Psicologia della salute: definizione e significato

La psicologia si è sempre occupata di problemi riguardanti la salute e la malattia, tuttavia negli ultimi decenni ha preso piede  un nuovo orientamento.

La psicologia della salute (definizione) è nata negli Stati Uniti degli anni Sessanta con la costituzione della Divisione di Psicologia della Salute dell’American Psychological Association (APA). In particolare in quel contesto fu proposta una definizione di psicologia della salute che fa riferimento all’insieme dei contributi specifici della psicologia alla promozione e al mantenimento della salute; all’identificazione di correlati eziologici, diagnostici della salute, della malattia e delle disfunzioni associate; all’analisi e al miglioramento del sistema di cura della salute ed elaborazione delle politiche della salute (Matarazzo, 1920)

 Sono molti i motivi della diffusione dell’orientamento della psicologia della salute. In particolare, la nascita di questa disciplina è stata influenzata anche dal cambiamento dei tipi di patologia sviluppati in Europa e negli Stati Uniti: diversi decenni fa le cause di morte erano legate soprattutto a malattie infettive, oggi a malattie croniche. Per questo motivo diventa sempre più rilevante lo studio dei  fattori psicologici-comportamentali nell’insorgenza, nell’evoluzione e nella gestione di queste patologie.

La psicologia della salute, ha dunque definito a partire dalla seconda metà del Novecento alcune innovazioni:

  • La psicologia della salute non considera il tema della salute solo in negativo ( morbilità, mortalità, mortalità infantile e durata della vita), ma anche in “positivo”: misura non dell’assenza di salute, ma della presenza della salute. E’ mutato, cioè, il concetto di salute. A partire dal 1948 l’OMS integra il concetto di salute con le dimensioni sociali, culturali e soggettive. La definizione della salute si trasforma da “assenza di malattia”, ma quella di un “completo stato di benessere fisiologico, psicologico e sociale”.
  • La psicologia della salute ha sostituito il termine “disturbi psicofisiologici” al termine “disturbi psicosomatici“. L’ipotesi psicosomatica ha in implicito una doppia anima: da una parte i disturbi somatici, dall’altra quelli psicosomatici che avrebbero una mescolanza di aspetti somatici e psichici. Secondo Lachman (1972) L’ipotesi psicofisiologica afferma una posizione secondo la quale tutti i disturbi biologici hanno elementi psicologici e tutti i disturbi psicologici hanno elementi biologici.
  • La psicologia della salute ha facilitato il passaggio dal modello biomedico tradizionale, al modello biopsicosociale. (Engel, 1977). Il modello biomedico considera esclusivamentei  fattori biologici e medici nel determinarsi di un problema, il modello biopsicosociale è invece più completo in quanto descrive gli organismi come entità complesse, con livelli diversi di organizzazione (il livello biologico, il livello psicologico e il livello sociale) strettamente interconnessi tra loro.
  • La psicologia della salute ha favorito il passaggio dal concetto di prevenzione a quello di promozione. Nel termine “prevenzione” è implicita una certa staticità; nella rappresentazione soggettiva è come se l’organismo avanzasse con uno scudo protettivo. Il termine promozione è invece più attivo: la salute viene vista come una dimensione positiva in continua espansione. Nella promozione l’obiettivo diventa lo sviluppo della persona, dei gruppi, delle comunità, in una visione attenta alle dinamiche intra- e inter-sistemica in cui le vicende di questo sviluppo prendono forma.

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