Definizione e tipi di Intelligenza

spearmanIl dibattitto su cosa sia l’intelligenza attraversa tutta la storia della psicologia. Nel 1981, Sternberg ha scoperto che sia gli esperti sia le persone comuni concordano nell’affermare che non esista un solo tipo di intelligenza. Sebbene in passato si sia spesso ritenuto che l’intelligenza fosse collegata soprattutto alla logica, alle abilità di visualizzazione, di memoria e di calcolo, oggi si ritiene che l’intelligenza sia legata anche alle abilità sociali e relazionali. E’ per questo che oggi si parla spesso di intelligenza emotiva.

Secondo Charles Spearman (in foto), l’intelligenza è costituita da due tipi di fattori (Teoria del minimo dei fattori):

1. il fattore generale “G” che riguarda l’intelligenza generale

2. il fattore specifico che riguarda particolari domini di conoscenza

Sono esempi di intelligenza su fattore specifico l’intelligenza verbale, intelligenza quantitativa, l’intelligenza spaziale.

Altri studiosi, come Guilford, con le sue 120 diverse capacità mentali suddivise nelle dimensioni di operazioni, contenuti e prodotti, sostengono che ci sono diverse capacità mentali differenti ed indipendenti l’una dall’altra; Guilford parla anche di intelligenza divergente, criticando i test che valorizzano risposte predeterminate e che premiano un’intelligenza convergente e potenzialmente conformistica.

Una posizione intermedia tra le precedenti è rappresentata dalla Teoria delle capacità mentali primarie di Thurstone, il quale sosteneva che l’intelligenza consiste di 7 capacità primarie:

1.Comprensione verbale

2. Fluidità verbale

3. Capacità numerica

4. Visualizzazione spaziale

5. Memoria

6. Ragionamento

7. Velocità percettiva.

Anche in questo caso possiamo vedere come le prime teorie dell’intelligenza valutassero poco il concetto di intelligenza sociale e relazionale.

Anche Gardner ha ipotizzato 7 diversi tipi di intelligenza:

1. Intelligenza linguistica;

2. Intelligenza musicale;

3. Intelligenza logico-matematica;

4. Intelligenza spaziale;

5. Intelligenza corporeo-cinestesica;

6. Intelligenza personale A, intesa come sensibilità verso gli altri

7. Intelligenza personale B (conoscenza e consapevolezza di sé).

Solo con Gardner, dunque, si inizia a parlare di intelligenza da un punto di vista personale e relazionale.

Sternberg (anni ’80) ha proposto a sua volta la Teoria tripartita dell’intelligenza, dividendo l’intelligenza in tre tipi: 1. I. Contestuale (capacità di adattarsi al proprio ambiente); 2. I. Empirica (capacità di fare fronte a nuovi compito e di automatizzare i comportamenti); 3. I. Componenziale (che si divide a sua volta in 3 sotto-componenti: i metacomponenti-legati alle strategie-; la componente esecutiva-recupero delle informazioni necessarie per completare un compito-; acquisizione delle conoscenze e delle capacità di apprendere nuove cose.

Cattel distingue inoltre l’intelligenza potenziale, determinata dalle caratteristiche genetiche, dalla sua realizzazione ottenuta attraverso l’interazione con l’ambiente. Introduce cosi il concetto di:

Intelligenza Fluida: che riguarda le capacità di percezione, di apprendimento, e di ragionamento analogico

Intelligenza Cristallizzata: conoscenze che solitamente sono legate agli aspetti culturali dell’intelligenza come la cultura generale e la conoscenza della lingua, questo tipo di intelligenza si presta a spiegare le differenze individuali nello sviluppo ed il declino delle funzioni intellettuali nella vecchiaia.

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