Neurobiologia delle emozioni: come nascono le emozioni

Articolo di Giovanna Paoletti

Origine delle emozioni

Dal punto di vista anatomico il sistema emozionale può agire indipendentemente dalla neocorteccia, alcuni ricordi e reazioni emotive possono formarsi senza una partecipazione emotiva cosciente.

Il sistema limbico, infatti, ha un ruolo importante nella vita emotiva, prende il nome dal fatto di costituire un “limbo”, un bordo o un confine tra la corteccia e la non-corteccia del restante encefalo. Le strutture principali che lo costituiscono sono: l’ipotalamo, il giro del cingolo, l’ippocampo, l’amigdala, il setto e il talamo, oltre ad altre formazioni.

 

Negli ultimi anni, infatti, la ricerca ha permesso di perfezionare il concetto di sistema limbico. Infatti, è stato chiarito che alcune delle sue formazioni sono meno direttamente interessate nelle emozioni, mentre svolgono un importante ruolo nelle funzioni cognitive, soprattutto nella memoria, nell’attenzione e nel comportamento spaziale; parallelamente, sono state individuate aree che nessuno aveva pensato di includere in esso, come quelle del midollo allungato, e collegamenti tra l’amigdala e i lobi frontali di cruciale importanza per la memoria degli eventi emotivi e per il controllo dell’emozione.

Le emozioni, hanno origine ad un livello profondo del cervello e sono il risultato di sofisticati sistemi neurali comparsi nel corso dell’evoluzione con un preciso obiettivo: garantirci la sopravvivenza. Ma nonostante la base biologica, l’esperienza è decisiva nel determinare cosa provocherà in noi un’emozione, che tipo di emozione sarà, con quale intensità e quale durata. Eredità genetica e influenza ambientale si intersecano a formare l’unicità di ogni persona.

Come afferma il quattordicesimo Dalai Lama- Premio Nobel per la pace nel 1989: “anche se una società non lo sottolinea, l’uso più importante della conoscenza e dell’educazione consiste nell’aiutare gli individui a capire l’importanza di un agire più sano e dell’imporre una disciplina alla mente. Utilizzare correttamente l’intelligenza e la conoscenza significa effettuare dei cambiamenti interiori al fine di sviluppare un cuore buono”. Allora è qui che “ la funzione dell’intelligenza emotiva che è capace di dare colore all’esistenza e di diffondere sentimenti di coesione tra le persone, in ogni età della vita, è garanzia di successo, perchè rende l’esistenza piena e piacevole di essere vissuta con gioia e serenità sia a livello individuale, sia a livello sociale, tanto da dare luogo, mediante educazione del cuore, ad una autentica civiltà dell’amore”.

L’amigdala è una parte del cervello che gestisce le emozioni ed in particolar modo la paura. E’ in continuità con il putamen, dietro alla coda del nucleo caudato.

Nell’amigdala possono esserci ricordi e repertori di risposte che vengono attuati incosciamente e ciò perchè la scorciatoia del talamo all’amigdala esclude la neocorteccia. Aggiramento che sembra permettere all’amigdala di assumere il ruolo di archivio di impressioni e ricordi emozionali dei quali non siamo coscienti.

L’ippocampo è parte del cervello, localizzato nella zona mediale del lobo temporale, fa parte del sistema limbico e svolge un ruolo importante nella memoria a lungo termine e nella navigazione spaziale.

Principale funzione dell’ippocampo sta nel fornire un ricordo particolareggiato nel contesto vitale per il significato emozionale; è l’ippocampo che riconosce il diverso significato. L’ippocampo ne ricorda i fatti così come sono, l’amigdala ne ricorda le emozioni. Il cervello ha due sistemi menmonici: uno per i fatti ordinari, l’altro per quelli che hanno una valenza emozionale.

L’informazione sugli stimoli esterni raggiunge l’amigdala da percorsi diretti provenienti dal talamo e da percorsi che vanno dal talamo alla corteccia dell’amigdala. La via talamo-amigdala è la più breve. Il sistema di trasmissione è più veloce. Si tratta di un percorso di elaborazione veloce ed impreciso, che consente di rispondere a stimoli potenzialmente pericolosi prima di sapere esattamente cosa siano. Fondamentale nelle situazioni di pericolo.

Come avviene l’attivazione Fisiologica

Sappiamo ancora poco sulle reali potenzialità della nostra mente, ma i passi compiuti dalle neuroscienze negli ultimi decenni sono lodevoli, ed è limitante, a mio avviso, decidere di rimanere all’oscuro rispetto alla conoscenza di questi temi, molto meno complessi di quanto sembrano. Tuttavia pur affrontando l’argomento cervello in maniera semplice, devo per forza usare i termini che nel corso degli anni gli scienziati hanno attribuito alle varie parti della materia grigia, appositamente sezionata e studiata.

Abbiamo visto che, il Sistema Nervoso Autonomo è coordinato dall’Ipotalamo, struttura centrale del cervello che regola, grazie a una complessa attività ormonale, moltissime funzioni dell’intero organismo, dalla temperatura corporea, al metabolismo ( vedi figura 2).

Quando parliamo di Sistema nervoso parliamo di cervello, diviso in tre parti distinte:

  • Il Sistema Nervoso Centrale che comprende l’Encefalo, dove risiedono l’amigdala e l’ Ipotalamo che hanno un ruolo centrale nell’attivazione del processo emotivo, e il Midollo Spinale;
  • Il Sistema Nervoso Periferico comprende i nervi che mettono in collegamento il Sistema Nervoso Centrale con tutto l’organismo;
  • Il Sistema nervoso Autonomo o Vegetativo fa parte del sistema nervoso periferico ed è responsabile delle risorse autonome o vegetative che ricorrono in concomitanza con l’esperienza emotiva.

Gli aspetti fisici dell’attivazione emotiva sono controllati dal Sistema Nervoso Autonomo, che è diviso in due:

il Sistema Simpatico funziona da meccanismo di attivazione dell’organismo, preparandolo all’azione;

il Sistema Parasimpatico presiede a delle funzioni di recupero protettive e nutritive, regolando l’organismo.

Le emozioni scatenano pertanto reazioni che attivano la sezione simpatica del Sistema Nervoso Autonomo, i cui nervi motori stimolano organi quali il cuore e lo stomaco. Tuttavia, questo complesso meccanismo non può fare a meno della sezione parasimpatica, anch’essa implicata, in quanto regola le stimolazioni opposte. In particolare i nostri organi sono innervati sia da fibre simpatiche che da fibre parasimpatiche che fanno in modo che il sistema nervoso autonomo eserciti un duplice controllo sulle risposte viscerali.

Simpatico e Parasimpatico hanno funzione opposta: il primo stimola la produzione di energia, mentre il secondo è addetto al risparmio e alla conservazione dell’energia. Possono trovarsi in una condizione di equilibrio oppure in una condizione in cui l’uno domina l’altro.

Il sistema endocrino ha la funzione di secernere ormoni ed entra nel quadro dell’attivazione emotiva mediando il rapporto tra sistema nervoso centrale e sistema nervoso autonomo. Tutte le informazioni che influenzano le funzioni endocrine vengono ricevute dal sistema nervoso centrale, come quelle sensoriali provenienti dall’ambiente, dall’interno dell’organismo, da schemi comportamentali e ritmi biologici.

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