Come fare un’induzione ipnotica

L’immaginare e l’effetto. La capacità della mente di creare e associare liberamente immagini di cose, persone, fatti,
situazioni.

Le tecniche ipnotiche utilizzano i comportamenti naturali dei soggetti nella situazione in atto per concentrare l’attenzione all’interno e favorire gradualmente le attività mentali tipiche della trance.

Con Erickson l’approccio diviene parte persino di una conversazione apparentemente casuale, che evoca le naturali zone d’interesse proprie della persona.
Le suggestioni indirette e i cenni minimi della comunicazione non verbale che evocano e utilizzano le associazioni proprie del
soggetto sono la vera base della perizia del terapeuta che si rifà alle sue concezioni dell’ipnosi.

“Il terapeuta offre la possibilità del comportamento ipnotico, la persona compie invece l’effettivo lavoro di imparare ad esperire la responsività e la familiarità della modalità ipnotica”.
Tra le modalità di induzione ipnotica qui trattiamo di:

  • approccio indiretto
  • visualizzazione
  • stimolazione del ricordo o percezione di impressioni sensoriali

Per Erickson il sintomo rappresenta un blocco all’evoluzione personale e all’adattamento. Le spinte creative adattative dell’inconscio sono ostacolate dall’atteggiamento generale della persona e da apprendimenti disfunzionali, sovrageneralizzazioni, conflitti legati all’ansia (di fronte a situazioni, decisioni, stimoli stressanti, cambiamenti, fragilità strutturale della personalità). Idee e atteggiamenti che facilitano una generale valorizzazione della totale esperienza di vita del paziente senza il sintomo sono esplorati e indagati, nel corso della trance ipnotica e più genericamente in ogni atto relazionale dell’interazione terapeutica

Tecnica della visualizzazione:

Si tratta essenzialmente di evocare immagini visive connesse ad apprendimenti percettivo-sensoriali, esperienziali, o immagini mentali evocative a livello simbolico e di avviare in questo modo nei soggetti, relativamente separati dal contatto con la realtà esterna, una progressiva serie di stimoli che possono dar luogo alla trance terapeutica.
L’evocazione di apprendimenti, capacità, risorse presenti nell’inconscio della persona, ed il loro riattualizzarsi nella trance
è la principale azione terapeutica dell’ipnosi.

Approccio indiretto

Questo tipo di approccio si basa su alcuni assunti di base della comunicazione:

  • fare riferimento generico agli apprendimenti,
  • uso massivo di riferimenti impliciti,
  • linguaggio metaforico
  • uso delle visualizzazioni.

Evitiamo i riferimenti diretti al sintomo, offriamo invece la possibilità di apprendimenti alternativi:
l’immaginazione attualizza la realtà funzionale delle risorse dell’individuo.

L’ipnosi terapeutica ricontestualizza il sintomo, ne ristruttura il significato, ne suggerisce l’elaborazione in armonia con il livello evolutivo della persona e la sua peculiare visione della vita. Il sintomo diviene un’occasione di crescita, di superamento dei limiti appresi.

Schema dell’approccio ericksoniano

L’ipnosi ericksoniana può essere vista come un processo a tre stadi:
1) Un periodo di preparazione durante il quale il terapeuta esplora il patrimonio di esperienze di vita del paziente e favorisce l’instaurarsi di strutture di riferimento per orientare il paziente al cambiamento terapeutico
2) Attivazione e utilizzazione delle capacità mentali del paziente durante il periodo di trance terapeutica
3) Valutazione del cambiamento terapeutico

Nell’incontro iniziale il terapeuta raccoglie i fatti rilevanti che riguardano i problemi del paziente e il repertorio di esperienze di vita e conoscenze che sarà utilizzato a fini terapeutici (indagine dei limiti appresi, la prigionia da schemi mentali, e sistemi di credenza che non permettono di conoscere ed utilizzare le proprie capacità.
 La ipnosi ericksoniana è un periodo durante il quale i pazienti sono in grado di rompere le loro limitate strutture e schemi di credenze in modo da poter sperimentare altri modelli di funzionamento di se stessi

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