Il linguaggio emotivo del corpo: definizione

di Giulia Nocentini

Possiamo brevemente affermare, al solo scopo di fornirne una prima e sintetica definizione, che il linguaggio emotivo del corpo consiste in un’emozione espressa da tutto il corpo, accompagnata da movimenti coordinati e spesso da un’azione significativa (de Gelder, 2006).

IL LINGUAGGIO EMOTIVO DEL CORPO
Quando, ad esempio, si verifica un evento spaventoso, potrebbe non esserci il tempo per ricercare le espressioni paurose nel viso di una persona, ed una rapida occhiata al suo corpo può essere sufficiente per dirci tutto ciò che dobbiamo sapere: i primati, e quindi anche l’uomo, infatti, sono particolarmente sensibili ai segnali gestuali fatti da altri primati, e li utilizzano come guida per il proprio comportamento.
Inoltre, è assolutamente fondamentale notare che un volto spaventato segnala un pericolo, ma non fornisce informazioni né sulla fonte della minaccia, né sul modo migliore per affrontarla; invece, la posizione di un corpo impaurito, con la sua postura e la sua configurazione generale, dà un input immediato sull’azione intrapresa dall’individuo che teme per la sua incolumità (immobilità, fuga, lotta…).

1.1. BREVE STORIA DEL TERMINE
Negli ultimi dieci anni sono stati compiuti notevoli progressi nella scoperta e nella comprensione delle basi funzionali e neuro-anatomiche delle emozioni umane. Tuttavia, è da notare che le nostre attuali conoscenze delle emozioni degli esseri umani sono quasi interamente basate su studi che hanno valutato la percezione delle espressioni facciali (Adolphs, 2002).
Considerando il valore emotivo e adattivo delle espressioni corporee, è sorprendente che lo studio della percezione delle espressioni di tutto il corpo sia così indietro rispetto a quello delle espressioni facciali (Van den Stock, Righart & de Gelder, 2007). La relazione tra emozione e azione del corpo intero è stata al centro del lavoro pionieristico di Bulwer (Chirologia, or the Natural Language of the Hand, 1644), Bell (The Anatomy and Philosophy of Expression as Connected with the Fine Arts, 1806), Gratiolet (Mémoire sur les plis Cérébraux de l’homme et des Primate,1854) e Duchène de Boulogne (Mécanismes de la Physionomie Humaine, ou Analyse Electrophysiologique de l’expression des Passions, 1862), culminando con l’approccio evolutivo di Darwin per le emozioni e le loro espressioni corporee (The Expression of the Emotions in Man and Animals, 1872).
In un cambiamento radicale rispetto alla visione cartesiana delle emozioni come episodi mentali personali, Darwin ha sostenuto che le emozioni sono adattative, nel senso che inducono un’azione che è vantaggiosa per l’organismo, in certe condizioni ambientali. Egli descrisse le espressioni del corpo associate alle emozioni negli animali e nell’uomo, con un particolare accento sul legame tra emozione e azione; identificò specifici pattern di movimento e posture del corpo affiancabili a un certo numero di emozioni fondamentali, in particolare:

Linguaggio emotivo del corpo e Felicità:
presenza di vari movimenti senza scopo (saltare, ballare, battere le mani, pesticciare…) mentre ridendo la testa va avanti e indietro e durante le eccessive risate tutto il corpo è gettato all’indietro e viene mosso in modo quasi convulsivo.

Linguaggio emotivo del corpo e Tristezza:
immobilità e passività, con la testa che pende sul petto.

Linguaggio emotivo del corpo e Vergogna:
indietreggiare di tutto il corpo, soprattutto del viso, evitamento, movimenti goffi e nervosi.

Linguaggio emotivo del corpo e Rabbia:
tremore di tutto il corpo, con l’intento di spingere via o di colpire violentemente; gli oggetti inanimati vengono colpiti o gettati a terra; i gesti diventano senza scopo o frenetici (camminare avanti e indietro, agitare i pugni…) con la testa alta, il petto ben espanso, i piedi piantati saldamente a terra, i pugni serrati e le spalle dritte.

Linguaggio emotivo del corpo e Paura, terrore ed orrore:
testa fra le spalle, movimenti convulsi, mani serrate e poi aperte con spasmi di movimento, braccia gettate selvaggiamente sopra la testa; tutto il corpo viene allontanato e racchiuso, le braccia violentemente esposte come a spingere via, alzando le spalle con le braccia piegate tenute ai lati del corpo o sul torace (FIG. 1).

fig1

Linguaggio emotivo del corpo e Disgusto:
gesti come per spingere via o per proteggersi, sputi, braccia tenute vicino ai fianchi, spalle sollevate come quando si prova orrore (FIG. 2).

fig2

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