Le 9 Differenze nel Cervello Maschile e Femminile

Il sistema nervoso centrale nella specie umana è costituito da almeno 100 miliardi di neuroni, ciascuno dei quali stabilisce decine di migliaia di contatti con altri neuroni, e un numero ancora più grande di cellule di sostegno (cellule gliali).

Il cervello (o encefalo) è l’organo più complesso e misterioso del nostro organismo: 1.300-1.500 grammi di tessuto gelatinoso. Ogni cellula nervosa (i neuroni), sviluppa in media 10 mila connessioni con le cellule vicine, attraverso le sinapsi.

Gran parte dello sviluppo del cervello umano si realizza nell’utero materno: molte strutture cerebrali si trovano in stato di maturazione avanzata alla nascita. Il primo abbozzo dell’encefalo è già presente nell’embrione umano a tre/quattro settimane dal concepimento: il tubo neurale, dalla cui estremità superiore si differenzierà successivamente l’encefalo con i due emisferi. Nel corso dei primi cinque mesi di gestazione le cellule nervose proliferano attivamente (fino a 250.000 neuroni per minuto) e migrano nella loro sede finale. Con il sesto mese di vita fetale la produzione di neuroni è ormai terminata nel cervello umano, e i successivi sviluppi del cervello nella fase finale della gravidanza e nei primi tre anni di vita consistono soprattutto nel differenziamento delle cellule nervose, nella formazione delle connessioni tra neuroni e nella eliminazione dei neuroni in sovrappiù attraverso un processo di morte cellulare programmata. Tali connessioni continueranno a crescere e andranno modificandosi anche dopo la nascita, soprattutto dopo che abbiano subito l’influenza delle esperienze sensoriali e dei rapporti tra l’individuo e il mondo esterno.

Ma veniamo alla domanda che più ci interessa: nel cervello umano esistono differenze morfologiche tra i sessi?

La risposta è si, di seguito possiamo vedere quali.

Fin dal 1950 gli studiosi si resero conto che vi erano differenze tra il cervello degli uomini e delle donne, in alcuni casi marcate. Con l’ausilio delle moderne strumentazioni e nuove tecnologie di indagine, ad oggi sono state pubblicate varie ricerche che evidenziano le seguenti diversità:

1) Il volume cerebrale nelle donne é mediamente il 10% in meno che negli uomini

In origine la prima differenza evidente tra uomini e donne che catturò l’attenzione degli studiosi fu il differente volume intracranico, per il quale gli uomini apparivano vincenti e dal quale sorsero non poche correnti di pensiero pronte ad utilizzare tale circostanza come prova della presunta superiorità intellettiva degli uomini sulle donne, poi naturalmente confutate dagli studi successivi.

Successivamente nell’anno 2000, Nopoulos ed altri effettuarono misurazioni del cervello umano su 42 uomini e 42 donne, per trovare eventuali differenze tra i due sessi, scoprendo che nei due sessi la differenza di dimensione del volume cerebrale è equamente distribuito nei vari lobi, anche se l’emisfero destro ha volume leggermente superiore nei maschi, solo per i quali è visibile una maggiore asimmetria tra emisfero sinistro e destro.

Le ultime ricerche indicano che negli esseri umani il cervello maschile possiede un’asimmetria più pronunciata rispetto al cervello femminile, sia nell’aspetto generale, sia nelle regioni particolari. Il cervello femminile è invece più simmetrico. Quest’asimmetria maschile va di pari passo con la riduzione del corpo calloso, mentre la grandezza del cervelletto invece è comparabile nei due sessi. La vasta proliferazioni degli studi in materia ha dato la possibilità ad un team di ricercatori dell’Università di Cambridge 15 di condurre una metanalisi, attraverso una revisione di tutti gli articoli sulla materia pubblicati su riviste scientifiche dal 1990 al 2013, per un totale di 126 articoli. I risultati sono interessanti e parzialmente difformi rispetto alle singole ricerche, ma, statisticamente molto più rilevanti, vista la tecnica utilizzata.

Ebbene, analizzando questi articoli si è rilevato che i maschi, in media, hanno un cervello più grande rispetto alle donne ( da 8-13 %), hanno un maggiore spazio intracranico ( 12 % ; > 14.000 cervelli), maggiore materia grigia (9
% ; 7.934 cervelli ), maggiore sostanza bianca (13 % , 7.515 cervelli), maggior liquor (11,5 % , 4.484 cervelli ), e un cervelletto più grande (9 %). Insomma, complessivamente hanno la testa strutturalmente più grande delle donne.

Guardando più da vicino, i ricercatori hanno trovato differenze di volume in diverse regioni, ispezioniamo quali. I maschi in media hanno maggiori volumi e densità della parte sinistra dell’amigdala, dell’ippocampo, della corteccia insulare, del putamen; densità più elevate del cervelletto e del claustrum di sinistra, volumi più grandi della circonvoluzione anteriore paraippocampale bilaterale, del giro cingolato posteriore, del precuneus, dei lobi temporali, e del cervelletto, della circonvoluzione del cingolo anteriore e dell’amigdala destra.

Al contrario, le femmine in media avevano una maggiore densità del lobo frontale sinistro, e maggiori volumi del lobo frontale destro, delle circonvoluzioni frontali inferiore e media, della pars triangularis, del planum temporale/parietale, del giro del cingolo anteriore, della corteccia insulare, del giro di Heschl del talamo bilaterale, del giro paraippocampale di sinistra e della corteccia occipitale laterale.

2) i centri del linguaggio

Molte funzioni cerebrali sono lateralizzate: per esempio i centri del linguaggio si trovano nell’emisfero sinistro, mentre la percezione spaziale nell’emisfero destro. Questa lateralizzazione è molto spiccata nel maschio e meno nella femmina. In studi effettuati con risonanza magnetica funzionale, è ad esempio possibile evidenziare le aree cerebrali
attivate in maschi e femmine adolescenti durante la lettura di un testo complesso. Mentre nei maschi si attiva sempre e soltanto l’area destra, nella femmina si attivano entrambi gli emisferi.

3) Materia bianca e materia grigia e formazione del giro ippocampale

«A parità di quoziente intellettivo, gli uomini hanno sei volte e mezzo la materia grigia delle donne, che è collegata all’intelligenza generale – fa notare il prof. Antonio Federico, Ordinario di Neurologia presso il Dipartimento di Scienze Neurologiche, Università di Siena,– mentre le donne hanno dieci volte la materia bianca dell’uomo, che ha la funzione di relazionare le aree cerebrali tra loro» .

Good et altri nel 2001, hanno usato la tecnica voxel – connessa alla morfometria (VBM) per esaminare l’asimmetria negli emisferi cerebrali umani rapportata al sesso e all’uso preferenziale di una delle due mani. La ricerca fu fatta su 465 adulti normali.

C’era significativa asimmetria – riferita ai petalia cerebrali – nella sostanze bianca e grigia dei lobi temporali, occipitali, frontali, includendo il Gyro di Hesch, il Planum temporale (PT) e la formazione ippocampale.

Gli uomini avevano incremento asimmetrico a sinistra tra Gyro di Hescl e PT, rispetto alle donne. Non c’era chiara interazione tra asimmetria e uso preferenziale di una delle mani, ma significativa differenza riferita al sesso. Le donne presentavano un incremento volumetrico della sostanza grigia nelle adiacenze di entrambi i solchi centrali e in quello temporale superiore sinistro.

C’era incremento volumetrico della sostanza grigia nel Gyro di Hescl destro e nel Planum temporale, nei Gyri inferiori frontali e fronto marginali, oltre che nel cingolato. Le donne avevano anche incremento significativo della concentrazione della sostanza grigia in modo esteso e quasi simmetrico nel manto corticale, nel Gyro paraippocampale, e nei solchi cingolato e calcarino. I maschi avevano incremento volumetrico bilaterale della sostanza grigia nei mesia dei lobi temporali, nella corteccia endorinale e peririnale, oltre che nei lobi anteriori del cervelletto, eccetto che nelle regioni con incremento di concentrazione della sostanza grigia.

Il numero dei neuroni sembra resti invariato tra maschi e femmine. A parità di quoziente intellettivo, negli uomini gioca un ruolo notevolmente superiore la materia grigia (composta di neuroni, le cellule nervose), mentre nelle donne la parte preponderante la fa la materia bianca (assoni e rivestimento mielinico), che ha la funzione di mettere in relazione le aree cerebrali tra loro.

4) Corpo calloso

il corpo calloso femminile, la struttura composta da fibre nervose che si trova tra l’emisfero di destra e quello di sinistra, è più spesso di quello maschile. Ciò significa che le due metà del cervello nella donna comunicano più facilmente.

5) Vie di passaggio degli impulsi elettrici

Gli impulsi elettrici nel cervello maschile viaggiano soprattutto da una parte all’altra dello stesso emisfero, accade esattamente il contrario per le donne, le quali sono invece specializzate nel “saltare i ponti” fra parte destra e sinistra del cervello. Questo vuol dire, aggiunge la ricerca di un team dell’università della Pennsylvania, capacità di unire le doti di analisi (emisfero sinistro) che darebbe alle donne capacità di intuizione superiori agli uomini. il ben noto “intuito femminile”, e capacità di ricordare volti e nomi di persone incontrate in situazioni inusuali, compito per il quale serve integrare dati immagazzinati in zone diverse del cervello.

Gli impulsi cerebrali seguono due autostrade diverse nei due sessi. Fra i maschi sono molto potenti i collegamenti fra parte anteriore e posteriore del cervello. Fra le donne invece è la comunicazione fra i due emisferi a
essere privilegiata.

Tradotto in termini di attitudini, i maschi hanno un collegamento diretto fra le percezioni (collocate nella zona frontale) e i movimenti che coinvolgono i muscoli (gestiti dalla parte anteriore della corteccia cerebrale) e sfruttano una rapidità maggiore nel processare le informazioni.

Specificamente di tali peculiarità si è occupata la ricerca della University of Pennsylvania. Nello studio, condotto sul cervello di 949 persone fra gli 8 e i 22 anni, 521 donne e 428 uomini, si evidenzia come il funzionamento del cervello sia completamente diverso fra i due sessi. È una questione di emisferi.

Il cervello è diviso in emisfero destro e sinistro. Mentre negli uomini le sinapsi, ovvero le connessioni fra neuroni avvengono prevalentemente all’interno dello stesso emisfero, nelle donne i due emisferi “dialogano” molto più
spesso. Anzi, quasi tutte le connessioni neurali sono “interemisferali”. Curiosamente, ma forse neanche poi tanto, avviene l’opposto nel cervelletto, che come sappiamo è la zona che controlla il coordinamento motorio: qui gli uomini diventano “interemisferali” mentre le donne attivano connessioni solo fra emisfero ed emisfero.

Questo studio oltre ad essere l’ultimo , in ordine di tempo, è da ritenersi molto rilevante a motivo del cospicuo campione di soggetti coinvolti nella sperimentazione (tra i quali vi erano persone dichiaratamente omosessuali sia di
sesso maschile che femminile).

Ipotizzando che le differenze legate al sesso potessero consistere in particolarità della configurazione delle connessioni nel loro insieme, Madhura Ingalhalikar e colleghi hanno cercato di caratterizzare il connettoma del numeroso campione di cui hanno potuto disporre, sperando di poter desumere due definiti modelli generali, l’uno maschile e l’altro femminile.

I volontari si sono sottoposti a un esame con uno scanner che ha messo in evidenza il percorso delle connessioni: le
immagini non lasciano dubbi. Secoli di luoghi comuni sembrano essere confermati dalle foto del cervello in azione. Se le donne si ricordano maggiormente un volto, hanno più facilità relazionale, chiacchierano di più il motivo è scientifico, perché il cervello funziona diversamente rispetto ai maschi.

Ecco in estrema sintesi i principali rilievi:

  1. in tutte le regioni sopratentoriali i maschi hanno presentato una connettività intraemisferica maggiore, insieme con una accentuata modularità e transitività;
  2. nelle femmine predominavano la connettività interemisferica e la partecipazione intermodulare;
  3. un aspetto veramente notevole è che questo paradigma, apparentemente ben definito e costante, risultava completamente rovesciato nelle connessioni del cervelletto.

L’obiettivo che ha indotto la scelta di partecipanti in età che vanno dall’infanzia alla prima giovinezza, era lo studio dell’evoluzione nel tempo del connettoma, per verificare se, come e quando nel corso dello sviluppo si realizzano differenze nei collegamenti fra nuclei e aree, legati al sesso. I ricercatori hanno accuratamente verificato le immagini per ricostruire i processi, così deducendo che si va affermando una diversa traiettoria di sviluppo nei maschi e nelle femmine, con quelle differenze che poi portano ai tre punti più sopra riportati.

Nel complesso i risultati, suggeriscono, come affermano i ricercatori, che i cervelli maschili si strutturino in modo tale da facilitare la connettività (cioè il dialogo) tra la percezione e le azioni coordinate (spazio-temporalmente), mentre i cervelli femminili vengono disegnati in modo tale da favorire o prediligere la comunicazione tra
processi analitici e intuitivi, più disposti a facilitare l’interscambio fra i due modi di elaborazione, analitico ed intuitivo, che si ritiene siano caratteristici, rispettivamente, dell’emisfero sinistro e dell’emisfero destro.

Se e quanto tutto ciò abbia un effettivo rilievo sugli atteggiamenti mentali e gli stili cognitivi non è ancora possibile dirlo, e solo il prosieguo degli studi potrà fornire gli elementi necessari; tuttavia, dopo alcune descrizioni di differenze morfologiche minime e talora incerte, i risultati di Madhura Ingalhalikar e colleghi costituiscono un contributo significativo e un punto di partenza ineludibile per nuovi studi.

6) Differenti capacità nella percezione dei colori e del movimento degli oggetti

Altri studi, i quali si sono focalizzati circa le differenze nella concentrazione di recettori per gli ormoni maschili nelle cellule della corteccia visiva durante l’embriogenesi, hanno scoperto che esse determinano alcune diversità tra sessi nell’architettura percettiva. Le donne eccellono nella discriminazione delle sfumature di tonalità del colore, gli uomini nella capacità di cogliere cambiamenti in stimoli in rapido movimento21.

7) Differenza di dimensioni della zona del sistema limbico denominata BST

Alcuni ricercatori provenienti da Amsterdam hanno comunicato di un loro studio dal quale è risultato che un’altra piccola regione situata nel sistema limbico, coinvolta nella organizzazione del comportamento sessuale, il nucleo del letto della stria teminalis, denominata BST, è più grande di circa un terzo negli uomini. Questa differenza tra i sessi
non appare però fino all’adolescenza 22. Nel BST sono presenti numerosi recettori degli estrogeni e degli androgeni. La struttura è direttamente collegata con l’organo vomeronasale per cui diventa fondamentale per l’espressione del comportamento sessuale non mediato dalle attività corticali superiori. Non solo la citata area è interconnessa con le
regioni dell’area preottica dell’ipotalamo, importante per il dimorfismo fisiologico e comportamentale che attiene alla maternità e alle funzioni di nutrizione e di allevamento della prole, con differenze maggiori fra sessi prevalentemente di ordine molecolare (metilazione del DNA, secrezione dell’ossitocina, increzione dei glucocorticoidi)

8) Differenze nelle prestazioni nelle capacità di rappresentazione spaziali.

Nell’aprile dell’anno 2011 è stato pubblicato uno studio effettuato con la visualizzazione cerebrale dai ricercatori dell’Università di Ulm (Germania), che accredita l’ipotesi che donne e uomini non applichino le stesse strategie al volante della loro automobile per orientarsi in una città sconosciuta. per trovare l’uscita le donne hanno utilizzato la loro corteccia parietale e prefrontale destra, mentre gli uomini hanno utilizzato maggiormente il loro ippocampo sinistro, una struttura localizzata nella profondità del cervello.

9) Ragionamenti matematici e meccanici contro capacità grammaticali ed ortografiche

Due studi del 2000 e del 2005 affermano che gli uomini siano in generale più dotati per i ragionamenti matematici e meccanici. Le donne si mostrano invece superiori negli esercizi collegati al linguaggio; memorizzare degli oggetti posti su di un tavolo, trovare dei sinonimi, enunciare più parole che cominciano con la stessa lettera. Esse possiedono in generale un’elocuzione facilitata e padroneggiano meglio la grammatica e l’ortografia.
In conclusione, c’è chi ha sostenuto che è possibile distinguere con elencazione analitica le differenze neuropsicofunzionali tra i due sessi, per cui

l’ uomo sarebbe caratterizzato da:

  • Maturazione più lenta
  • Maggiore organizzazione asimmetrica
  • Maggiore asimmetria funzionale
  • Maggiore quantità di fibre intra-emisferiche
  • Migliore analisi dello spazio
  • Minore quantità di informazioni percepite;
  • maggiore analisi e maggiore memoria spaziale.

La donna invece è caratterizzata da:

  • Maturazione più veloce;
  • Minore organizzazione asimmetrica;
  • Maggiore quantità di fibre inter-emisferiche;
  • Maggiore percezione dello spazio nel suo insieme;
  • Maggiore quantità di informazioni percepite nell’unità di tempo, maggiore sintesi;
  • Maggiore percezione dell’aspetto emozionale;
  • Maggiore fluidità verbale

di Ugo Cepparulo

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