Formazione manageriale e formazione aziendale

di Raffaele Napolitano

Formazione manageriale e formazione aziendale
Il leader, l’insegnante, il rappresentante, il manager, tutti coloro che svolgono un ruolo di guida e di direzione all’interno di un gruppo di persone, svolgono in effetti anche mansioni di tipo direttamente educativo. Motivare verso gli obiettivi è l’equivalente di un atteggiamento di incoraggiamento e di coinvolgimento nell’educazione; ispirare le visioni e dar spazio alle idee altro non è che insegnare l’espressività e la creatività; approfondire le tecniche e gestirle secondo modelli di empowerment è la crescita rispetto alla consapevolezza di sé, delle proprie potenzialità e debolezze e l’apertura all’incontro con l’altro.
La gestione del cambiamento e l’innovazione nelle organizzazioni dovuta alla dinamicità del mercato e della società è esso stesso motivo, necessità e funzione della leadership, che incontra direttamente l’attitudine delle persone a sopportare il cambiamento. Con essa lo sviluppo e l’apprendimento sono questioni connesse ed intersecate sia alle questioni strutturali del management, sia a quelle di leadership e espressamente si riferiscono agli ambiti di educabilità delle persone.
L’analisi delle situazioni è di nuovo ambito delle scienze dell’educazione e con esso molte parole chiave della cultura aziendale che provengono direttamente dall’ambito dell’educazione.
Educazione allo spirito di gruppo, l’assertività, i modelli di comunicazione, la riflessività, la gestione dei conflitti e con essi tutte le questioni dell’educazione degli Adulti e dell’Educazione Permanente di mencarelliana memoria riportano alla necessità di un’attenzione educativa nella leadership.
Cercando di riassumere in un quadro organico le funzioni educative della leadership si propone la distinzione delle seguenti aree:
Area delle funzioni organizzative; è questa l’area più vicina al management, delle funzioni burocratiche, della costruzione dell’efficienza organizzativa, della razionalizzazione del lavoro, dell’assertività, dell’orientamento al lavoro, dell’apprendimento delle capacità e delle funzioni di controllo e gestione. Siamo nella sfera dell’educazione alla responsabilità.

Area delle funzioni e delle pratiche produttive; nell’ambito imprenditoriale è questo l’ambito dello sviluppo dell’intraprendenza, del cosiddetto risk taking, dello sviluppo della motivazione, della efficacia produttiva, del problem solving e del coraggio, della reattività e dello sviluppo del senso di partecipazione attiva e del senso di giustizia.

Area della creatività e dell’innovazione; il riconoscimento delle potenzialità e delle differenze individuali, la vision, l’invenzione, l’innovazione, il problem solving nella sua dimensione astrattiva, della lungimiranza strategica, della stima di sé, delle intuizioni e del valore della differenza, della relatività e della libertà.

Area della comunicazione e dell’espressività; forse ancora più vasta delle altre, in quest’aria rientrano la partecipazione, il coinvolgimento nella vision, il senso della mission, l’espressività e l’innamoramento di gruppo e verso gli obiettivi, la fantasia, le capacità di vendita e di marketing, la fiducia in se stessi (self-confidence), il valore della generosità, della disponibilità e coraggiosa e programmata improvvisazione.

Area della diplomazia, della mediazione e della gestione dei conflitti; in quest’aree rientrano le capacità di mediazione e di assorbimento dei conflitti, le capacità strategiche, la riflessività e la capacità di cogliere le occasioni con opportunistica serenità, le capacità di essere eseguire, l’obbedienza positiva, della flessibilità, della sobrietà nella relazioni e della discrezione relazionale, il valore della calma della quiete e di quelle posizioni necessarie, ormai definite in ambito manageriale in maniera condivisa “Zen”.

Area della conoscenza tecnica e della definizione degli obiettivi; due dimensioni sono contenute nella stessa area: la prima della conoscenza tecnica è relativa ai bisogni di apprendimenti tecnici e tecnologici, dei metodi, delle procedure, delle questioni e della capacità di gestirle e di affrontarle, e con essa del valore della profondità della conoscenza e della competenza e della specializzazione; la seconda invece la capacità di avere mira, di definire obiettivi sensati, raggiungibili e precisi, anche se a lunga distanza, della determinazione e della caparbietà nonostante le difficoltà e la fatica, del sostegno verso l’altro semplice e solido. In una parola, il valore dell’umiltà e del sacrificio.

Area della relazionalità e dell’affettività; ultima, direttamente legata al gruppo, è l’area del senso di appartenenza, dello spirito di squadra, dell’unità interna e della disponibilità verso gli alti. Dell’attenzione verso l’altro, della cura e dell’affettività, della precisione nello svolgimento dei compiti, dell’aiuto; del valore dell’amicizia e dell’attenzione alla persona.

Bibliografia

L. BARBAGLI (a cura di), E. MAZZONI, V. MASINI, Counseling di Orientamento, Prevenire
è Possibile, Tolentino (MC), 2007

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