Le 9 caratteristiche del Disturbo Borderline di Personalità: diagnosi e sintomi

Un foglio bianco, molta solitudine, 

qualche strappo al cuore e forse una guerra o due. 

ALDA MERINI

Il presente articolo si prepone lo scopo di investigare attraverso lo studio sistematico delle più recenti ricerche, le basi neurobiologiche del Disturbo Borderline di Personalità, al fine di comprendere gli eventuali correlati neuro anatomici e neurofisiologici della sintomatologia borderline.

Un disturbo di personalità è definito come un modello abituale di esperienza o comportamento che si discosta notevolmente dalla cultura in cui l’individuo appartiene e si manifesta in almeno due delle seguenti aree: esperienza cognitiva, affettiva, funzionamento interpersonale e controllo degli impulsi (DSM 4-TR 2003).

I disturbi di personalità si distinguono per semplicità in tre grandi gruppi (“cluster”) A, B e C, in base ad analogie puramente descrittive, non teoriche né eziologiche.

Il Disturbo Borderline di Personalità è caratterizzato da una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali, dell’autostima e dell’umore, e da una marcata impulsività, che iniziano nella prima età adulta e sono presentati in una varietà di contesti (DSM 4-TR 2003).

Tra i criteri diagnosti troviamo:

1) Sforzi disperati per evitare abbandoni reali o immaginati.

2) Un quadro di relazioni instabili e intense, caratterizzate tra gli estremi di idealizzazione e svalutazione.

3) Alterazione dell’identità, con una immagine e percezione del sé marcatamente e persistentemente instabili.

4) Impulsività in almeno due aree potenzialmente dannose per il soggetto: spese irresponsabili, coinvolgimento in rapporti sessuali non sicuri, abuso di sostante, guida spericolata, abbuffate.

5) Ricorrenti minacce, gesti e comportamenti suicidari e/o comportamenti auto mutilanti.

6) Instabilità affettiva, dovuta ad una marcata reattività dell’umore (per es. intensa disforia, irritabilità o ansia episodica, che di solito durano poche ore e solo raramente più di pochi giorni).

7) Sentimenti cronici di vuoto.

8) Rabbia immotivata e intensa e difficoltà a controllarla.

9) Ideazione paranoide o gravi sintomi dissociativi transitori legati allo stress.

 L’alta prevalenza nella popolazione generale (1-2%) e nella popolazione clinica (30-60%)di questo disturbo ha destato l’attenzione di molti studiosi, i quali negli ultimi anni hanno cercato di comprendere i fattori biologici, ecologici, familiari, personali ed esperienziali che concorrono allo sviluppo del Disturbo Borderline.

Purtroppo ciò che sembra mancare ancora oggi, è un ottica integrativa che sia in grado di comprendere in maniera sistematica l’azione sinergica di tutti questi fattori.

 

Di Viviana Guarini

 

 

Questo articolo non sostituisce diagnosi, cura e trattamento, se vuoi capirne di più, contatta uno psicologo

 

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