Rifiuto d’amore e dolore fisico attivano le stesse aree del cervello

Rifiuto d’amore e dolore fisico implicano processi molto simili nel cervello

Essere rifiutati dal partner è un’esperienza molto simile al dolore

dolore fisico relazione rifiuto d'amoreUno studio di Kross et al. (2011) ha utilizzato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per evidenziare i correlati neurali delle persone che vivono un allontanamento dal partner. Tale studio è più specifico degli altri facendo riferimento non alla generica esclusione sociale, ma proprio al caso del rifiuto espresso da un ex-partner sentimentale.

Gli autori, inoltre, identificano alcuni legami tra il vissuto emotivo della fase di allontanamento dal partner e il dolore fisico. Tale studio è stato messo in atto su persone che avevano recentemente subito una forte rottura col partner. E’ stata utilizzata una procedura classica che viene adottata negli studi sulle relazioni tramite fMRI. I partecipanti dovevano osservare delle foto del partner alternativamente ad altre foto affettivamente neutre o non neutre.

In questo studio è stato dimostrato che ai partecipanti che avevano subito  un rifiuto  dalla persona amata ,  si attivavano le aree che si attivano solitamente quando c’è dolore fisico, ovvero la corteccia somatosensoria secondaria e l’insula posteriore dorsale.

Si può parlare dunque di una sovrapposizione tra la condizione di rifiuto sentimentale e il dolore fisico. In particolare, il confronto è avvenuto tra i dati raccolti dalle ricercatrici durante la condizione sperimentale e altri cinquecento studi inerenti il dolore fisico pubblicati a livello scientifico. Le aree che si attivavano nel caso di rifiuto sociale sono predittive del dolore fisico per una percentuale superiore all’88%. Possiamo dunque affermare che la rappresentazione somatosensoria del dolore fisico e quello psicologico legato alla rottura relazionale è molto simile.

In particolare, l’ipotesi è stata testata su un campione di 40 persone che hanno ricevuto un rifiuto dal partner. I partecipanti dovevano affrontare due compiti bilanciati durante una scansione di risonanza magnetica funzionale (fMRI), tali compiti erano alternativamente di rifiuto sociale e  uno che portava dolore fisico. Ogni tipo di compito aveva due versioni, nel caso della condizione di rifiuto sociale venivano mostrate alternativamente l’immagine dell’ex-partner, oppure l’immagine di un amico/a dello stesso sesso dell’ex-partner, nella condizione di dolore fisico vi erano stimolazioni di caldo o di freddo.

Nelle condizioni fisiche i partecipanti subivano delle stimolazioni di dolore freddo o caldo sul braccio sinistro. Per poter confermare l’effettiva presenza di un certo livello di stress nel caso dell’esposizione alla foto dell’ex-partner, era richiesto ai partecipanti di compilare un questionario self-report sullo stress rispetto alle varie condizioni sperimentali. In particolare è emerso, come atteso, che era provata una maggiore sensazione di distress nella caso in cui si vedesse l’immagine dell’ex-partner rispetto all’immagine della persona amica. Per quanto riguarda le condizioni sperimentali di dolore era maggiore la sensazione di distress della stimolazione di dolore da stimolo caldo rispetto alla stimolazione fredda.

Nella lettura delle seguenti immagini verranno utilizzate per questioni di spazio alcune sigle per rappresentare le varie aree esaminate, in particolare, la sigla dACC sta per corteccia cingolata anteriore dorsale, la sigla AI sta per insula anteriore, S2 sta per corteccia secondaria somatosensoria, dpINS sta per insula dorsale posteriore.

Nell’immagine 1 possiamo osservare con maggiore precisione il tema della sovrapposizione tra le aree attivate nel dolore fisico e nel dolore dovuto al distacco. L’analisi in fMRI ha rivelato che le regioni sensorie e affettive del dolore fisico sono attivate anche nel caso di elicitazione di dolore relazionale. In particolare la barra rossa indica, nei vari grafici, l’attivazione legata alla condizione sperimentale del dolore legato alla rottura con l’ex-partner, mentre la barra arancione, indica l’attivazione legata al dolore fisico. Come possiamo vedere, nei vari grafici l’attivazione è maggiore nel dolore fisico, tuttavia ciò non ci può portare a dedurre che il dolore fisico abbia sempre attivazioni più forti, il dolore fisico prodotto in questo studio è di bassa intensità e per motivi etici è giustamente non nocivo, ma anche la foto utilizzata può fungere al massimo come esposizione di uno stimolo, comunque qualitativamente diverso dalla vera esposizione ad un rifiuto sentimentale. Ovviamente tali verifiche per motivi etici non possono essere riprodotte in condizioni sperimentali. In entrambi i grafici la barra bianca indica una deviazione standard, indice di variazione che sintetizza lo scostamento medio dei punteggi dalla media. Le aree legate al dolore dal  punto di vista sensorio  sono il talamo e S2, mentre le aree legate al dolore dal punto di vista affettivo sono AI e dACC. Sono stati inoltre confrontati i risultati ottenuti in questo studio con alcuni altri risultati prodotti sul dolore fisico e non sono risultate differenze statisticamente significative.

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Immagine 1 – Sovrapposizioni tra attivazioni nel dolore fisico e nel rifiuto relazionale

 

 

 

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