Quando giocare d’azzardo diventa un problema

Articolo di Laura Koelliker

Possiamo definire il giocatore sociale come quella persona che gioca solo ed esclusivamente per divertirsi, a seconda del tempo che dedica al gioco può dirsi occasionale o abituale. Il giocatore sociale quindi “padroneggia” il gioco essendo in grado di smettere in qualunque momento e riconoscendo nel gioco un potenziale pericolo di danno economico.
Il processo che potrebbe far “scivolare” il giocatore sociale nella condizione di giocatore problematico e poi patologico (quindi dipendente) è molto lento.
È quasi sempre la famiglia che si accorge di questo cambiamento, i primi segnali sono le perdite ingenti di denaro e che il tempo dedicato a queste attività da parte del giocatore diventa sempre più “dilatato” a scapito di altre.
Il gioco d’azzardo, quindi, costituisce un’attività sociale molto diffusa e rappresenta per la maggior parte delle persone un’attività molto piacevole ma soprattutto innocua.

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È un discorso molto complesso da affrontare, visto che la dipendenza e il disagio si collocano lungo un continuum che vede, in una condizione di equilibrio e normalità, attività estremamente piacevoli, molto attuali e potenzialmente utili per il benessere psicologico. (Pani, Biolcati, 2006)
In questo lavoro cercherò di spostare il focus di attenzione dalla dipendenza, dal rischio di diventare un giocatore patologico, al processo, alle rappresentazioni che accompagnano questa attività.
“Giocare con l’azzardo rappresenta per molte persone un mondo altro e parallelo, in alternativa, e a volte in contrapposizione, al mondo reale e razionale della vita di tutti i giorni. Un mondo dove si può sfidare la sorte sperando in cambiamenti nella propria vita “un po’ magici”. È un altro modo per “riempire” momenti di noia, di apparente “non senso”, di insoddisfazione, sfoggio delle proprie abilità, intrattenimento, possibilità di vincere. (Lavanco, 2001)
Quindi quasi tutti gli autori concordano nel considerare i vari livelli del gioco come diversi momenti di un unico continuum. Molti giocatori non giungeranno mai a sperimentare aspetti patologici del gioco d’azzardo, altri svilupperanno invece un comportamento tale da avere ripercussioni finanziarie e sociali molto gravi.

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