte determinante della tua riuscita psicologica, ovvero il tuo gioco mentale, il modo strategico in cui usi la tua mente per cambiare.

Lo stesso stimolo, la stessa situazione, lo stesso contesto può essere vissuto in modi diversi in base alle caratteristiche interne del tuo gioco mentale.

Vediamo quali sono le tre principali determinanti del tuo benessere psicologico. I tre cardini.

  • Emozioni
  • Pensiero
  • Comportamento

La buona riuscita di una persona nei contesti di lavoro è determinata da questi tre fattori, la buona capacità di comprendere, regolare ed utilizzare le emozioni fa parte di un concetto chiamato intelligenza emotiva. Gli studiosi di psicologia hanno da tempo studiato il ruolo dell’intelligenza classica, della logica, delle abilità di calcolo nel successo professionale, e hanno scoperto che l’intelligenza classica, quella più cognitiva è certamente legata al successo delle persone, ma non spiega tutto il successo delle persone, ne spiega una parte. La restante fetta del successo delle persone dipende dalla loro capacità di comprendere, regolare ed utilizzare le proprie emozioni e quelle altrui. Per questo motivo, in questo corso affronteremo un metodo per insegnarti a riconoscere e regolare l’emozione. In quanto l’emozione è parte integrante delle motivazioni di una persona che portano all’azione, al comportamento. Non è un caso se emozione deriva dal latino movere proprio come motivazione, movere “significa essere spinti a”.

Indossa le cuffie e prova questo esercizio che ti farà stare bene

Corso in Ipnosi Regressiva

 

Scrivi a Igor Vitale