Come migliorare la memoria: consigli

Come si fa a migliorare la memoriaE’ possibile migliorare la memoria in maniera significativa? La memoria, come tutte le funzioni cognitive può essere sicuramente allenata e migliorata significativamente. Alcuni di noi credono che la memoria sia qualcosa determinato biologicamente, invece essa, proprio come un muscolo, può migliorare in maniera importante. E proprio come si fa per l’allenamento fisico, anche l’allenamento mentale presuppone una buona conoscenza dell’argomento. In questo blog, troverai diversi consigli e suggerimenti per migliorare la memoria. L’allenamento mentale, proprio come l’allenamento fisico ha delle regole proprie, che se non vengono seguite possono portare scarsi risultati. Tutti noi sappiamo che un atleta raggiunge risultati non solo perché si impegna durante l’esercizio, ma perché assieme all’esercizio cura anche altri aspetti come una corretta nutrizione, abitudini comportamentali sane e una buona attitudine. Allo stesso modo chi si allena mentalmente deve conoscere come funziona la mente. La memoria è un processo che coinvolge numerose strategie in cui sono fondamentali il pensiero, l’attenzione, la percezione, ne consegue quindi che se la si vuole potenziare o migliorare è necessario influire proprio su questi meccanismi.

Per essere efficace la memoria necessita di un’organizzazione, di fornire rapidamente informazioni e di operare una selezione per archiviare solo le informazioni più importanti.

Ci sono alcuni miti da sfatare sulla memoria:

  1. non è detto che la ripetizione di un’esperienza ne determini un buon ricordo (reiterazione). E’ più facile ricordare un evento se si genera una regola di memorizzazione.
  2. non è detto che una persona ricordi il viso o un oggetto per sempre, perché questo dato è collegato al contesto in cui viene immagazzinato e di conseguenza può capitare che in un altro ambiente si non riesca a recuperare l’informazione
  3. La memoria è fatta anche di riproduzioni fotografiche di persone o luoghi. Questo non corrisponde a verità in quanto se così fosse dovremmo offrire descrizioni minuziose di un evento; La quantità di informazioni cambia a seconda che l’oggetto sia mutevole e quindi io necessiti di indizi che rimangono costanti o piuttosto che non cambi mai né di aspetto né di collocazione.

La buona memorizzazione dipende anche da fattori di preparazione mentale come il rilassamento.

Ebbinghaus ha effettuato le prime ricerche sulla memoria studiando se stesso mentre apprendeva trigrammi senza senso, ha illustrato la Curva dell’oblio che mostra un rapido decadimento dell’informazione dopo l’apprendimento per poi rallentare e poi stabilizzarsi. Quando usciamo di casa e non ricordiamo se abbiamo chiuso il gas incorriamo in un Vuoto di memoria cioè in una forma temporanea di oblio che resiste ai nostri sforzi di recupero. Può verificarsi in circostanze del tutto normali anche se si accentua in condizioni di ansia, paura o comunque di emozione. La memoria non è sempre un processo consapevole perché ci può capitare per esempio che un nome che vogliamo tanto ricordare non ci venga in mente e che poi invece ce lo si ricordi dopo qualche tempo, quando ormai ci stiamo dedicando ad altro, questo significa che la nostra memoria stava ancora lavorando al recupero dello stimolo anche quando ormai avevamo cambiato attività e non ci pensavamo più. (Reminiscenza)

Aspetti fondamentali della memoria:

  • La memoria è sempre in attività
  • Si compone di 3 fasi: acquisizione, ritenzione e recupero
  • Si ricorda meglio se lo stato d’animo e l’umore è uguale sia nella fase di acquisizione che in quella di recupero.
  • Si ricorda meglio se l’item ha una tonalità affettiva vicina all’umore del soggetto ( scena triste/ io sono triste)

Lo sviluppo degli studi sulla memoria non è stato lineare ma ci sono stati e delle piccole rivoluzioni nel senso che nuovi modelli hanno soppiantato modelli che parevano intaccabili.

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