I motivi della dipendenza affettiva dal partner

In una società fortemente ambivalente come la nostra, che apparentemente  promuove la democrazia, la libertà,  l’indipendenza, ma che quotidianamente, attraverso subdoli messaggi inviati tramite i mass media,  “inneggia” all’omologazione e al conformismo, il costrutto dipendenza si insinua sempre più tra la popolazione, assumendo nuove forme e sfaccettature. Nascono così quelle che sono state definite “new addictions”, ovvero nuove dipendenze, le quali non implicano l’uso di alcuna sostanza chimica, ma in cui ad essere oggetto della dipendenza, sono un comportamento, un’attività lecita e socialmente accettata.

Troviamo quindi la dipendenza da:

  • Gioco d’azzardo;
  • Internet;
  • Shopping
  • Lavoro
  • Sesso
  • Cibo
  • Relazioni affettive.

Ed è su quest’ultima forma di dipendenza, comunemente definita “love addiction” che si è concentrato  il mio interesse, prestando particolarmente attenzione alle dinamiche , gli stili relazionali e di attaccamento della coppia. La coppia che  diventa il teatro delle nostre paure , dei nostri primordiali conflitti, del nostro non risolto. Quello che dovrebbe essere un incontro di trasformazione, di arricchimento personale e duale, un percorso generativo di riconoscimento reciproco, diventa la riproposizione di quello che non siamo e non abbiamo voluto lasciar andare e trasformare . Una coppia che “scoppia”,   un processo di non identificazione reciproca, uno specchio del nostro non voler crescere; una sorta di cuscinetto per non sentire il dolore che inevitabilmente un processo di introspezione e azione evolutiva comporta. La coppia che diventa il palcoscenico della nostra memoria implicita, in una sorta di coazione a ripetere, in cui non c’è  né presa di coscienza , né consapevolezza dei nostri traumi originari. Un ripetere all’infinito lo stesso copione, in un serie di schemi cognitivi e comportamentali che si susseguono senza alcuna trasformazione. Un riproporre e rimettere in atto che fondamentalmente rimane passivo, continuando a rappresentare l’unico modo che abbiamo e conosciamo di metterci in relazione con noi stessi, gli altri, il mondo. La coppia perde quindi la sua funzione generativa, per rimanere imbrigliata nelle dinamiche dei due partner; un’unione che non porta alcuna evoluzione ma solo una  costante situazione di stallo, un copione transgenerazionale alimentato da una società che “ sponsorizza “ costantemente la dipendenza.

Da una parte l’amore umano che permette  agli individui di trascendere se stessi e creare, insieme all’altro, una realtà nuova e diversa da quella precedentemente esistente. Dall’altra parte la dipendenza affettiva, che blocca gli individui in se stessi e nel proprio dolore , in una dinamica simbolicamente identica a quella che nel passato ne ha fissato o condizionato la crescita.

di Silvia Diolaiuti

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