Tecniche di Memoria ed Apprendimento Rapido

neurone-specchioE’ possibile apprendere velocemente? Si possono memorizzare dati in tempi brevi? Chiunque lavori con le persone ha sicuramente necessità di apprendere tecniche di memoria. Il lavoro di consulente (a qualunque livello, che si tratti di consulenza psicologica, finanziaria, aziendale etc…) ha bisogno di conoscere e ricordare quanto più riesce del proprio cliente. Qualunque consulente dovrebbe ricordare tutto del proprio cliente in modo tale da soddisfare pienamente le sue esigenze. E’ importante ricordare non solo i dati tecnici come le preferenze di scelta d’acquisto, ma anche tanti altri aspetti come il suo stile linguistico verbale e non verbale, se tende a mentire, il suo stile negoziale, cosa lo motiva, a cosa è attento, i metaprogrammi che utilizza.

Tornando alla domanda iniziale, apprendere velocemente non solo è possibile con opportune tecniche (dette mnemotecniche) ma è anche importantissimo per chiunque abbia a che fare con persone nella propria vita lavorativa. Solo conoscendo e – memorizzando – le caratteristiche della persona che abbiamo di fronte possiamo soddisfare le sue esigenze.

Le tecniche  di memoria sono antichissime, utilizzate sin dall’Antica Roma. Oggi sono sempre meno diffuse, la persona è sempre più depotenziata e delega sempre di più alle tecnologie la capacità di memorizzare. La persona oggi ha meno bisogno di memorizzare, se dimentica qualcosa può sicuramente ritrovarla nel hard disk, nel proprio telefono, sul proprio account Facebook. In altre parole, la persona delega alla tecnologia la capacità di memorizzare, e per questo motivo diventa sempre più smemorato.

Nell’Antica Roma invece questo non era possibile, scrivere e archiviare non era mica così facile come oggi. Oggi è molto facile scrivere, archiviare, recuperare dati. Ma non in tutti i casi ci è consentito controllare ciò che archiviamo in un dispositivo tecnologico. Ad esempio in un colloquio o in un public speaking, la persona tendenzialmente non può farlo. A quel punto diventa fondamentale la capacità di memorizzare.

Vediamo ora alcune abitudini sbagliate per curare la propria capacità di memorizzare.

1. Assumere sostanze eccitanti:

Oggi ne esistono diverse: caffè, ginseng, guaranà. E’ vero, alcuni studi mostrano che il “caffè migliora la memoria”, ma entriamo nella metodologia degli studi, si parla solamente di effetti della Memoria a Breve Termine (MBT), non della Memoria a Lungo Termine (MLT), che è quella che fa la differenza in contesti come colloqui e presentazioni in pubblico. Il caffè inoltre è un eccitante, può provocare tachicardia, tensione, e questo non è utile quando ci relazioniamo con gli altri. Trasmettendo continuamente ciò che proviamo, l’altro percepirà la nostra tensione. Le sostanze eccitanti, inoltre ci rendono iper-reattivi ai vari distrattori che ci sono tra noi e il contenuto da memorizzare (cellulari che squillano, notifiche su Facebook, persone che ci chiamano).

2. Assumere integratori:

Esistono intere fabbriche, ma se una persona ha una dieta sana e non ha particolari disfunzioni, gli integratori sono inutili. In quanto il corpo espelle senza utilizzare sostanze superiori alla quantità necessaria.

Vediamo ora delle abitudini corrette per la memoria.

1. Apprendere la meditazione e l’autoipnosi

La meditazione non è solo una pratica religiosa, oggi è anche una tecnica psicologica, si è dimostrata efficace per la cura di molti problemi, come ansia, depressione, problemi sessuali, calo della performance, motivazione. La meditazione e l’autoipnosi aiutano la persona a concentrarsi meglio su un singolo stimolo.

Altra tecnica consiste nel ripetere i concetti da memorizzare in autoipnosi. Questo migliora di molto l’attenzione e la memorizzazione.

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