5 tecniche per aumentare la soddisfazione lavorativa

Cinque fattori che incidono sulla soddisfazione lavorativa

Conoscere la soddisfazione lavorativa ci permette di intervenire in positivo su di essa

 

Antonella Matichecchia

 

Esistono cinque tipi di modelli principali che descrivono la soddisfazione sul lavoro e ognuno privilegia cause diverse. Conoscerli ci consente di capire come aumentare la soddisfazione lavorativa. I cinque fattori sono rispettivamente: il soddisfacimento dei bisogni, le discrepanze, la realizzazione dei valori, l‘equità e la componente genetica/di predisposizione.

Soddisfacimento dei bisogni e soddisfazione lavorativa
I modelli del primo tipo ipotizzano che la soddisfazione lavorativa sia legata a quanto le caratteristiche di un lavoro permettano all‘individuo il soddisfacimento dei propri bisogni. Per fare un esempio: da un‘analisi condotta su 30 studi legali del Massachusettes è emerso che dal 35 al 50% dei collaboratori ha abbandonato lo studio entro tre anni dall‘assunzione perché il datore di lavoro non teneva conto delle loro necessità familiari.

L‘esempio mostra come i bisogni non tenuti in considerazione possano influenzare sia la soddisfazione lavorativa che il turnover a esso connesso.

Discrepanze e soddisfazione lavorativa
Questi modelli ipotizzano che la soddisfazione sia una conseguenza delle aspettative realizzate, ossia dalla differenza tra ciò che una persona si aspettava di ottenere con un lavoro, ad esempio una buona retribuzione e interessanti opportunità di promozione, e ciò che effettivamente riceve. Se le aspettative sono molto superiori rispetto a quanto ricevuto, la persona sarà insoddisfatta, mentre sarà soddisfatta se ottiene risultati uguali o superiori rispetto alle proprie aspettative.

Realizzazione dei valori e soddisfazione lavorativa
Il concetto di realizzazione dei valori implica che la soddisfazione è legata alla percezione che nel lavoro sia possibile perseguire importanti valori personali. In generale, la ricerca prova l‘esistenza di una correlazione positiva tra la soddisfazione lavorativa e la realizzazione dei valori. È questa una importante indicazione per i manager, che possono quindi migliorare la soddisfazione di propri collaboratori progettando un ambiente di lavoro coerente con i valori professati.

Equità e soddisfazione lavorativa
In questi modelli, la soddisfazione è funzione dell‘equità con cui un individuo si sente trattato sul lavoro. La soddisfazione è il risultato della percezione che l‘individuo ha del fatto che i risultati del suo lavoro, in relazione agli input ricevuti, siano equamente giudicati in relazione a quelli dei colleghi . Una meta- analisi di 190 studi su 64.757 persone prova la validità di questo collegamento. È infatti emersa una correlazione positiva molto forte tra la percezione che il lavoratore ha di essere trattato in modo equo al lavoro e la sua soddisfazione generale. I manager sono incoraggiati a controllare le proprie azioni in riferimento a quanto percepito dai propri collaboratori, e a interagire con loro per migliorare l‘equità del proprio comportamento.

Componente genetica/predisposizione e soddisfazione lavorativa
Al di là delle situazioni oggettive, è possibile notare che alcune persone appaiono sempre soddisfatte, mentre altre sembrano sempre insoddisfatte. Il modello genetico/ di predisposizione si basa sulla convinzione che la soddisfazione sul lavoro sia in parte funzione di tratti personali e fattori genetici. Di conseguenza, si ipotizza che differenze individuali stabili possono rivestire una importanza analoga alle caratteristiche dell‘ambiente di lavoro nella spiegazione della soddisfazione individuale. Nonostante gli studi riguardanti tale ipotesi non siano molti, i risultati dimostrano l‘esistenza di una correlazione positiva e importante tra le caratteristiche personali e la soddisfazione lavorativa in periodo variabili dai 20 ai 50 anni. Si è inoltre riscontrato che i fattori genetici permettono di prevedere in buona misura la soddisfazione nella vita e quella sul lavoro. In termini generali, i ricercatori hanno stimato che il 30% della soddisfazione dell‘individuo sul lavoro possa essere associata a componenti genetiche e legate alla predisposizione.

Scrivi a Igor Vitale