Non pensare a un problema facilita la soluzione del problema

Newton ha sviluppato il concetto di forza di gravità mentre vedeva una mela cadere, Einstein ha pensato per la prima volta al concetto di relatività mentre immaginava se stesso cavalcare un fascio di luce, Kekulè ha sviluppato la struttura del benzene mentre sognava ad occhi aperti nel suo studio a Ghent, Poincarè ha realizzato che le funzioni Fuchsiane sono identiche alle trasformazioni geometriche non euclidee mentre cercava di salire su un bus.

E’ esperienza comune quella di provare più volte a ragionare consapevolmente su di un problema senza trovare alcuna soluzione, per poi trovarne una adatta proprio quando si smette di pensare coscientemente al problema.

L’incubazione (Wallas, 1926)  può essere definita come una fase della creatività in cui la persona smette consapevolmente di lavorare su un problema, si verifica l’intuizione e si sviluppa una nuova soluzione del problema.

problem solving psicologia

La definizione di Finke aggiunge qualche informazione alla definizione di Wallas, per Finke (1996, p. 389) si tratterebbe di: “un processo di rimozione temporanea del problema dalla consapevolezza come mezzo per recuperare nuove modalità per risolverlo”.

Mentre nella definizione classica di Wallas l’accento è da porre su “fase”, l’incubazione è qualcosa che avviene in maniera consequenziale, nella definizione di Finke, l’accento è da porre sull’incubazione come “mezzo” per acquisire nuove risorse. In entrambi i casi, tuttavia, gioca un ruolo importante la rimozione del problema dalla coscienza.

L’incubazione non è da definirsi come una fase in cui, istantaneamente, la soluzione migliore si verifica, proprio come se bastasse spostare l’attenzione su qualcos’altro per ottenere risultati creativi eccellenti. È più corretto considerare l’incubazione come una fase di grande aiuto per la creatività che può facilitare in maniere diverse il processo creativo.

Esistono diversi aspetti che modulano il processo creativo come la durata di incubazione, la durata della precedente fase di preparazione e, naturalmente, le abilità del soggetto.

La qualità delle idee creative dipende anche dall’expertise delle persone, come scriveva Louis Pasteur: “Nel mondo delle osservazioni, il caso favorisce solamente le menti preparate.”

La fase di incubazione è stata studiata da tempo, e diversi studi ne attestano l’efficacia ed utilità, Sio & Ormerod (2009) nella loro meta-analisi hanno dimostrato l’effetto benefico della fase di incubazione, Dodds, Ward & Smith (2003) hanno identificato 39 esperimenti e hanno rilevato che il 75% di essi dimostra l’efficacia dell’incubazione. Tuttavi questa fase è stata oggetto anche di alcune critiche.

Il Modello di Wallas, che comprende la fase di incubazione è stato soggetto ad alcune critiche, autori come Guilford (1950), Norlander & Gustafson (1998) hanno affermato che le fasi del modello spiegano poco dei reali processi mentali alla base della creatività. È forse anche per questo che la ricerca successiva si sia occupata prevalentemente di spiegare meglio il concetto di incubazione e di dimostrare la sua importanza.

Le principali linee di ricerca hanno avuto i seguenti obiettivi:

–          identificare la reale entità dell’effetto di incubazione: questi studi si sono occupati di studiare se l’incubazione fosse una fase efficace e necessaria nel processo creativo;

–          indagare i processi psicologici e neurofisiologici alla base dell’incubazione: tali studi si basano sulla possibilità di spiegare il processo di incubazione da un punto di vista neurobiologico;

–          identificare i fattori che facilitano un’incubazione efficace: questi studi si sono focalizzati sui fattori che possono modulare la produzione di idee a seguito della fase di incubazione.

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