Le cause della repulsione per il rapporto sessuale

Il disturbo da avversione sessuale si manifesta con l’evitamento di qualsiasi (o quasi) occasione di contatto sessuale di tipo genitale con un partner sessuale in virtù della repulsione verso tale attività e può manifestarsi come disgusto e rifiuto dei rapporti in sé. Non si limita in genere alla sola paura di avere un rapporto sessuale. E’ una problematica che, dalla nostra esperienza, abbiamo notato più nelle donne che negli uomini.
L’intervento dello psicologo mira a riorganizzare il sistema in modo da valutare i bisogni ed i desideri del paziente senza andare a cambiare le scelte personali, consapevoli e razionali della persona che richiede aiuto.
Spesso è una problematica che sembra del partner che nostra oppure può far emergere timori secondari rispetto all’avversione in sé.

L’avversione verso il sesso si verifica in due condizioni specifiche:

Desiderio sessuale ipoattivo

Nel disturbo da desiderio sessuale ipoattivo (sia nel maschio che nella femmina) sono presenti tre set di criteri diagnostici

  1. Fantasie sessuali, desiderio di attività sessuale persistentemente o ricorrentemente carenti (o assenti). Il giudizio di carenza o assenza viene fatto esclusivamente dal clinico, tenendo conto dei fattori che influenzano il funzionamento sessuale, come l’età ed il contesto di vita del soggetto.
  2. L’anomalia causa notevole disagio o difficoltà interpersonali.
  3. La disfunzione sessuale non è meglio attribuibile ad un altro disturbo di Asse I (DSM-IV, ad eccezione di un’altra disfunzione sessuale) e non dovuta esclusivamente agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una sostanza di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale.

Desiderio da avversione sessuale

al fine di una diagnosi positiva di disturbo da avversione sessuale è necessario per il clinico valutare la presenza dei seguenti elementi diagnostici:

  1. Persistente o ricorrente estrema avversione, ed evitamento di tutti (o quasi tutti) i contatti sessuali genitali con un partner sessuale.
  2. Tale problematica causa notevole disagio o difficoltà interpersonali
  3. il clinico dovrà valutare se la disfunzione sessuale non sia meglio attribuibile ad un altro disturbo sull’Asse I, ad eccezione di un’altra disfuzione sessuale.

L’intervento psicologico di consulenza, diagnosi, cura e terapia dei disturbi del desiderio sessuale, sia maschili che femminili, è generalmente breve ed orientato al sintomo. Sono molto efficaci per tutti i disturbi sessuali l’utilizzo dell’ipnosi clinica, della psicoterapia cognitivo comportamentale e degli approcci brevi e strategici.
Gli psicologo orienta solitamente il proprio intervento non tanto sulle eventuali cause inconsce che hanno determinato all’emergere di una problematica sessuale come l’assenza o il calo di desiderio ma su ciò, che ora, continua a mantenere il problema. Ricordiamo che l’approccio ad ogni problematica sessuale tiene conto di tutto il sistema che coinvolge la persona. Infatti capita sovente che chi soffre di disturbi del desiderio, soprattutto quando ha rapporti sessuali con un solo partner, cerchi una soluzione all’interno della coppia. Si può pensare che forse è venuto meno “l’amore” oppure si è perso semplicemente interesse sessuale per il proprio partner. Il problema del calo del desiderio è sempre un fenomeno che va inquadrato all’interno non soltanto della coppia, in caso di partner fissi, ma più in generale all’interno del contesto di vita della persona che ne soffre.

Talvolta è invece necessario ricercare e lavorare su una causa con tecniche orientate alla causa come l’esplorazione ideodinamica dell’inconscio.

Se ritieni di avere bisogno di aiuto, contatta uno psicologo o un medico.

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