Il Potere del Sorriso in Azienda

Spiegare il mondo dell’azienda da un punto puramente razionale significa spiegare solo una parte del significato del lavoro. La psicologia ha da tempo rinunciato a spiegare l’uomo da un punto di vista completamente razionale (Simon, 1955; Kahneman 2002) o come in fin dei conti mosso esclusivamente dalla relazione costi benefici.

Tutto ciò ha portato Fineman (1993) a definire le organizzazioni come arene emotive (1993) o organizzazioni emozionali (2008) sottolineando il ruolo fondamentale delle emozioni nella conseguimento degli obiettivi aziendali, nella definizione delle strategie di azione e nel modo di organizzare e gestire le persone. Resta difficile spiegare il comportamento organizzativo se non si considerano le emozioni.

Un contesto lavorativo, quindi, non è fatto solamente di oggetti, artefatti tecnici e sociali, norme implicite ed esplicite ma anche di stati di animo (work moods) che influenzano in maniera significativa benessere e performance.

In questa cornice teorica possiamo inserire a pieno titolo il costrutto di umorismo organizzativo, definibile come un insieme di comunicazioni piacevoli che producono emozioni e cognizioni positive nella persona, nel gruppo e nelle organizzazioni. Come scrivono Rumero e Cruthild (2006): “i manager spesso sbagliano nel non considerare l’umorismo seriamente o nel realizzare i suoi numerosi benefici. L’umorismo è più di una serie di concetti divertenti, esso rappresenta uno strumento manageriale da utilizzare per raggiungere diversi obiettivi”.

Le ricerche in psicologia del lavoro hanno dimostrato che l’umorismo organizzativo è infatti un costrutto cruciale in grado di influire in maniera operativa su temi di grande rilevanza per la vita lavorativa, come coesione di gruppo, gestione dei conflitti, leadership e benessere.

L’umorismo ha un ruolo cruciale anche nel superamento dello stress. Secondo Romero e Cruthild l’umorismo rappresenta una vera e propria strategia di coping. Chi utilizza spesso l’umorismo ha solitamente una visione della vita positiva, essendo l’umorismo correlato negativamente con la nevroticismo. In altre parole maggiore sarà l’umorismo, maggiore sarà la stabilità emotiva.

Ridere ha una intima interconnessione con la salute psicofisica in quanto potenzia l’attività respiratoria, elimina l’acido lattico, libera endorfine ed encefaline, sostanze in grado di provocare piacere e rafforzare il sistema addominale, inoltre, la risata innesca una ginnastica cardiaca che rafforza il cuore e addominale che migliora le funzioni del fegato e dell’intestino.

L’umorismo, però, non ha solo effetti positivi in quanto esso può essere utilizzato anche in maniera aggressiva. Secondo Lynch (2002), Janes e Olsen (2000) l’umorismo può essere utilizzato anche in maniera aggressiva come quando si usa la minaccia implicita o si mette l’altro in ridicolo. L’uso dell’umorismo aggressivo è correlato positivamente con il nevroticismo (Martin et al., 2003) e negativamente con la piacevolezza e la coscienziosità.

Una ricerca di Vinton (1989) ha studiato l’umorismo in una piccola azienda familiare e ha riscontrato esclusivamente effetti positivi nell’uso dell’umorismo. In particolare l’umorismo è in grado di alleviare la tensione lavorativa, di facilitare i legami tra i dipendenti e di diminuire la percezione di dislivello di status nella gerarchia.

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