Come smettere di rimandare?

Dopo circa 10 anni di studi e ricerche specialistiche (Turco, 2004, 2006, 2007, 2010, 2012), di risoluzioni, di cattive abitudini perse, di mondi svelati ed illuminanti risultati, potremmo definire, finalmente, un repertorio comportamentale del procrastinatore, ovvero di colui che, per motivi razionali o inconsci, tende sempre o quasi sempre a rimandare.

Procrastinare è soprattutto un’abitudine “difettosa”, a volte, uno stile di vita, un modo per raggirarsi e/o raggirare ma anche un mistero, un’irrazionale modalità di complicarsi l’esistenza e quella degli altri.

Se da un lato esistono degli interventi di tipo clinico e terapeutico per affrontare la procrastinazione quando cela conflitti profondi, nella stragrande maggioranza dei casi, risultano pragmatici alcuni interventi e guide per ristrutturare le convinzioni limitanti e per “imparare” a decidere (Turco, 2012).

Il procrastinatore “filosofeggia” sulla constatazione che anche il non decidere è una decisione ma è un approccio, senza dubbio, improduttivo e distruttivo. Esistono casi di studenti “perenni”, di gente che sosta negli spazi universitari, negli atenei, nei luoghi alimentatori di speranze o di lavoratori che procrastinano decisioni importanti, obiettivi, traguardi.  La procrastinazione, di fatto, può riguardare la vita in ogni aspetto e circostanza ed è indipendente dall’età, dal titolo di studio, dal tipo di lavoro, dal genere di appartenenza, dalla cultura.

In alcune circostanze, sperare semplicemente che tale “cattiva abitudine” passi è alquanto vano, occorrerà, infatti, fare qualcosa di diverso. Perché? Perche se si fanno sempre le stesse cose, si finisce per ottenere sempre gli stessi risultati!

Per cominciare a comprendere bene la problematica e soprattutto per scoprire se siete un procrastinatore, di seguito, vengono indicati gli atteggiamenti e i comportamenti “tipici”. La lista vi servirà già per aumentare la consapevolezza. Per scoprire il resto, le diverse sfaccettature cognitive, emotive e comportamentali di un procrastinatore ma specie, per cominciare a “imparare” a smettere di rimandare, consiglio la lettura attenta del mio libro

TEST – SEI UNA PERSONA CHE TENDE A RIMANDARE? Rispondi a queste domande!

□ Rimando spesso una decisione.
□ Rimando spesso un comportamento, un compito.
□ Avverto che il rimandare una decisione o un compito non è produttivo.
□ Ho spesso un cattivo rapporto con il tempo.
□ Ritengo di essere molto perfezionista.
□ Sinceramente penso di tenere alla perfezione per timore del fallimento.
□ Probabilmente la mia autostima è un po’ labile o bassa.
□ Penso di essere un tipo ansioso.
□ Mi rendo conto che altri significativi, intorno a me, hanno la mia stessa cattiva abitudine.
□ Ritengo di razionalizzare eccessivamente le cose.
□ I miei obiettivi sono spesso a lungo termine.
□ Mi ritengo, a volte, logorroico o comunque mi perdo, in alcune occasioni, in discussioni ricche di particolari inutili o poco rilevanti.
□ E’ molto importante il giudizio altrui.
□ Mi ritengo un po’ permaloso.
□ Attribuisco i risultati spesso a fattori esterni, poco controllabili.
□ Mi rendo conto che l’analisi dei rischi che faccio prima di prendere una decisione o prima di fare qualcosa è troppo macchinosa.
□ Mi capita, sovente, di fare una valutazione degli esiti tendenzialmente catastrofica o molto negativa.
□ Gli obiettivi che mi fisso sono spesso irrealistici.
□ Assumo, spesso, un pensiero “tutto o nulla”.
□ Distraibilità e scarsa concentrazione possono, a volte, riguardarmi.
□ Mostro difficoltà nella scaletta delle priorità.
□ L’appoggio e il sostegno altrui diventano essenziali per la mia vita.
□ Ritengo di essere poco autonomo.
□ Sono assalito da un’eccessiva auto-critica.
□ Sperimento spesso un senso di vergogna.
□ Prima di decidere o di fare qualcosa, cerco molte alternative.

Se rispondete affermativamente ad almeno il 51% delle domande, potreste essere un procrastinatore!

di Mirco Turco

 

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