Parlare in pubblico: consigli e tecniche

 

Saper parlare in pubblico (public speaking) è una abilità sempre più richiesta nel mondo della comunicazione. Manager, formatori, insegnanti, avvocati sono spesso tenuti a parlare in pubblico. Quali sono i consigli e le tecniche per effettuare una comunicazione efficace?

Nel parlare in pubblico (public speaking) le difficoltà principali sono due:

1. La comunicazione uno a molti. Quando abbiamo un gruppo di persone di fronte la nostra comunicazione non si deve adattare a un singolo interlocutore, ma a tutta l’aula, che per sua natura è eterogenea. Quando siamo di fronte a una persona possiamo confezionare le parole e il linguaggio del corpo rispetto ai feedback che ci da la singola persona, in pubblico questo non è possibile. Usando una metafora, se la nostra comunicazione fosse un abito, quando abbiamo di fronte una sola persona, possiamo cucire un abito sartoriale, fatto su misura per l’altro. Quando invece abbiamo un’aula (usiamo una comunicazione “uno a molti”), dobbiamo confezionare un vestito che vada bene quanto meno alla maggior parte delle persone! Sarà dunque un abito di grandi dimensioni, creato con un tessuto elastico.

2. L’ansia da performance (o ansia nel public speaking). Quando parliamo in pubblico, l’attenzione dei partecipanti si carica sull’oratore. Decine e decine di persone concentrano l’attenzione e, in pochi secondi, notano cosa diciamo, cosa non diciamo, che gestualità utilizziamo. In pochi secondi si fanno un’idea di noi, sul nostro grado di sicurezza, sul nostro eventuale stato d’ansia. Quando parliamo con una persona è possibile che buona parte di quello che diciamo passi inosservato o non venga analizzato criticamente. Quando parliamo in pubblico è molto più difficile, se un concetto non viene analizzato criticamente da un ascoltatore, sarà analizzato da un altro ascoltatore.

Vediamo ora i consigli e suggerimenti per parlare bene in pubblico (tecniche di comunicazione efficace).

L’ansia da performance, nelle sue forme più severe, si manifesta con l’attacco di panico. Gli effetti negativi di questa manifestazioni sono ovvie, ritmo respiratorio aumentato, sensazione di perdere l’equilibrio, di svenire o di impazzire, impossibilità di concentrarsi adeguatamente per tenere un public speaking. Tuttavia, l’attacco di panico è una manifestazione poco frequente. Altre manifestazioni ansiose possono esprimersi nei seguenti modi:

– posticipare la data del public speaking

– parlare in un momento del convegno in cui ci sono meno persone (alcuni oratori ansiosi evitano di parlare per primi, sebbene la scienza sul public speaking suggerisca che l’inizio di una conferenza è uno dei momenti migliori per parlare in pubblico)

– fingere di stare male o di non avere la voce per parlare in pubblico

– aumento del ritmo respiratorio

– pallore o rossore

– tensione delle corde vocali (con relativo aumento del tono della voce)

– gestualità ripetitiva e dal ritmo veloce

– movimenti frammentati o poco estesi nello spazio

– parole frammentate

– segregati verbali (uhm… mmm…. cioè…. volevo dire…)

fuga del contatto visivo

Se abbiamo grandi manifestazioni ansiose è ovvio che il pubblico se ne accorga, tuttavia anche piccoli segnali d’ansia possono avere effetti controproducenti sul pubblico. Ricordiamo che moltissime persone, soprattutto in un lungo convegno, non lavorano solamente sul piano razionale, ma anche su quello emotivo. Per questo un nostro eventuale stato di tensione può “contagiare” i nostri interlocutori. Soprattutto in convegni lunghi e impegnativi, il canale razionale è in sovraccarico, e quello emotivo, che proietta un’immagine ansiosa, avrà la meglio.

In questo sito abbiamo già visto delle tecniche utili per ridurre lo stress da public speaking, ma anche per suggerire benessere e serenità. Riporto qui un breve elenco di tecniche e risorse:

Tecniche di respirazione

Tecniche di autoipnosi (corso gratuito qui)

Meditazione

Se si è tesi, una tecnica per ridurre la comunicazione non verbale sconveniente (eventuale gestualità frammentata o poco convincente) è quella di poggiare il palmo sulla scrivania. Questo non solo comunica fermezza ma anche dominanza e controllo sull’argomento. Vediamo qui un esempio.

 

Per lo sviluppo della comunicazione non verbale efficace trovate un corso gratuito su questo sito in “Risorse gratuite”.

 

 

 

 

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