La dinamica comunicativa nella selezione del personale

L’interazione tra le persone in selezione del personale

 

Valeria Bafera

 

 

L’intervista di selezione si realizza principalmente tramite una forma di comunicazione tra l’intervistatore e l’intervistato, finalizzata per il primo alla valutazione dell’intervistato, per il secondo ad una buona presentazione di sé in funzione del posto di lavoro previsto. Abbiamo visto come il colloquio derivi da un contatto umano, immediato e personale; un rapporto che vede da un lato il selezionatore (o il datore di lavoro), dall’altro un essere umano, con la sua individualità e il suo diritto di essere giudicato con equità, secondo un criterio di giustizia sostanziale e formale (Goi, 2003).

A tal proposito, è interessante notare come Zanetti (2004) paragona il colloquio di selezione a uno scontro fra due menti: quando il selezionatore e il candidato si trovano l’uno di fronte all’altro, si incontrano non solo due personalità differenti, con i propri fini e i propri obiettivi, ma entrano in contatto due menti, animate da desideri e ambizioni, che iniziano a interagire cercando l’una di attraversare l’altra per capirne le intenzioni e le finalità. La mente del selezionatore deve conoscere l’altro, colui o colei che gli sta davanti e formulare delle ipotesi, fare una diagnosi sulla personalità in tempi rapidi, limitati dalle esigenze aziendali, dalle reali circostanze dettate dalle situazioni in cui si svolgono i processi di selezione. La mente del candidato, d’altra parte, deve usare la sua dote di intuizione psicologica per farsi accettare dall’altra, quella che dirige le regole del gioco e che non può permettersi di farsi opinioni sbagliate.
Secondo la dinamica comunicativa cui è soggetta l’interazione tra gli interlocutori, entrambi emettono dei messaggi (verbali e non verbali), decodificando allo stesso tempo quelli ricevuti. (Riggio e Throckmorton, 1988). (se vuoi apprendere una tecnica di analisi non verbale per la selezione del personale clicca qui) Diversi autori hanno esaminato ed evidenziato l’importanza dei fenomeni di percezione, di distorsione dei messaggi, degli atteggiamenti presenti nei due interlocutori all’interno di questa dinamica; aspetti giustificati anche dal contesto specifico in cui si realizza questo tipo di colloquio e dai diversi scopi che assume per i partecipanti (Gilmore, 1989).

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