Mindfulness e protocolli di intervento (MBSR, MBCT, DBT, ACT)

I protocolli di intervento della Mindfulness

Quattro interventi operativi per la mindfulness in ambito clinico

 

Silvia Bernardi

 

Negli ultimi 20 anni sono stati sviluppati diversi tipi di interventi basati sulla mindfulness volti a valutare la salute mentale degli individui, fra cui l’MBSR, l’MBCT, il DBT e l’ACT.

 L’MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) è stato sviluppato da Jon Kabat-Zinn all’inizio degli anni ‘80 ed è un corso della durata di 8 settimane durante le quali gruppi composti al massimo da 30 persone svolgono un programma di meditazione intensivo, che consiste in lezioni settimanali di 2 ore e prosecuzione delle pratiche apprese anche al di fuori del corso, nella vita quotidiana. Il presupposto fondamentale su cui si basa l’MBSR è l’idea che applicarsi in modo costante e ripetuto alla meditazione, svolgendo anche individualmente esercizi di pratica, possa portare le persone a diventare più abili nel riconoscere i propri pattern negativi di pensieri o atteggiamenti, a svincolarsi da queste attitudini disfunzionali e quindi a non cadere in una spirale negativa che porterebbe ad un aumento delle risposte di stress e quindi ad un maggior distress emotivo; attraverso la pratica, inoltre, gli individui possono apprendere a guardare in modo non giudicante, ma anzi con curiosità e apertura mentale, ognuna delle proprie esperienze.

 Un altro valido protocollo di intervento è l’MBCT (Mindfulness-Based Cognitive Therapy): esso è un adattamento dell’MBSR e consiste in una combinazione degli elementi della Mindfulness con quelli della terapia cognitiva, che ha l’obiettivo di aiutare i pazienti che soffrono di depressione. Il metodo consiste nel far vedere i propri pensieri negativi semplicemente come eventi mentali, anziché come fatti reali, in modo da rendere i soggetti consapevoli delle relazioni con le proprie emozioni e quindi capaci di sciogliere gli automatismi che legano i pensieri negativi alle conseguenze psicologiche negative di questi ultimi. La teoria di fondo ritiene, infatti, che i pensieri negativi che caratterizzano la depressione vengano associati alla propria condizione di depressione e, quindi, che all’aumentare di episodi di depressione aumentino i pensieri negativi in una sorta di circolo vizioso che non può che peggiorare la malattia dell’individuo.

 Un terzo tipo di intervento è la DBT (Dialectical Behavior Therapy), proposta da Linhean, che inizialmente era rivolta a individui con personalità borderline con tendenze autolesionistiche o suicide croniche, poiché considerava tali comportamenti disfunzionali come una conseguenza di una disfunzione del sistema di regolazione delle emozioni che provoca eccessiva reattività e incapacità di modulare le emozioni. Il focus di questo protocollo di intervento è duplice: si cerca di aiutare i pazienti ad adottare strategie sia per accettare le proprie emozioni sia per migliorare la propria capacità di regolarle. Le tipologie di trattamento sono diverse, e le abilità proprie della Mindfulness vengono insegnate ai partecipanti nell’approccio di gruppo, che risulta molto utile ad aumentare l’accettazione di sé e a diminuire le risposte di paura o di evitamento delle emozioni negative.

 Un’ulteriore terapia è l’ACT (Acceptance and Commitment Therapy) proposta da Hayes e colleghi nel 1999. Il distress psicologico è spesso associato al tentativo di controllare o evitare emozioni e pensieri negativi ma questo tentativo tende, al contrario, ad aumentare ulteriormente frequenza e intensità di tali eventi, incrementando di conseguenza il distress e impedendo l’adozione dei comportamenti necessari a raggiungere importanti risultati, soprattutto a lungo termine. L’obiettivo dell’ACT è trasmettere agli individui delle abilità che gli consentano di rapportarsi in modo più completo con le proprie esperienze adottando i comportamenti più efficaci per raggiungere i propri obiettivi. Questo tipo di approccio non comprende la meditazione, tuttavia la Mindfulness viene insegnata a singoli individui o a gruppi attraverso diversi esercizi utili ad aumentare l’accettazione di sé, a divenire più consapevoli nel momento presente e a diminuire la percezione degli eventi mentali come fatti reali.

 

Scrivi a Igor Vitale