Gli 11 tipi di schizofrenia secondo il DSM II

Come già menzionato, la Task Force che elaborò il DSM-II ha apportato sostanziali cambiamenti ai vari tipi schizofrenici; le modifiche non riguardano solo l’aggiunta di categorie e la nuova terminologia, ma risulta evidente la differenza che intercorre nelle descrizioni delle varie tipologie schizofreniche rispetto al precedente volume. Distinguiamo ora:

Schizofrenia di tipo semplice

Questa psicosi è caratterizzata principalmente da una lenta e insidiosa riduzione di attaccamenti esterni e degli interessi, dall’apatia e dall’indifferenza che portano all’impoverimento delle relazioni interpersonali, deterioramento mentale e un susseguente assestamento su un piano più basso delle funzioni. In generale le condizioni sono meno drammaticamente psicotiche di come sono nelle tipologie di schizofrenia ebefrenica, catatonica e paranoide. Inoltre, contrasta con la personalità schizoide, nella quale vi è una minima o nessuna progressione del disordine.

Schizofrenia di tipo ebefrenico

Questa psicosi è caratterizzata da disorganizzazione del pensiero, affetti superficiali e inappropriati, imprevedibili risate, comportamento stupido e regressivo, manierismo e frequenti lamentele ipocondriache. Delusioni e allucinazioni, se presenti, sono transitorie e non ben organizzate.

Schizofrenia di tipo catatonico

  • Schizofrenia di tipo catatonico, eccitata
  • Schizofrenia di tipo catatonica, chiuso in sé stesso

È frequentemente possibile e di uso comune il distinguere due sottotipi di schizofrenia catatonica. Il primo è caratterizzato dall’eccitamento e da un’attività motoria eccessiva ed a volte violenta; il secondo è caratterizzato da uno stato di inibizione generalizzato che si manifesta attraverso stupore, mutismo, negativismo, flessibilità cerea. Nel tempo, alcuni casi deteriorano fino ad uno stato vegetativo.

Schizofrenia di tipo paranoide

Questo tipo di schizofrenia è caratterizzato primariamente dalla presenza di manie di persecuzione o grandi delusioni spesso associate ad allucinazioni. L’eccessiva religiosità può essere presente in alcuni casi. L’attitudine del paziente è frequentemente ostile ed aggressiva e il suo comportamento tende ad essere in linea con le sue delusioni. In generale il disordine non manifesta la grossa dissociazione della personalità presente invece nei tipi ebefrenici e catatonici, forse perché il paziente usa un meccanismo di protezione che ascrive alle altre caratteristiche che non può accettare in sé stesso. Tre sottotipi del disordine possono essere differenziati in alcuni casi, a seconda dei sintomi predominanti: ostile, grandiosa, allucinatoria.

Episodio schizofrenico acuto

Questa diagnosi non può essere applicata ai disturbi schizofrenici descritti fino ad ora. Questa condizione è distinguibile dal manifestarsi sin dal principio di acuti sintomi schizofrenici, spesso associati a confusione, perplessità, idee di referenza, turbamenti emozionali e dissociazione dream-like, eccitamento, depressione o paura. L’arrivo acuto di questi sintomi distingue questa condizione dalla schizofrenia di tipo semplice. Nel tempo questi pazienti possono prendere le caratteristiche della schizofrenia catatonica, ebefrenica o paranoide; casi nei quali la loro diagnosi deve essere mutata in accordo con la nuova sintomatologia. In molti casi il paziente può riprendersi in alcune settimane, ma alcune volte la sua disorganizzazione diviene progressiva. Risultano molto frequenti casi di guarigione, seguiti da ricadute.

Schizofrenia di tipo latente

Questa categoria è per i pazienti che hanno chiari sintomi di schizofrenia ma non uno storico di episodi psicotici schizofrenici. In questa categoria sono racchiusi i disordini descritti come incipienti, pre-psicotici, pseudo-neurotico, pseudo-psicopatico o schizofrenia borderline.

Schizofrenia di tipo residua

Questa categoria è per pazienti che mostrano segni di schizofrenia ma che, a seguito di un episodio psicotico schizofrenico, non sono più psicotici.

Schizofrenia di tipo schizo-affettiva

  • Schizofrenia di tipo schizo-affettiva, eccitata
  • Schizofrenia di tipo schizo-affettiva, depressa

Questa categoria è per pazienti che mostrano un insieme di sintomi schizofrenici accompagnati da pronunciata euforia o depressione. Con questo, tale categoria può essere usata per distinguere la forma depressa da quella eccitata.

 

 

Schizofrenia di tipo infantile

Questa categoria è per i casi in cui i sintomi schizofrenici si manifestano prima della pubertà. La condizione può manifestarsi attraverso: comportamenti autistici, atipici, comportamenti chiusi in se stessi; il fallimento a sviluppare un’identità separata dalla madre; generali irregolarità, grossa immaturità e inadeguatezza nello sviluppo. Questi difetti nello sviluppo possono manifestarsi in ritardi mentali i quali debbono essere a loro volta diagnosticati.

Schizofrenia di tipo indifferenziato cronico

Questa categoria è per pazienti che presentano un insieme di sintomi schizofrenici e che presentano definiti pensieri, affetti e comportamenti schizofrenici non classificabili sotto gli altri tipi di schizofrenia. Questo è distinto dalla personalità schizoide.

Schizofrenia di tipo non altrimenti specificata

Questa categoria è per tipi di schizofrenia non precedentemente descritti (APA, 1968).

di Serena Lasorsa

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