come rispondere a una critica psicologia

Come rispondere a una critica

Nella vita di tutti i giorni, comunicando continuamente, ci esponiamo alla valutazione e al giudizio altrui, e valutiamo continuamente ciò che ci accade, mediante i nostri schemi cognitivi.
Per affermare se stessi, senza essere dominante o sottomessi, occorre saper far valere le proprie argomentazioni e gestire le critiche altrui, senza per questo voler aggredire o dominare gli altri.

La critica, in buona misura, è spesso un modo per crescere, ma quando è generalizzante e unilaterale danneggia chi la produce e chi la ascolta.
Vediamo oggi come distinguere una critica positiva da una critica negativa.

La critica è positiva quando:
– riguarda un aspetto specifico
– riguarda un comportamento e non giudica la persona direttamente, stimolando     inutilmente il senso di colpa
suggerisce una valida alternativa di comportamento

La critica è negativa quando:
– è generalizzante (quello che fai è tutto sbagliato, non fai mai quello che ti dico)
– è unilaterale
– etichetta negativamente la persona, e non il comportamento
non suggerisce, neanche su richiesta, comportamenti alternativi

Se riceviamo una critica positiva non possiamo che ringraziare chi ce la fornisce, probabilmente ci sarà d’aiuto per evitare conseguenze negative, se riceviamo una critica negativa dobbiamo capire se può esserci d’aiuto oppure no. Una persona critica, può essere in alcuni casi non solo un ostacolo, ma un ottimo consigliere. Questo accade solo però se sappiamo convogliare la sua attenzione per gli aspetti negativi di una situazione in un piano d’azione che permetta di limitare gli stessi aspetti negativi.
Come abbiamo visto la critica negativa ci dice poco, è infatti molto generalizzante, per capire se la critica ha qualcosa di concreto bisogna:

Confutare le generalizzazioni nella critica

Questa fase della gestione delle critiche consiste nel mettere in dubbio l’assolutezza della critica. Riprendendo gli esempi di prima possiamo rispondere alle critiche generalizzanti come segue
a. “quello che fai è tutto sbagliato”
Domanda di confutazione: “che cosa è sbagliato nello specifico?”
b. “Non fai mai quello che ti dico”
Domanda di confutazione: “Non c’è mai stato un caso in cui ho fatto quello che mi hai detto?”

Definire che cosa c’è che non va

Non possiamo trarre niente da una critica generalizzante e indefinita, per capire quali sono le nostre aree di miglioramento dobbiamo fare delle domande di specificazione che permettano di definire
– qual è l’oggetto della critica
– quando si verifica
– quali danni produce

3. Definire assieme al “critico” quali possono essere i comportamenti alternativi
Una critica è inutile se non fornisce delle indicazioni di miglioramento, o dei comportamenti alternativi che permettano di limitare gli effetti negativi dei propri comportamenti.

 

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