7 Tecniche di linguaggio ipnotico spiegate in dettaglio

Le suggestioni indirette ericksoniane possono assumere diverse forme e trovarsi accostate, l’una all’altra, nelle stesse proposizioni.

Sono già state esposte alcune tecniche di suggestione indiretta nel paragrafo precedente: cancellazione, deformazione, generalizzazione (Bandler & Grinder, 1975).

Molto affine alla cancellazione, che prevede di rivolgersi al paziente con frasi ambigue che gli permettano di colmare i vuoti lasciati dal terapeuta, è la nominalizzazione (Bandler & Grinder, 1975).

Erickson usava spesso frasi del tipo: “…una certa sensazione…” (Bandler & Grinder, 1984, p.26).

Nella frase viene omesso chi sia la persona che sente e che cosa senta. Gran parte dell’informazione, quindi, è stata cancellata ed è il paziente che cerca nel suo modello mentale, tramite ricerca transderivazionale, il significato da dare alle parole del terapeuta.

Per identificare le nominalizzazioni presenti in un discorso bisogna pensare a quei termini che da predicato possono essere trasformati in un nome, cosicché un processo diventi un evento.

Nell’esempio fatto la parola sensazione deriva dal predicato sentire.

Le nominalizzazioni sono sostantivi generici e vaghi, ne sono un esempio le parole: sensazione, difficoltà, benessere, bisogno, capacità. Esse non hanno un referente oggettivo unico, non rendono chiara la comunicazione e la rappresentazione della realtà di cui la persona è portatrice.

Tanto che se è il paziente a introdurre molte nominalizzazioni nel suo discorso è opportuno stimolarlo affinché specifichi in cosa consistano concretamente le sue difficoltà, conoscenze o risorse; e trasformi i sostantivi in verbi, cioè in azioni, per introdurre elementi di dinamicità nella sua rappresentazione della realtà.

Mentre il paziente portatore di nominalizzazioni è sollecitato ad essere specifico e ad arricchire il linguaggio di verbi indicanti azioni, il terapeuta compie il processo contrario, cioè utilizza intenzionalmente nominalizzazioni vaghe e generiche come “contenitori” che il paziente riempie con contenuti personali (Bandler & Grinder, 1975).

I truismi sono la descrizione di comportamenti e fatti oggettivi, di cui nessuno di noi potrebbe negare l’esistenza. Funzionano come suggestioni indirette in quanto generano risposte ideodinamiche. Focalizzano l’attenzione del paziente su qualcosa che ha già esperito, fanno cadere i limiti delle strutture mentali abituali, innescando il processo ideodinamico che causa il comportamento suggerito in modo automatico ed inconscio:

“Molte persone possono sentire una mano più leggera dell’altra” Erickson e Rossi (1982, p.40),

Prima o poi la tua mano si solleverà” Erickson e Rossi (1982, p.42)

I truismi sono molto utili perché lavorano in modo che la mente conscia accetti la suggestione, ma l’esperienza ipnotica in quanto tale implica il coinvolgimento di processi inconsci (Erickson & Rossi, 1979).

L’ambiguità e la confusione promuovono la creatività, sono strumenti utilissimi per depotenziare i vecchi modelli, far cadere i limiti e dar modo al paziente di trovare una soluzione al suo problema. Attraverso paradossi e frasi contraddittorie, che sfidavano le capacità logiche del paziente, lo si costringe a spostare costantemente l’attenzione, fino a disorientarlo.

Se la suggestione genera shock psichico o sorpresa, allora si vivrà un momento di altissima suggestionabilità. Possiamo essere certi che, caduti i modelli mentali coscienti e limitanti, si creerà un vuoto nella consapevolezza dell’individuo. Questo vuoto genererà immediatamente la ricerca di un’idea nuova, perché l’equilibrio psichico sia ristabilito. Questo processo corrisponde all’atto creativo.

Questo vuoto oltre che autonomamente, può essere riempito da una suggestione del terapeuta.

Per causare lo shock si possono usare parole come sesso, segreto o bisbiglio, una breve pausa dopo lo shock darà l’avvio alla ricerca inconscia, depotenziando le strutture mentali del paziente e i loro relativi limiti.

La tua vita sessuale

[Pausa]

proprio ciò che tu hai bisogno di conoscere e di capire.

Segretamente ciò che tu vuoi

[Pausa]

è la cosa più importante per te

(Erickson & Rossi, 1982, p.56).

Il terapeuta deve saper riconoscere il linguaggio del corpo del paziente, per sapere se lo shock ha dato i suoi effetti e poter eventualmente intervenire con una suggestione.

Infine, i doppi legami comunicano ad un livello inconscio profondo, danno un’illusione di scelta tra due alternative:

“Vorresti entrare in trance ora o più tardi?” (Erickson & Rossi, 1982, p.63).

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