Psicologia di Internet: pattern psicologici, processi psicosociali e identità sulla rete

internet2Fino a una decina di anni fa, le argomentazioni psicologiche sul fenomeno internet erano sicuramente molto semplicistiche. La psicologia di internet poteva essere riassunta in due possibilità:

internet fa bene, è positivo: rappresenta un modo di comunicare libero, paritario, democratico.

internet fa male, è negativo: è principalmente un mondo in cui la persona ha una dissociazione dell’identità o semplicemente può facilitare la computer-dipendenza.

Come al solito non sono d’accordo con nessuna di queste due frasi: internet è troppo complesso per poter formulare una generalizzazione di questo tipo. Fortunatamente, la ricerca in psicologia si è sviluppata e oggi alcune variabili psicosociali ci permettono di capire meglio la vita che la persona è in rete.

Iniziamo da questo paradosso, la persona al computer vive contemporaneamente in due contesti

a) il contesto fisico. Ad esempio la stanza dove ora vi trovate a leggere ciò che scrivo.

b) il contesto online. Che è costituito dal layout grafico, dalle pagine che avete aperto ma anche dalle persone che interagiscono con voi tramite la Comunicazione Mediata da Computer (CMC).

La persona è contemporaneamente in due contesti, potete ricevere infatti informazioni da chi è con voi nella stanza, ma allo stesso tempo potete essere coinvolti in un discorso con una persona su un forum, oppure su un social network (e questo può essere molto forte, può anche farvi provare emozioni importanti sul web).

La persona ha paradossalmente due ruoli

a) il ruolo nel contesto fisico: a casa si può essere membri di una famiglia, in ufficio si può essere dipendente di un’ azienda

b) il ruolo online: spesso è costruito online, online si può essere moderatore di un forum, gestore di un gruppo su un social network, online si può in parte manipolare la propria identità.

Come mai c’è stata un’ esplosione delle comunicazioni tramite internet?

Tralasciando gli aspetti più ovvi, come l’immediatezza e l’universalità del sistema, possiamo dire che buona parte dei motivi per cui c’è stata un’esplosione dell’utilizzo di internet sono:

a) il potenziale anonimato: la persona si nasconde dietro a uno schermo e nei social network, nei forum gli è consentito di “spiare” leggere contenuti senza dover affrontare i “rischi” della relazione. Può parlare di tutto, senza perdere la faccia, perché paradossalmente sta parlando lui, ma online compaiono delle parole pronunciate da un nickname. Chiamo questo fenomeno “comunicazione invisibile”, la persona paradossalmente c’è, ma non c’è quando la risultante comunicativa è anonima.

b) l’illusione di controllo sulla propria identità: tutti, ogni volta che parliamo di persona, ci costruiamo un’identità. Ma se ci pensate è molto faticoso. La persona dal vivo infatti avrà successo o meno nelle relazioni, in funzione di moltissimi aspetti: come parla, cosa dice, il suo linguaggio del corpo, la sua bellezza fisica, le sue competenze, le sue azioni concrete, la sua credibilità. Online, il discorso è molto diverso, in quanto tutte queste variabili che entrano in gioco dal vivo si restringono a pochissimi aspetti: che cosa scrivo.

Dato che molto dipende da cosa si dice, la persona ha un’illusione di controllo sulla propria identità. Può essere chiunque in merito ai contenuti che esprime, e questo è ben chiaro a chi formula sistemi di condivisione delle informazioni online (forum, social network), in quanto “premia” i partecipanti che condividono più informazioni.

Su Facebook i partecipanti che più parlano, sono più accessibili agli altri partecipanti sulla rete, dunque ricevono più “mi piace”, ovvero maggiore gratificazione.

Su una buona parte dei forum, i gestori del forum utilizzano sistemi di premiazione dei partecipanti che usano più il sistema. Queste strategie sono chiamate in psicologia, strategie di status seeking. Sono molto semplici, i partecipanti che usano più il forum ricevono dei punti, oppure delle stelle di riconoscimento, oppure delle diciture come “Partecipante Esperto”. Ovviamente nulla si sa sulla qualità dell’esperienza del partecipante, ma il sistema da in automatico stelle di riconoscimento, punti per favorire la partecipazione al forum.

Vediamo qui un esempio tratto da Yahoo AnswersImmagine

Come si vede nell’immagine le strategie di status seeking sono sempre ben evidenti: “Ciao Igor Vitale Hai 137 punti”.

I prossimi articoli saranno invece dedicati a:

1. Le strategie persuasive utilizzate da chi produce software e sistemi web per mantenere gli utenti allo schermo

2. La relazione online

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