Cause della depressione post partum e pericoli per il bambino

Disturbo post-partum definizione

Quando si parla di disturbo post-partum, ci si riferisce ad un disturbo che emerge nel periodo immediatamente successivo al parto, cioè nel momento in cui la donna dovrebbe invece provare felicità e appagamento, grazie anche al maggior numero di attenzioni che le vengono rivolte. Il disturbo post-partum è un disturbo dell’umore, che non viene però diagnosticato sin dalle prime settimane dopo il parto, in quanto in questo periodo la donna potrebbe sviluppare la sindrome chiamata Baby Blues, un disturbo che non necessariamente sfocia nella depressione post-partum.

I fattori che possono predire tale disturbo sono molteplici:

  • Precedenti di depressione;
  • Giovane età della donna;
  • Modalità di concepimento e tipo di parto (fecondazione assistita, parti traumatici e parti non giunti al termine sono fattori di rischio);
  • Eventi della storia personale;
  • Esami prenatali problematici.

Alla base della depressione post parto potrebbero esserci anche gli elevati scompensi ormonali tipici di una gravidanza. Altre cause che si ritengono alla base di tale patologia sono da ricercarsi perlopiù nella sfera psicologica. Esse riguardano ad esempio il rapporto della neomamma con il nuovo ruolo di donna, con i cambiamenti subiti dal corpo dopo la nascita di un bambino, l’ansia generata dalle nuove responsabilità  determinate dal nuovo ruolo materno.

Tale tipo di depressione ha sicuramente degli effetti negativi, sia sulla donna che sul neonato. Tra questi:

  • inadeguata crescita di peso della donna, con vulnerabilità maggiori ad anemie e altre complicanze da alimentazione inadeguata per qualità e quantità;
  • utilizzo minore del monitoraggio e delle cure prenatali;
  • aumentato rischio di abuso di sostanze (alcol e droghe) in gravidanza;
  • aumentato rischio di parto prematuro, con bambini di basso peso alla nascita e tutte le complicanze associate alla prematurità (Markus, 2009; O’Brien et Al, 2009). [1]

Le conseguenze psichiche sul bambino della depressione post-partum sono molteplici e includono:

  • la perturbazione del rapporto primario con la madre, che ha un atteggiamento meno affettuoso col piccolo;
  • minore recettività/responsività della madre ai segnali del bambino;
  • frustrazione del bisogno di attaccamento del neonato, che indebolisce la costruzione della sua personalità. Si crea un disinvestimento emotivo dal piccolo, oppure compaiono ostilità o, ancora, intrusività col piccolo, termine con cui indichiamo una forma persecutoria di cura del bambino (Minkovitz et Al, 2005; Markus, 2009);
  • significativo aumento di abuso fisico (p<0.001). Questo è un dato particolarmente grave. Infatti la depressione ha anche una faccia rumorosa ed aggressiva, che si traduce in percosse e abusi verbali. Nella sindrome premestruale uno dei segnali è che la madre diventa molto aggressiva con il bambino.[2]

 di Giorgia Bonelli


[1]Graziottin A. Gravidanza, vulnerabilità psicopatologiche e strategie di intervento in: Righetti P.L. (a cura di), Gravidanza e contesti psicopatologici: dalla teoria agli strumenti di intervento, Franco Angeli Edizioni, Milano, 2010, p. 148-163.

[2]Graziottin A. Gravidanza, vulnerabilità psicopatologiche e strategie di intervento in: Righetti P.L. (a cura di), Gravidanza e contesti psicopatologici: dalla teoria agli strumenti di intervento, Franco Angeli Edizioni, Milano, 2010, p. 148-163.

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