Dipendenza affettiva: sintomi e diagnosi

Attualmente la dipendenza affettiva non è stata classificata come patologia nei vari sistemi diagnostici e si cerca di farla rientrare nei vari disturbi contemplati in essi , anche se ricerche svolte in questo campo , la considerano come un disturbo autonomo. La dipendenza affettiva presenta alcune specifiche caratteristiche:

  • l’ebrezza: il soggetto affettivamente dipendente prova una sensazione di ebrezza dalla relazione con il partner , che gli è indispensabile per star bene.
  • La dose: il soggetto affettivamente cerca dosi sempre maggiori di presenza e di tempo da spendere insieme al partner. La sua mancanza lo getta in uno stato di prostrazione. Il dipendente esiste solo quando c’è l’altro e non basta il suo pensiero a rassicurarlo, ha bisogno di manifestazioni continue e concrete. L’aumento di questa dose non di rado esclude la coppia dal resto del mondo.

Se la dipendenza è reciproca la coppia si alimenta di se stessa. L’altro è visto come un’evasione, come l’unica forma di gratificazione della vita. L’unica cosa importante è il tempo trascorso con l’altro perchè è la prova della propria esistenza . Tutto ciò rivela un basso grado di autostima, sentimenti di vergogna e rimorso. Inoltre subentra la considerazione di essere dipendenti e ciò rafforza il basso livello di autostima personale e quindi spinge ancora di più verso l’altro ( Giddens, 1995).

Inoltre nella dipendenza affettiva sarebbe presente un’altra caratteristica, mancante invece nelle altre dipendenze: la presenza di una paura ossessiva e fobica di perdere la persona amata, che si alimenta ad ogni segnale negativo che si percepisce.

  • Perdita dell’io: nella dipendenza affettiva esiste un alto rischio di perdita del sé, della propria capacità critica e quindi, della critica dell’altro vissuto come irrinunciabile nutrimento. Il senso di perdita di identità è seguito da sentimenti di di vergogna e rimorso. In alcuni momenti si percepisce qualcosa di distorto nella relazione con l’altro, che la dipendenza è nociva e che se ne vorrebbe fare a meno, ma la constatazione di essere intrappolati in un modello dipendente fa sentire indegni e spinge ancora di più verso l’altro. La dipendenza viene percepita come un’esperienza speciale e nient’altro è altrettanto soddisfacente. Una sorta di reazione difensiva ed una fuga , un riconoscimento di mancanza di autonomia (Giddens, 1995).

Quando un atteggiamento amoroso dipendente oltrepassa i limiti, diventa persecuzione , un fenomeno conosciuto con il termine inglese stalking , che descrive l’appostamento e l’inseguimento della preda, con continui agguati alla propria vittima. A volte lo stalker passa all’azione, con una violenza che può essere rivolta direttamente contro la vittima ma anche contro parenti o persino estranei che il persecutore collega in qualche modo alla vittima. Inoltre non sarebbero rari episodi di attacchi contro gli oggetti che appartengono alla vittima o tentativi di introdursi in casa.

Dalle indagini sugli stalker emergerebbe, piuttosto, un disturbo relazionale e della comunicazione. La dipendenza affettiva può degenerare in tali comportamenti persecutori o addirittura violenti quando si innesta su problemi preesistenti. Gran parte degli stalker soffre di disturbi quali depressione, dipendenza da sostanze di abuso, oppure una qualche forma di disturbo di personalità, quali comportamenti antisociali, narcisistici o  borderline. Solo raramente si  può parlare di psicosi, in genere di tipo paranoico, oppure di schizofrenia.

Assimilabile ad una patologia della relazione e della comunicazione, spesso associata ad un quadro psicopatologico complesso, lo stalking trova la sua origine nella disparità di percezioni tra attore e vittima, circa il significato e l’intensità attribuiti alla relazione in atto. E’ proprio questa disparità o erronea decodifica del feedback altrui a determinare la difficoltà del molestatore di riconoscere come inadeguati ed eccessivi i propri comportamenti.

Il profilo psicologico dello stalker ha diversi punti in comune con quello del soggetto affetto da dipendenza affettiva:

spesso si è in presenza di una personalità debole che per paura di essere abbandonata, si lega ossessivamente a qualcuno. Parlando in termini di attaccamento , nello stalker siamo in presenza di un attaccamento insicuro per cui non si può fare a meno dell’altra persona, la quale diventa necessaria per la propria esistenza ( Guerreschi, 2011).

 di Silvia Diolaiuti

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