trauma psicologico

Come superare i traumi con l’ipnosi

Ipnosi

Il valore dell’ipnosi nel trattamento del DPTS cronico con fughe dissociative in un veterano di guerra

Questo studio descrive il successo del trattamento di un veterano di guerra britannico che aveva un disturbo post-traumatico da stress (DPTS) della durata di 40 anni. Aveva anche sviluppato fughe dissociative. Infine è stato ammesso ad un ospedale psichiatrico con grave depressione e DPTS. Dopo la dimissione è stato trattato con un trattamento trifase come segue:

  • Fase 1 – stabilizzazione con psico-educazione e approccio cognitivo-comportamentale con l’ipnosi;
  • Fase 2 – ri-trattamento dei traumi con l’uso di un metodo ipnotico sicuro con rivalutazione cognitiva degli eventi traumatici per risolvere i sentimenti negativi. I sogni ipnotici hanno facilitato la ri-elaborazione. Durante la terapia, il veterano ha recuperato la memoria di un evento che è stato cruciale per il suo progresso terapeutico.
  • Fase 3 – che include un’ulteriore integrazione della memoria e riabilitazione. Questo è stato aiutato dalla rielaborazione di un sogno, sia con sia senza ipnosi. Alla fine della terapia, il veterano era praticamente senza sintomi ed era in grado di riprendere il contatto emotivo e sociale con la sua famiglia e gli amici.

 

Anamnesi

Il signor X, un 61enne veterano di guerra britannico che aveva servito nella Guerra di Corea nei primi anni del 1950 dall’età di 19 anni, è stato sottoposto a psicoterapia nel 1992. Era un ex – Royal Marine che aveva servito per cinque anni in quella Guerra. Ha sofferto lo stress da combattimento (“Shell Shock”), anche se aveva controllato con successo la maggior parte dei sintomi per 40 anni. Era sposato e aveva due figli. Quando fu visitato per la prima volta, il signor X era stato ricoverato in un ospedale psichiatrico con DPTS (o stress da combattimento) e anche fughe dissociative. È rimasto ricoverato per due mesi ed ha ricevuto farmaci antidepressivi. È stato poi inviato alla terapia psicologica al Dipartimento di Psicologia Clinica. La terapia psicologica per il suo stress da combattimento ha coperto un periodo di due anni, durante i quali il signor X ha fatto progressi costanti e coerenti. La terapia coinvolgeva approcci cognitivo-comportamentali e vari interventi ipnotici, che gli hanno consentito di ottenere il controllo dei suoi sintomi dissociativi e di superare i suoi sintomi di DPTS e anche di ricordare significativo materiale traumatico per il quale aveva sofferto di amnesia. Questo recupero di memoria ha rappresentato un importante passo avanti terapeutico. Mr. X fu poi in grado di verificare l’esattezza dei suoi ricordi con altri veterani che non aveva mai contattato.

Storia

Il signor X è nato nel 1931. Ha avuto una stabile e felice infanzia. Ha lasciato la scuola a 14 anni e si è unito ai Royal Marines all’età di 16 anni, ed è ha combattuto nella Guerra di Corea, quando era 19enne.

Dopo cinque anni di servizio attivo, il signor X è stato congedato. Dopo il congedo ha riconosciuto di aver lo ‘Shell Shock’ (come si chiamava allora), ma non ha cercato una terapia.

Si sentiva in grado di gestire se stesso, anche se era continuamente ossessionato da quello accadutogli in Malesia durante la guerra.

Ricordava che il suo battaglione di 60 marines entrò in contatto con i comunisti guerriglieri; solo 26 di 120 malesi sopravvissero e vennero imprigionati. Tra loro c’era un ragazzo di circa 16 anni di età. Mentre il signor X era di guardia ai prigionieri, vide un movimento sospetto con la coda dell’occhio. Si girò e vide il giovane raggiungere la borsa. Temendo per la sua vita il signor X sparò al ragazzo, causandone la morte istantanea. In seguito il signor X scoprì che in quella borsa c’era la foto della mamma del ragazzo che lui aveva ucciso e questo lo sconvolse totalmente.

Il signor X, dopo quell’evento riuscì a placare i sintomi del disturbo facendo una vita poco sociale che includeva andare a lavoro e tornare a casa dalla famiglia; mantenendo una routine ristretta ed evitando racconti di guerra.

Quello che lo portò a ripensare poi a quel tragico episodio fu un incidente che lo costrinse per tempo in ospedale, e così riaffiorarono sia tutti i ricordi spiacevoli sia tutti i sintomi sia era riuscito a placare, ovvero insonnia dovuta ad incubi, flashback, fughe dissociative, attacchi di panico, ecc. e per via di questi sintomi fu ricoverato in un ospedale psichiatrico, dove fu finalmente diagnosticato il DPTS.

 

Presente

Passati mesi dal ricovero lo visitarono e poterono constatare che era realmente affetto da DPTS perché ne presentava i sintomi: iper – eccitazione con irritabilità, irrequietezza, scoppi verbali aggressivi, flashback ed evitava di eseguire una serie di attività, tra cui uscire da solo. Presentava anche scarsa attenzione e memoria.

Perciò il signor X ha ritenuto opportuno fare una vita distaccata, asociale, molto ristretta ma ben strutturata; per evitare attacchi di panico usciva accompagnato ed aveva anche trovato degli hobbies per tenersi occupato.

 

Terapia

Il signor X è stato tenuto in cura per un periodo di due anni e sei mesi.

È stato sottoposto ad un trattamento trifase che comprende: la stabilizzazione, l’integrazione di memoria e la successiva integrazione di memoria e riabilitazione.

La stabilizzazione prevede incontri di coppia per spiegare il DPTS e per rassicurare i familiari riguardo questa particolare patologia. Le fughe dissociative che ha il Signor X sono viste come uno stato dissociativo ipnotici per sopravvivere di fronte ad un trauma, per cui diventa amnesico in seguito a stimoli inerenti al combattimento.

L’ipnosi racchiude in sé diverse caratteristiche, è costituito da più elementi:

  • L’ipnosi è utilizzata come tecnica integrativa di supporto per ridurre l’ansia e stabilizzare il paziente per produrre sentimenti di calma da una suggestione post-ipnotica e segnando l’autoipnosi.
  • È anche una tecnica di svelamento, per cui il paziente può comunicare attraverso eventi traumatici, trasformando i ricordi frammentati in una narrazione. L’ipnosi può creare la memoria stato-dipendente, cioè, ricreare lo stesso stato d’animo in cui gli eventi sono stati sperimentati e quindi facilitarne il richiamo.
  • L’ipnosi può aiutare il paziente a ri-associarsi con sentimenti dissociati
  • È un buon strumento terapeutico per l’integrazione della dissociazione della psiche. La dissociazione, una componente dello stato ipnotico, è responsabile di evitamento e amnesia.

La seconda fase comporta la rielaborazione del materiale traumatico. Il valore dell’ipnosi come metodo per il richiamo del trauma risiede in larga misura nella facilità con la quale un paziente può parlare e avere accesso ai sentimenti in questo stato. Essa consente al paziente di fare un rapido passaggio ad uno stato più calmo e di ri-valutare l’evento con i cambiamenti cognitivi.

La terza ed ultima fase si divide in due sottocategorie: il processo di integrazione della memoria e poi un’ultima tappa di integrazione della memoria.

Il processo di integrazione della memoria consiste nel rivivere e nel far riaffiorare alla mente dei vecchi traumi assopiti e rimossi; durante la seduta d’ipnosi sono portati alla luce i sentimenti che si sono provati nella situazione di stress e trauma.

L’ipnosi riesce a riconnettere i traumi non risolti rielaborandolo.  Dopo averlo rielaborato rimane in memoria e può essere richiamato alla mente senza provocare la stessa ansia o paura della prima volta in cui è stato rievocato.

Nell’ultima tappa di integrazione della memoria sono consolidati tutti i ricordi ed i traumi che sono rievocati, elaborati e consolidati durante le sedute di ipnosi.

L’integrazione della memoria è stata raggiunta da richiamo ipnotico con metodi non-leading e la risoluzione dei ricordi traumatici con approcci di terapia “Stato dell’io”. Alcune delle memorie sono recuperate con l’ipnosi e successivamente verificate come vere.  I sentimenti dissociati sono stati svelati da un metodo di sogni ipnoticamente suggeriti e da un’elaborazione ipnotica dei sogni. L’integrazione successiva di memoria è facilitato dalla scrittura.

Congresso Mondiale d'Ipnosi

 

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