Sesso e amore nella sindrome borderline

Come afferma Kernberg (2013), esplorare la vita amorosa del soggetto borderline è di fondamentale importanza, ma assumono particolare significato anche tutti quei comportamenti e fantasie sessuali che vengono messi in atto all’interno di una relazione di coppia, in quanto possono manifestarsi perversioni o parafilie. Questa attività perversa è una condizione esclusiva, obbligata e ripetitiva che deve per forza essere messa in atto ed è indispensabile per far si che si arrivi a una piena eccitazione sessuale e successivamente all’orgasmo.

Atteggiamenti di perversione, fantasie o desideri, sono rintracciabili anche all’interno di normali relazioni di coppia, con la sola differenza che l’integrazione di queste è avvenuta correttamente e non in modo disfunzionale come invece è accaduto nelle relazioni intraprese dai pazienti borderline.

L’uomo e la donna possono essere considerati i due poli opposti dell’energia, il giusto e sano incontro tra questi due poli porterebbe a produrre una specie di elettricità, che unisce, fonde e completa i due corpi e non essere considerato come un mero strumento di piacere: “Il sesso deve essere un mezzo di crescita spirituale.” (Osho, 2012, p. 39).

Il borderline tende a trascurare e a svalutare la reale funzione dell’attività sessuale, in quanto tende ad utilizzarla semplicemente come sfogo e soddisfacimento di una pulsione sessuale e non la vive, durante l’orgasmo, come una reale identificazione con il proprio ruolo sessuale e con il ruolo del proprio partner (Kernberg, 1995).

Questa incapacità di identificarsi con l’altro e di non viversi a pieno un rapporto sessuale maturo, è dovuta a un’incapacità del borderline di avere una chiara visione di se stesso. Affermato ciò, possiamo confermare quanto la tecnica meditativa, sopracitata, di Kabat Zinn sia utile non soltanto per riuscire ad amare l’altro, ma anche per vivere una relazione sessuale con esso che sia matura e soddisfacente.

Secondo il punto di vista di Osho (2012), esistono quattro stadi del sesso che ognuno di noi deve necessariamente comprendere, in quanto, tutte le tradizioni tendono sempre a nasconderli e mascherarli.

Lo stadio Autoerotico

Il primo di questi stadi lo definisce lo stadio autoerotico; momento in cui il bambino succhia il pollice, esplora il suo corpo e lo vive come totalità, incominciando anche ad esplorare anche i suoi organi genitali. In quel momento la società, ma soprattutto i genitori sono portati a dire “non farlo!”, cominciando così, sempre secondo il punto di vista di Osho, a distruggere la sua naturale sessualità, in quanto viene privato di un piacere per lui fondamentale ma socialmente inaccettabile e quindi, proibito. Molti rimangono bloccati in questo stadio, vivendo la masturbazione non come un atto di normalità ma come una perversione, un qualcosa che deve rimanere nascosto e segreto.

La fase Omosessuale

Chi riesce a superare questa fase naturale, passa alla fase dell’omosessuale. Il bambino in questa fase è in grado di amare il proprio corpo e il corpo di un altro ragazzo, così accade per le ragazze; questo avviene perché inizialmente e immaturamente l’amore si manifesta nei confronti di coloro che hanno il loro stesso corpo e il loro stesso tipo di essere. Tra maschio e femmina esiste ancora un oceano che li separa.

La fase eterosessuale

Chiuse entrambe le fasi, si raggiunge quella dell’eterosessuale. In questo momento il soggetto è maturo a sufficienza per potersi innamorare di un soggetto dell’altro sesso, scoprendo ogni sua diversità fisica, psicologica e spirituale. In questo momento non vivono più come entità separate, ma come un’anima soltanto; attraverso l’esperienza dell’orgasmo sarà poi necessario ricercare vie e mezzi per poter raggiunger questo stato anche da soli. Entra così in atto la meditazione, come livello più alto di auto comprensione che permette il singolo raggiungimento orgasmico che implica la presenza e la fusione dell’uomo e della donna interna a noi.

Essere in orgasmo

Deve essere uno stato continuo e naturale che rappresenta il quarto stadio del sesso descritto da Osho e che può essere raggiunto soltanto con un corretto svolgimento degli stati precedentemente elencati.

Il borderline necessita dunque di vivere non parzialmente e non soltanto con uno scopo i propri rapporti sessuali, ma prenderne consapevolezza in ogni momento in cui avvengono, senza permettere alla mente di essere altrove (Kabat Zinn, 1993); entrare nell’intimo della sessualità, viverla in modo estremamente creativo lasciandosi coinvolgere nella piena totalità dell’atto. Aver paura del sesso e manifestarlo attraverso atteggiamenti di rabbia significherebbe non esserci entrati totalmente, in questo caso l’atto sessuale non è altro che una scarica di energia in eccesso (Osho, 2012).

Il sesso può essere considerato l’energia più vitale, nel momento in cui si “fa l’amore”, la prima cosa essenziale da fare è meditare, elevarsi nella più alta forma di consapevolezza, altrimenti l’amore resterà soltanto sessuale. Necessita di essere nutrito e non di essere inibito o distorto da sentimenti di rabbia, risentimento o alienazione (Kabat Zinn, 1993). Dopo l’atteggiamento meditativo è importante adorare e lasciarsi adorare dal proprio compagno, entrare in sintonia attraverso gesti, sguardi e parole; la sintonia richiede una profonda conoscenza e autoriflessione di sé, impossibile per il borderline in quanto vivono in una profonda alternazione di immagine e percezione di sé che sono marcatamente e persistentemente instabili (Gabbard, 2007).

“Fare l’amore” non è però un’espressione corretta di come dovrebbe invece essere vissuto l’atto sessuale, perché l’amore non si fa, non è un’azione, è semplicemente uno stato dell’essere. Si può “essere in amore” ma non si può “fare” (Osho, 2012).

Diventando il borderline consapevole e testimone di ogni suo piccolo momento della sua vita, lo porterà ad essere consapevole anche dell’amore e della passione sessuale che travolge l’amore. Bisogna, attraverso la meditazione, prendere consapevolezza partendo dalle piccole cose, da piccoli atteggiamenti quotidiani come quello del semplice camminare o quello di lavare i piatti. Fare le cose consapevolmente implica che lo si sta facendo con la piena totalità di se stessi, significa che si è vivi, svegli e soprattutto coscienti: “Se un piccolo atto come il camminare non può diventare totalmente consapevole, sarà difficile fare dell’amore una meditazione consapevole.” (Osho, 2012, p. 73).

L’atto sessuale in una relazione non sarà mai soddisfatto e non ci si sentirà appagati totalmente se l’unica cosa che unisce sono i centri sessuali di entrambi i partner. Senza l’amore non c’è soddisfazione sessuale, la completezza avviene soltanto se due persone si amano, se il loro incontro è armonioso e musicale, se il battito dei cuori diventa una meditazione naturale e profonda. Se questo accade c’è armonia, c’è vibrazione, c’è orgasmo.

Fare l’amore è naturale, pensarci costantemente ed avere un pensiero fisso e assillante, è una perversione;

Il borderline è caratterizzato da un continuo altalenare di relazioni, vivendo la sessualità in modo caotico e discontinuo e la perversione viene a manifestarsi nelle condizioni più gravi di organizzazione borderline. L’attività perversa non è altro che espressione di fantasie aggressive inconsce, che si attivano all’interno del contesto di un incontro sessuale (Kernberg, 2013).

Molto spesso si vive orientandosi verso due differenti poli, l’amore e la paura. Vivere seguendo la paura significherebbe rimanere impauriti, senza permettere all’altro di penetrarti fino al centro del tuo essere; vivere per l’amore significa non temere il futuro, non aver paura dei risultati, delle conseguenze, è un continuo vivere qui e ora. Meditare sull’amore permetterebbe al borderline di meditare e sperimentare i suoi sentimenti di generosità, bontà e del proprio essere; evocare prima sentimenti di amore verso se stesso per poi evocare quelli verso l’altro, verso chi ci ama (Kabat- Zinn, 1993).

Vivere lasciando prendere il sopravvento alla paura, implicherebbe vivere nella non consapevolezza e che non è avvenuto quell’atto meditativo che porta alla conoscenza del proprio sé. Ci saranno quindi due persone impaurite, che dipendono l’una dall’altra, che si manipolano, sfruttano, possiedono e controllano. Questo atteggiamento verrà poi inevitabilmente a trasporsi nella sfera sessuale che verrà vissuta in modo disfunzionale e con il sopravvento dell’aggressività sull’amore.

Il sesso e l’amore, come abbiamo precedentemente scritto, sembrano essere due cose distaccate, in quanto il sesso è un atto accessibile a tutti, sia per chi lo vive come sfogo sessuale, sia per chi lo vive come completamento di un amore maturo; ma per far si che il sesso si unisca all’amore, si necessitano di due persone profondamente spirituali che hanno attraversato la via della propria consapevolezza.

di Chiara Carnevali

 

Questo articolo non è sostitutivo di cure psicologiche, se hai bisogno di aiuto, contattami per una consulenza

 

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